Fabio Pavesi per www.affaritaliani.it
stephane bancel
Ogni volta che sorge il sole, Stephane Bancel, l’amministratore delegato nonché primo azionista di Moderna, ha due preoccupazioni. Aggiornare il “pallottoliere” della produzione e consegna delle dosi del vaccino Covid della sua azienda, ma soprattutto decidere quante azioni del suo gruppo vendere. La seconda occupazione è sicuramente la più prolifica per lui.
stephane bancel ceo di moderna
L’ultima operazione in cui Bancel si è liberato sul mercato delle azioni Moderna porta la data del 5 marzo scorso. Quel giorno ha venduto in più tranche un pacchetto di 11 mila titoli per un corrispettivo di 1,4 milioni di dollari. L’incasso di un giorno solo.
Due giorni prima ha raddoppiato la dose: 19 mila titoli a un valore di 130 dollari per azioni. Risultato 2,47 milioni di dollari di entrate nel suo portafoglio personale. E ancora più quattrini li ha fatti senza colpo ferire a febbraio. Solo in due giornate, con il titolo che valeva 180 dollari, ha piazzato 21 mila pezzi, totale dell’incasso 3,8 milioni di dollari. In fondo il suo emolumento fisso da Ceo di Moderna per quanto grande sia, è una bazzecola rispetto ai guadagni che Bancel fa vendendo le azioni della sua azienda.
stephane bancel di moderna
Ma Bancel non è certo l’unico. Tutti i manager di prima linea sono impegnati, oltre che a spedire in giro per il mondo il vaccino anti Covid, a disfarsi delle loro azioni. Lo fa con enorme profitto il capo dell’area medica di Moderna, Zaks Tal Zvi.
Solo nella giornata dell’8 marzo ha venduto azioni per 2,1 milioni di dollari. Non da meno è stata la consigliera Lori Henderson. Nella prima settimana di marzo si è liberata di titoli per un controvalore di 2,7 milioni di dollari.
Afeyan Noubar
Il colpaccio più consistente però l’ha messo a segno il manager Afeyan Noubar che in 2 giorni, a cavallo il 22 e il 24 febbraio, ha venduto la bellezza di 6,5 milioni di azioni per l’incasso mirabolante di 980 milioni di dollari in sole 72 ore. Un vero recordman.
Il vaccino miracoloso quindi si sta rivelando non solo l’affare della vita per la piccola società quotata al Nasdaq che è tuttora in perdita, ma che nel 2021 farà il botto nel salto dei ricavi moltiplicandoli per 20 volte come da stime della stessa Moderna, ma anche un vero Bengodi finanziario per i suoi vertici.
stephane bancel vaccino moderna
Tutte persone a partire dal Ceo Bancel che hanno quote consistente di azioni sotto forma di stock options e che ovviamente hanno lucrato sul poderoso balzo in avanti del prezzo di Borsa, passando subito all’incasso sul mercato.
Secondo i dati raccolti dal Nasdaq nell’ultimo anno, quindi nel pieno del percorso verso la scoperta e la messa sul mercato del vaccino, i vertici e i principali azionisti tra cui lo stesso Bancel e Noubar hanno venduto titoli Moderna per la cifra di 36 milioni di pezzi che con il titolo decollato dai 23 dollari di marzo 2020 ai massimi di 185 dollari dei primi di febbraio del 2021, hanno voluto dire un incasso medio di quasi 4 miliardi di dollari distribuiti tra una decina di soggetti.
stephane bancel ad di moderna
Non male, la più grande abbuffata finanziaria che la storia recente della Borsa possa annoverare. Tra l’altro i poderosi incassi di Bancel e dei suoi manager sono peanuts rispetto alle quote di azioni detenute tuttora.
Bancel possiede direttamente ancora 6,4 milioni di azioni Moderna (che alle quotazioni attuali valgono quasi 900 milioni di dollari) e altri 16,5 milioni di titoli posseduti indirettamente dalle scatole Boston Biotech e Ocha sue finanziarie personali. Il patrimonio di Bancel nonostante le copiose vendite in azioni Moderna vale oltre 3,1 miliardi di dollari.
Mentre l’altro grande socio-manager, Noubar, possiede tuttora 14 milioni di titoli della società. E così da Cenerentola delle biotech con perdite che ancora nel 2020 sono state di 750 milioni di dollari pari quasi all’intero fatturato dell’anno, Moderna si appresta a divenire quest’anno e negli anni futuri la novella Re Mida.
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Dagli incassi previsti per gli ordini di 1 miliardo di dosi quest’anno sono attesi a 18 miliardi di dollari. Da 800 milioni di fatturato a 18 miliardi in 12 mesi è un salto quantico. E dato che i margini di profitto sul vaccino Covid sono nell’ordine di almeno il 20% dei ricavi ecco che quest’anno si chiuderà per Moderna con utili netti di almeno 3,6 miliardi.
stephane bancel
La Borsa ha ovviamente anticipato il successo scommettendo su un titolo che ha aumentato di 9 volte il suo valore. Poi certo anche le vendite dei manager dell’azienda hanno contribuito a far scendere il titolo che oggi quota “solo” 136 dollari per una capitalizzazione comunque monstre di 54 miliardi di dollari. Insostenibile sui conti del 2020, ma più congrua sul botto del fatturato e degli utili quest’anno.
E di fronte all’Oms che chiede, in ritardo e con una buona dose di ingenuità, che le aziende rinuncino ai profitti da Covid per rendere il vaccino a buon mercato e più disponibile per tutti, cosa credete che faranno Bancel e i suoi colleghi? Rinunceranno in un colpo solo, all’”oro” del Covid? La risposta la conoscete già.
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