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ECCO COME SIAMO RIDOTTI: GLI ITALIANI DEVONO DECIDERE SE METTERE IL PIATTO IN TAVOLA O CURARSI – L'8,6% DELLE FAMIGLIE, OVVERO 2,3 MILIONI DI NUCLEI, AFFRONTA SPESE SANITARIE CHE L’OMS DEFINISCE “CATASTROFICHE” PERCHÉ SUPERANO DEL 40% LA CAPACITÀ DI POTERLE SOSTENERE – I PIÙ ESPOSTI SONO GLI ANZIANI OVER 75 ED È SEMPRE IL MEZZOGIORNO A SOFFRIRE DI PIÙ. E LE CONSEGUENZE SONO DRAMMATICHE: 1,2 MILIONI DI FAMIGLIE RINUNCIA ALLE CURE. DI CHI È COLPA? PRENDETEVELA CON GLI EVASORI FISCALI: IL 20% DELLA POPOLAZIONE “FINANZIA” IL SERVIZIO SANITARIO A FRONTE DEL RESTANTE 80% CHE VERSA MENO DI QUANTO RICEVE…

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Estratto dell’articolo per Paolo Russo per “la Stampa”

 

ITALIANI PIU' POVERI

È una sanità che rende poveri quella che emerge dal 20° rapporto del Crea-Sanità, dove dalla marea di dati ne spunta uno, inedito, che attribuisce il 23% di quei 41,4 miliardi di spesa privata alle famiglie povere. Che così, quando non finiscono per rinunciare del tutto alle cure, scivolano inesorabilmente nell'indigenza. Definendo con l'Oms «catastrofiche» le spese che superano il 40% della "Capacity To Pay" delle famiglie (pari ai consumi totali della famiglia al netto delle spese di sussistenza), si scopre infatti che sono colpite dal fenomeno l'8,6% delle famiglie residenti (11,8% di quelle che sostengono spese sanitarie), ovvero 2,3 milioni di nuclei.

 

LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO

Il Mezzogiorno continua ad essere la zona più colpita, con il 9,9% delle famiglie, segue il Nord-Est con il 9,0% il Nord-Ovest ed il Centro con il 7,0%. É la Puglia la Regione più afflitta dal fenomeno, con il 13,2% delle famiglie residenti; la Liguria quella meno (7,0%). Le famiglie più esposte sono quelle degli anziani over 75 (soli o in coppia), con una incidenza rispettivamente del 15,1% e 17,7%.

 

Che a determinare l'impoverimento delle famiglie non sia il consumismo sanitario, o detta in altri termini la spesa per prestazioni inutili, lo conferma un altro dato elaborato dall'Università Bocconi, che attribuisce il 40% della spesa privata a visite, accertamenti e farmaci prescritti sulla ricetta rosa utilizzata dai medici pubblici. Come dire che in prima battuta ci si rivolge all'Ssn per poi dirottare verso il privato quando ci si accorge che questo non riesce a garantire quel che ci serve in tempi ragionevoli.

ITALIANI PIU' POVERI

 

Se le cose stanno così, non ci si deve poi stupire se 3,4 milioni di nuclei familiari dichiarano di rinunciare a qualche consumo sanitario e se 1,2 milioni azzerano completamente le cure.

 

Le sperequazioni però non finiscono qui, perché le ritroviamo anche quando si parla di finanziamento, visto che questo è concentrato su appena il 20% della popolazione, mentre il restante 80% versa meno dei servizi sanitari che riceve in cambio.

 

SANITA PUBBLICA

«Un'esagerata sperequazione dei redditi a livello nazionale – si afferma nel rapporto – con conseguenze in termini di sostenibilità, visto che il servizio sanitario pubblico economicamente pesa sulle spalle di una quota davvero esigua della popolazione».

Il rapporto non lo dice, ma è chiaro che questo sbilanciamento è figlio dell'evasione fiscale,che lascia ai soliti noti l'onere di sostenere la Sanità così come il welfare in generale.

 

poverta in italia

Resta comunque il fatto che in termini di risorse destinate alla sanità pubblica l'Italia arranchi sempre più rispetto al resto dell'Europa.

Se infatti il nostro Pil pro capite è inferiore del 19,7% rispetto alla media dei Paesi originari dell'Ue, la forbice si allarga e di molto quando si parla di spesa sanitaria pubblica, dove il gap sale al 44,1%.

LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICOSANITA PUBBLICA

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