1 - L'ABBRACCIO DEI CINQUESTELLE CON I DUE EMISSARI DI PUTIN
Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
ALESSANDRO DI BATTISTA 2a
Due dei più stretti collaboratori di Vladimir Putin sono al centro di legami con il M5S che passano anche attraverso siti internet filorussi molto critici con il governo italiano. Per ricostruire la vicenda bisogna partire dal 17 ottobre quando Rt, Russia Today, il network in lingua inglese finanziato dal governo russo - un'utenza globale di almeno un miliardo di persone - si è visto chiudere «dopo attenta valutazione» il conto detenuto nel Regno Unito presso la Natwest Bank, costola della Royal Bank of Scotland. La caporedattrice di Rt, Margarita Simonyan, twittò sarcastica: «Lunga vita alla libertà di parola».
Sergei Zheleznyak
Il network la raccontò come una decisione ispirata dal governo inglese. La Duma annunciò - attraverso il vicepresidente Sergei Zheleznyak, del partito di Vladimir Putin, Russia Unita - che avrebbe chiesto formalmente spiegazioni al governo inglese. Analoga misura su Rt era stata presa nel 2015 dalla banca che il network utilizzava in precedenza, Barclays.
Jonathan Eyal, condirettore del «Russian and European security studies» al Royal United Services Institute a Londra, ha dichiarato al New York Times: «Sono stati sollevati problemi riguardanti l' azienda e le sue fonti di finanziamento».
MANLIO DI STEFANO
Natwest, ha ipotizzato Eyal, «deve aver preferito la controversia legata alla chiusura dei conti piuttosto che avere un accordo con un business che potrebbe contenere denaro di incerta provenienza». Sputnik Italia, altro network dell' universo putiniano, raccontò la vicenda in modo completamente diverso mettendo l' accento sull' annuncio di Zheleznyak che la Duma avrebbe «aiutato il team legale di Rt a far valere i suoi diritti», invocando il Consiglio d' Europa e l' Onu.
In Italia la storia è passata inosservata, ma Zheleznyak è un personaggio ormai attivo sottotraccia anche nella nostra politica. Proveniente dalla pubblicità, sempre più influente (ha 46 anni) nel partito di Putin, inserito dall' amministrazione Obama in una blacklist che comprende politici e finanzieri che, per ricchezza o influenza, conducono attività pro Putin all' estero che gli Usa giudicano sospetta, Zheleznyak è uno dei due uomini - assieme al capo delle relazioni internazionali, Andrey Klimov, uomo di una generazione precedente - che sta facendo da sponda tra Russia e mondo-M5S.
manlio di stefano e beppe grillo
I due hanno incontrato in più di un' occasione i deputati del M5S più addentro al dossier-Putin: Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano. Il viaggio di Di Stefano a fine giugno a Mosca è cosa nota. Ma almeno un incontro informale precedente era avvenuto a Roma. Lo racconta lo stesso Di Stefano. E un altro avvenne a marzo, durante una missione a Mosca descritta così da Di Battista: «Abbiamo avuto ottimi incontri», soprattutto su lotta alle sanzioni e terrorismo internazionale. Di Battista raccontò che «i russi hanno un ottimo apparato di intelligence, hanno esperienza e sono disposti a collaborare».
grillo intervistato da rt
Di Stefano, invece, notò tra l'altro quanto fosse cruciale la guerra mediatica: «Attraverso i media si alimenta una russofobia crescente per giustificare l'ingresso di nuovi Stati in Europa e nella Nato. Montenegro, Georgia e Ucraina ne sono un esempio». Particolare non trascurabile: Zheleznyak in passato è stato alto manager di News Outdoor Group, il più grande gruppo di raccolta pubblicitaria dell'Est Europa, con sedi a Mosca e Varsavia, un colosso che può far vivere o morire molti siti.
Nel 2011 divenne capo della commissione della Duma per l'informazione, la comunicazione e la tecnologia. Nel 2013, allo scoppio dello scandalo della sorveglianza americana attraverso la Nsa, dichiarò al «Guardian» che la Russia doveva «accrescere la sua sovranità digitale indirizzando la crescita di Facebook e Twitter».
Il «red web» (la rete internet filo Putin), e la propaganda negativa, ne sono logica conseguenza.
putin pilota
Il Movimento cinque stelle, affascinato dal mito dell' uomo forte, ma costruito sulla teoria delle reti, abbraccia quasi naturalmente Zheleznyak. Rt riserva grandi interviste ai cinque stelle (anche a Di Battista, servizio trionfale su Rt in lingua spagnola). Attacca Renzi esagerando la minima contestazione in Italia contro di lui, dipingendo il caos, o producendo autentiche bufale informative, fino a sollevare la recente protesta attraverso canali diplomatici italiani.
PUTIN KGB
Il network russo viene viralizzato spesso a partire da Tze Tze, il sito guida della galassia Casaleggio; ma spesso anche dalle propaggini più anonimizzate della macchina web filo M5S. In parallelo Sputnik Italia inanella, in pochi mesi, questa sequenza di servizi, impaginati come pura cronaca, tutti viralissimi nel web filogrillino: «Renzi, cameriere di Europa e Usa»; «Sanzioni, voce agli imprenditori messi in ginocchio da Renzi»; «Renzi china la testa agli Usa»; «Vertice di Ventotene, tutto fumo e niente arrosto?».
Varianti su Sputnik francese: «Le déficit de l' économie italienne peut être le début de la fin de l' Ue". Account chiave pro M5S (alcuni dei quali spingono la propaganda fino a ipotesi di diffamazione) ricambiano: «La vittoria di Trump porterebbe una ripresa del commercio con la Russia, un miglioramento dell' economia italiana e europea». Un concetto assai caro anche al sito chiave che dà al M5S i contenuti da esibire per piacere a Mosca, «lantidiplomatico.it», che si distingue per il suo sostegno a Putin, Assad e Trump .
2 - MOSSA DI GRILLO, COLLOQUIO CON IL CONSOLE USA
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Philip Reeker
Lo sguardo oltre l' Italia. Metaforicamente, ma non solo. I Cinque Stelle, che sono impegnati anche nel loro World Tour per il No al referendum, iniziano a intavolare relazioni internazionali su molti fronti. Non che i contatti siano una novità, ma negli ultimi mesi si sono intensificati e diversificati. In prima linea, come in passato, c' è sempre Beppe Grillo che di recente ha avuto un lungo colloquio - circa un paio d' ore - con il console americano in Italia, Philip Reeker.
Bocche cucite sui contenuti sia nel Movimento sia tra i diplomatici, ma - secondo quanto filtra dalle indiscrezioni - al centro della chiacchierata ci sarebbero state le due consultazioni chiave negli Usa e in Italia, ossia le presidenziali statunitensi e il voto sul referendum costituzionale. Il leader dei Cinque Stelle, d' altronde, è molto interessato all' evolversi dalla sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump (e anche all' interno del Movimento il duello è argomento di dibattito, con posizioni a volte diametralmente opposte).
beppe grillo davide casaleggio
Grillo già in passato è stato protagonista di incontri di questo tipo: ha partecipato a diversi appuntamenti con i diplomatici Usa, anche pubblici, sia a Roma sia a Milano. In alcune circostanze al fianco di Grillo c' era Gianroberto Casaleggio, al colloquio di qualche giorno fa, invece, ha preso parte Davide Casaleggio.
Ma non è solo il mondo della politica a prendere contatto, a informarsi sui progetti e la visione dell' Italia del M5S. Anche l' economia sta muovendo i suoi passi. E a gran velocità. Stefano Buffagni,uno dei principali volti dell' ala pentastellata pragmatica al Nord e stimato nel mondo economico milanese, racconta i colloqui con alcuni investitori internazionali.
«Abbiamo incontrato i top manager di alcuni fondi di investimento americani (che hanno in gestione decine di miliardi di dollari) interessati a conoscere la nostra visione dell' Italia in vista del prossimo referendum di dicembre ed in ottica di un eventuale governo a 5 stelle nel futuro prossimo del nostro paese», scrive su Facebook.
il secondo confronto tv tra trump e hillary clinton
E commenta: «L' incontro è stato molto utile, il M5S si confronta con tutti portando avanti la sua visione di Italia a 5 stelle senza snaturarsi; questa è una caratteristica importante che non abbiamo perso». Sul fronte europeo, invece, si registra - come rivela l' Adnkronos - un forte nervosismo nei rapporti con l' Ukip di Nigel Farage. Motivo del contendere: a fine dicembre scadono le cariche e si torna a votare per il segretario del gruppo e per i coordinatori delle commissioni. I Cinque Stelle e il partito britannico sono ad oggi lontani da un accordo. Il Movimento, però, smentisce, minimizza, non vuol sentir parlare di crisi.
«Come accade in tutte le concertazioni politiche - racconta Ignazio Corrao - ci sono proposte e controproposte, l' importante è che vengano portate avanti con l' idea di trovare una soluzione».
beppe grillo davide casaleggio
Ciò che è certo, invece, è che nelle prossime settimane (e nei prossimi mesi) i temi europei torneranno centrali per il Movimento. A dimostrazione di ciò il fatto che i Cinque Stelle si siano intestati anche a Bruxelles la battaglia su uno dei loro temi-chiave: il reddito di cittadinanza. «Saremo noi a scrivere il progetto sulle misure di contrasto alla povertà che dovranno essere comuni a tutti gli Stati membri», annuncia sul blog l' europarlamentare Laura Agea.