keir starmer benjamin netanyahu

GOD SAVE “BIBI” – BENJAMIN NETANYAHU, SEMPRE PIU’ ISOLATO SUL PIANO INTERNAZIONALE, HA PRESO MALISSIMO LA DECISIONE DEL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, DI VOLER RICONOSCERE LO STATO DI PALESTINA: “STARMER PREMIA IL MOSTRUOSO TERRORISMO DI HAMAS E NE PUNISCE LE VITTIME. UNO STATO JIHADISTA AL CONFINE CON ISRAELE OGGI MINACCERÀ LA GRAN BRETAGNA DOMANI” – IL PREMIER ISRAELIANO INCASSA L'APPOGGIO DI TRUMP E PENSA DI “ANNETTERE” LA STRISCIA DI GAZA...

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1. NETANYAHU, 'STARMER PREMIA HAMAS E PUNISCE LE SUE VITTIME'

benjamin netanyahu nella striscia di gaza

(ANSA) - ROMA, 29 LUG - "Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele OGGI minaccerà la Gran Bretagna DOMANI. L'appeasement nei confronti dei terroristi jihadisti fallisce sempre. Fallirà anche per voi. Non accadrà".

 

Lo dichiara su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l'annuncio del premier britannico di voler riconoscere lo Stato di Palestina.

 

2. "COSÌ PREMIANO HAMAS" ISRAELE SEMPRE PIÙ ISOLATO PENSA DI ANNETTERE GAZA

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

KEIR STARMER - DONALD TRUMP

Non ci sarà uno «Stato jihadista» alle porte di Israele. È sera quando Benjamin Netanyahu risponde al premier britannico Starmer che ha appena annunciato il riconoscimento dello Stato palestinese.

 

[…]

 

«Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele oggi minaccerà la Gran Bretagna domani. L'appeasement nei confronti dei terroristi jihadisti fallisce sempre. Fallirà anche per voi. Non accadrà», dice il premier israeliano […]

 

Gli israeliani incassano il sostegno di Trump, che definisce la scelta di Londra una «ricompensa per Hamas», e allentano così la tensione degli ultimi giorni che aveva visto il presidente Usa smentire Netanyahu sulla fame a Gaza.

BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA

 

Ma nel vicolo cieco di una guerra da cui non sa come uscire, Israele si ritrova più isolato, e alla pressione internazionale reagisce con più radicalità. Starmer e Macron hanno indicato la luna: il nodo è lo Stato di Palestina.

 

E dunque per capire la reazione del governo Netanyahu bisogna tornare a cinque giorni fa, quando il Parlamento israeliano ha approvato una mozione che dà il via libera all'annessione della Cisgiordania. Una mozione non vincolante, certo, ma indicativa di una traiettoria che l'ultradestra al potere vorrebbe segnata: sottrarre più terra possibile ai palestinesi, rendendo così irrealizzabile uno Stato di Palestina.

 

STRISCIA DI GAZA - PALESTINESI AFFAMATI

I media israeliani rivelano che il governo Netanyahu starebbe valutando l'ipotesi di un'annessione parziale della Striscia, che deve restare sotto il controllo dell'Idf, come ha esplicitato il ministro della Difesa Katz, insieme a piani per un assedio persino più stringente dell'attuale.

 

Un progetto che consentirebbe al premier di mettere in sicurezza il suo fragile governo, assecondando le richieste di Smotrich e Ben Gvir, e di fare pressioni su Hamas perché accetti la tregua temporanea.

 

«Siamo più vicini che mai alla ricostruzione di Gush Katif», esultava ieri il ministro delle Finanze evocando gli insediamenti nel sud della Striscia da cui i coloni dovettero ritirarsi nel 2005. «Gaza è una parte inseparabile di Israele.

 

[…]

 

KEIR STARMER - DONALD TRUMP

Ieri, poco notato dai media e dall'opinione pubblica, è successo un fatto inedito alla conferenza sui due Stati coordinata dai francesi: Egitto, Qatar, Arabia Saudita hanno firmato insieme ad altri 17 paesi la dichiarazione che invoca la fine del conflitto e dell'assedio umanitario a Gaza, ma per la prima volta chiede anche apertamente ad Hamas di consegnare le armi all'autorità palestinese, di rinunciare per sempre alle sue ambizioni di governo sui palestinesi e di lasciare la Striscia.

STRISCIA DI GAZA