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    1. IL LATTICE E’ UNA SECONDA PELLE, I FETICISTI LO AMANO PERCHE’ ENFATIZZA CIO’ CHE E’ NASCOSTO, SUI SITI IMPAZZA LA LINGERIE IN GOMMA E IL MOSTRUOSO LETTO SOTTOVUOTO 2. E’ UNA SUBLIMAZIONE DEL CORPO. IL LATTICE HA QUALITÀ UMANE A CUI COMBINA ELEMENTI SOVRUMANI, INFATTI È IL COSTUME PREFERITO DEI SUPEREROI


     
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    Sola Agustsoon per “Alternet”

     

    vacuum bed vacuum bed

    La cultura americana è ossessionata dalla carne. E’ ovunque e inevitabile anche nei videoclip e nelle pubblicità, e forse è il motivo per cui la gente si sta desessualizzando e desensibilizzando. Cosa c’è oltre la nudità? Il lattice, una splendida seconda pelle che costringe e contiene, inventando nuove silhouette.

     

    Indossato nella scena clandestina del sadomaso o integrato nello stile di strada, viene usato in pubblico e in privato. Linee di moda come “Marc” di Marc Jacobs o stilisti come Dior, lo hanno usato nelle collezioni nel 2015, e le popstar, da Britney Spears a Rihanna, da Madonna a Katy Perry, lo hanno sfoggiato. Lady Gaga si è addirittura presentata alla Regina Elisabetta con un abito di lattice. Chi ne è ossessionato e ha una passione per le aderenti tute durante la pratica sadomaso, si fa chiamare “rubberist” (amante della gomma).

     

    vacuum bed pratica fetish vacuum bed pratica fetish lingerie in lattice lingerie in lattice

    A loro sono dedicati siti come “FetishKitch” e “RubberEmpire”. Il materiale esagera le forme femminili creando Barbie amplificate. Il “vacuum bed” è il letto sottovuoto che immobilizza. La persona respira tramite un tubo, mentre l’aria del materasso viene aspirata. E’ completamente bloccata nella gomma, risucchiata, non può muoversi. E’ un gioco estremo di privazione sensoriale. Spesso la pratica non prevede nemmeno la penetrazione o la stimolazione sessuale. Ci si concentra sul rito del vestirsi in lattice, sul bondage intricato e sulla punizione corporale.

     

    Questi scenari ci appaiono spaventosi, eppure sono finiti già in “American Horror Story” e in “Pulp Fiction”. Chi nasconde la sua identità dietro questi cupi costumi, sembra avere chissà quali pericolose intenzioni, invece lo fanno per la sensazione che dà. E’ il lattice a dare accesso ad alcune esperienze sensoriali. Chi lo indossa può provare caldo e freddo nel giro di pochissimo tempo, il tocco è più intenso, si percepisce tutto.

    lattice black dress lattice black dress letto sottovuoto letto sottovuoto

     

    La costrizione di certe zone, le rende più sensibili. E la pornografia “elastica” riguarda la sessualizzazione del materiale più che della persona che lo indossa. Ecco perché rientra appieno nella categoria fetish. E’ fetish un oggetto inanimato, un animale, una parte del corpo che stimola immaginazione erotica, la condensa. E’ una storia che si maschera da oggetto.

     

    Chi indossa il lattice può intimidire, sembrare artificiale, sottomesso o sexy. Tiene scoperte solo le labbra della bocca, per enfatizzare ciò che è nascosto. E’ una sublimazione del corpo. Il lattice ha qualità umane a cui combina elementi sovrumani, infatti è il costume preferito dei supereroi. A volte il lattice intensifica l’oggettificazione del corpo, coprendo la faccia di chi lo indossa, mettendolo in condizione degradante, in ruolo umiliante. A portarlo non sono solo le dominatrici, anche i sottomessi.

    il sottomesso immobilizzato dal letto sottovuoto il sottomesso immobilizzato dal letto sottovuoto gambaletti in lattice gambaletti in lattice

     

    I “Rubberist” si sottomettono al materiale che attrae i feticisti, non solo perché appare in un certo modo, ma per via del suo odore e dei suoi suoni. Le sculacciate suonano più forti, i suoi scricchiolii eccitano. Tutto iniziò nel 1823, quando il chimico scozzese Charles Macintosh inventò un materiale impermeabile che divenne la base del moderno lattice.

    body in latex body in latex

     

    kim kardashian in latex kim kardashian in latex

    Il suo nome fu dato a una delle prime organizzazioni fetish, la “Mackintosh Society”. I capi in questo tessuto apparvero negli anni ‘20 sulle riviste fetish tipo “London Life”, divenne popolare nei ‘40 e nei ’50 grazie ai giornali “Exotique” e “Bizarre”. Nei ’70 John Sutcliffe pubblicò “Atomage”, con immagini di cowboy gommati e gente che indossava le maschere a gas.

     

    Certo questi capi arrivano a costare migliaia di dollari e richiedono molte attenzioni. Il sudore e il caldo possono distruggerli, quindi vanno lavati con cura e continuamente. Anche questo è fetish, cioè l’impegno a un rituale.

    dominatrice in latex dominatrice in latex

     

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