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    FINALMENTE GLI ITALIANI HANNO UN RECORD: SONO IL POPOLO CHE LAVORA MENO A LUNGO IN EUROPA! – UN GIOVANE CHE SI AFFACCIA SUL MERCATO HA DAVANTI A SÉ 32 ANNI DI CARRIERA, MOLTI MENO DEI SUOI COETANEI SVEDESI, OLANDESI O TEDESCHI – L’ANOMALIA SI SPIEGA CON L’AMPIO DIVARIO CHE C’È ANCORA TRA UOMINI E DONNE, PER LE QUALI IN ITALIA IL VALORE È IL PIÙ BASSO DI TUTTO IL CONTINENTE


     
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    Luca Cifoni per “il Messaggero”

     

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    Quanti anni di carriera ha davanti un giovane che sta per affacciarsi sul mercato del lavoro? In Europa, in media 36 anni, in Italia 32. Ma ci sono Paesi nei quali la vita lavorativa si prospetta ben più lunga: 42 in Svezia, 41 in Olanda e 40 in Danimarca. I numeri appena diffusi da Eurostat e relativi al 2019 evidenziano un allungamento generale delle carriere: la media europea si attestava a 32,3 anni nel 2000 e a 34 nel 2010.

     

    Cosa significa questo indicatore? Essenzialmente, sulla base dei dati reali dei vari Paesi, esprime una previsione: quanti anni un ragazzo attualmente di 15 anni resterà nel mercato del lavoro, cioè nella condizione di occupato oppure in cerca di lavoro.

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    L'arco temporale dipende naturalmente dal momento di inizio dell'attività e da quello del probabile pensionamento o comunque di uscita dal mondo lavorativo. A livello europeo per gli uomini la media è di 38,3 anni, per le donne di 33,4. Il divario, pari ad 4,9 anni, nel tempo si è ridotto: nel 2020 era infatti di 7,1.

     

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    Guardando ai singoli Paesi, dopo Svezia, Olanda e Danimarca la carriera attesa più lunga è quella deti tedeschi (39,1 anni). Seguono gli estoni con 39. Dall'altra parte della classifica c'è appunto l'Italia con i suoi 32 anni, seguita dalla Croazia (32,5) dalla Grecia (33,2) e poi dal Belgio e dalla Polonia: in entrambi questi Paesi la durata della vita lavorativa è di 33,6 anni.

     

    Nel nostro Paese eravamo a 28,5 nel 2000 e a 29,7 dieci anni dopo. Dunque c'è stato comunque un discreto incremento, analogo a quello del resto d'Europa ma non in grado di accorciare le distanze. La Romania è l'unico Paese in cui si è verificata al contrario una riduzione, misurata in 2,2 anni.

     

    GIOVANI DISOCCUPATI GIOVANI DISOCCUPATI

    Questa apparente anomalia italiana è strettamente collegata ad una caratteristica strutturale della nostra società, cioè l'ampio divario che esiste tra uomini e donne in ambito lavorativo. Gli attuali 36,4 anni di carriera attesa dei lavoratori maschi non rappresentano infatti il valore più basso in Europa, mentre lo sono - di gran lunga - i 27,3 delle lavoratrici. Nel tempo la distanza si è ridotta dai quasi 13 anni del 2000 ai poco più di 9 dell'anno scorso, che restano comunque un valore quasi doppio rispetto a quello medio europeo.

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