MAURIZIO STIRPE
Maurizio Tropeano per “la Stampa”
La «moratoria sui licenziamenti non può essere prolungata ad oltranza. Dal nostro punto di vista dovrebbe durare per il minor tempo possibile e, soprattutto, quando terminerà dovrà essere operativa una riforma degli ammortizzatori sociali con il potenziamento della Naspi, altrimenti per il nostro paese saranno dolori».
Gualtieri Conte
Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria non vuole drammatizzare la situazione e per questo sceglie di non fare riferimenti al rischio di autunno caldo ma, durante un webinar organizzato dall'associazione di Verona, invita a non sottovalutare il rischio di tensioni sociali - secondo Bankitalia le attese delle imprese sono peggiorate - e si dice convinto che l'emergenza Covid abbia reso urgente mettere in campo misure necessarie alla ripresa economica rinviate nel corso degli anni per trovare una soluzione che «sia meno costosa per le casse dello Stato in grado di dare risposte più puntuali per la ripartenza».
nunzia catalfo
Lunedì scorso Confindustria ha incontrato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per mettere nero su bianco il punto di vista degli industriali e ieri ha anticipato alcuni punti fermi che si basano sul «riequilibrio del sistema degli ammortizzatori sociali incentrato sulle politiche attive del lavoro e su una diversa classificazioni delle crisi aziendali».
Una proposta dettagliata dovrebbe essere presentata a governo e sindacati entro la fine di luglio perché «lo stop ai licenziamenti non può essere una condizione normale della nostra economia». E comunque, «fino a quando durerà la moratoria dovrà anche andare avanti in parallelo la cassa integrazione per Covid». Il punto di partenza della riforma è «il trattamento diverso tra crisi aziendali reversibili e irreversibili».
nicola zingaretti maurizio stirpe
Stirpe non entra nel dettaglio della proposta ma spiega che «nel primo caso, quando si ha la certezza che nell'arco di 18/24 mesi il piano di riconversione andrà in porto, allora si potranno seguire i canali ordinari di gestione delle crisi presso il Mise».
giuseppe conte roberto gualtieri
In caso contrario, invece, «il problema deve essere affrontato da subito senza aspettare di veder esperiti tutti i meccanismi di protezione sociale». Dal suo punto di vista, infatti, «per il bene del paese non è utile spendere risorse pubbliche su operazioni di riconversione che non hanno alcuna prospettiva di successo ma si devono aumentare le risorse introducendo un principio di condizionalità che assegna un contributo aggiuntivo a chi segue corsi di formazione per la su riconversione oppure si iscrive ai lavori socialmente utili».
chiuso per virus
Lo strumento d'intervento sarà una Naspi potenziata finanziata da Anpal, fondi interprofessionali, le agenzie interinali - «che dovrebbero riassorbire i navigator» - le imprese che devono ristrutturare e anche utilizzando le risorse del reddito di cittadinanza destinate alle politiche attive del lavoro che non sono mai decollate».
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