DRAGHI MELONI
Estratto dell’articolo di Serenella Mattera e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Attendono tutti che a parlare sia Mario Draghi. E sono convinti, i ministri del governo dell'ex banchiere, che prima o dopo l'ex presidente del Consiglio replicherà alle accuse dei fedelissimi di Giorgia Meloni sui presunti ritardi ereditati dall'esecutivo sul Pnrr.
È un fastidio crescente, diventato in alcuni casi sconcerto quando su Repubblica è trapelata la notizia di un imminente decreto per intervenire sulle singole unità di missione per il Pnrr attive in ogni ministero.
GIORGIA MELONI PNRR
Non è certo a queste strutture che si può imputare l'eventuale incagliarsi del Piano, fa presente un ex ministro al centro del dossier. È la punta di un iceberg, la sintesi di concetti che si rincorrono tra esponenti del precedente governo di unità nazionale, che si possono sintetizzare così: «Gli impegni del 2022 dovrebbero essere tutti raggiunti. La verità è che provano a mettere le mani avanti perché temono un fallimento nella realizzazione dei cantieri del 2023».
[…] Se Draghi al momento non interviene, ci hanno pensato alcuni esponenti del suo esecutivo ad alzare la voce. «Non accettiamo l'accusa di aver accumulato ritardi - ha detto qualche giorno fa proprio a Repubblica Enzo Amendola - abbiamo fatto tutto quanto era dovuto, e anche di più».
enzo amendola ministro per gli affari europei foto di bacco
Si è agito, ricordano a più voci gli ex draghiani, sul fronte del raggiungimento dei singoli obiettivi, ma anche contro il rincaro delle materie prime, per provare a sbloccare i cantieri, e si sono dati poteri sostitutivi d'intervento al governo nei casi più critici. Ma c'è altro. Uno dei punti dolenti che la destra considera cartina di tornasole dei ritardi è l'unità di missione del ministero delle Infrastrutture, allora guidato dal ministro Enrico Giovannini.
In realtà […] il dicastero delle Infrastrutture produce una relazione sugli obiettivi 2022. C'è scritto che ne mancano tre. Da quel momento, due gare ancora aperte vengono aggiudicate, e il terzo impegno, il regolamento sulla concessione dei porti, viene predisposto, inviato al Consiglio di Stato e rispedito al ministero per il vaglio finale del nuovo ministro Matteo Salvini.
MARIO DRAGHI GIORGIA MELONI - BY EDOARDO BARALDI
Sono puntualizzazioni accompagnate da un fastidio crescente. Ovviamente le interpretazioni sono assai diverse, a seconda che a ragionare sia chi ha governato con Draghi o chi si ritrova a maneggiare un dossier così complesso nell'era della destra a Palazzo Chigi. Ma gli ex draghiani sono persuasi che sostituire i componenti delle unità di missione poco abbia a che fare con la necessità di essere più incisivi nell'attuazione del piano. Anzi, segnalano il rischio che la staffetta tra tecnici crei altri rallentamenti.
giorgia meloni mario draghi GLI OBIETTIVI DEL PNRR PER DICEMBRE 2022 enzo amendola ministro per gli affari europei foto di bacco pnrr 3 PNRR ITALIA GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI