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Attilio Fontana
1 – FONTANA: «ERRORI? HO SEGUITO I PROTOCOLLI. LA CURVA DEI CONTAGI RALLENTA, MA ADAGIO»
«Aspetteremo quello che ci dicono i nostri esperti, i virologi e gli epidemiologi per capire l’andamento di questa curva che sta rallentando ma molto molto adagio. Io ero convinto che rallentasse più velocemente, ma mi auguro che sia una questione di giorni», ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana a Centocittà su Rai Radio 1, rispondendo alla domanda se la Lombardia a maggio sarà in grado di partire con la `fase 2´ dell’emergenza, alla luce del numero di contagi da Covid 19 ancora alto nella regione. «Mi auguro che presto si vedano ancora di più gli effetti benefici di questa chiusura perché probabilmente stiamo ancora vedendo le cose del periodo in cui eravamo semichiusi» ha detto Fontana. «Abbiamo fatto un periodo di discesa moderata - ha aggiunto - io sono convinto che presto inizierà una discesa più intensa, violenta e verticale e si interromperà il contagio».
ZAIA E ATTILIO FONTANA
guido bertolaso attilio fontana
«Io vorrei che mi facessero delle contestazioni specifiche sugli errori. Purtroppo noi abbiamo seguito i protocolli, abbiamo fatto tutte le scelte in accordo con l’Istituto superiore di Sanità», ha aggiunto Fontana rispondendo alla domanda se ci siano stati errori nella gestione dell’emergenza covid da parte della sanità lombarda, alla luce dell’altissimo tasso di mortalità nella regione, superiore a quello di altri Paesi. «Abbiamo dovuto ricorrere alla ospedalizzazione perché da noi la gente se non veniva ospedalizzata purtroppo non riusciva a sopravvivere. Quindi vorrei capire quali possono essere le contestazioni sugli errori commessi - ha replicato Fontana -. Il virus è stato particolarmente violento in Lombardia perché molto probabilmente stava circolando nel nostro territorio già da parecchi giorni (prima della scoperta del primo caso, ndr), come dicono gli esperti. Se no non si spiegherebbe una ondata di una violenza inaudita che non ha potuto in nessun modo essere controllata», ha aggiunto.
il new yorker si ispira a fontana
GIORGIO GORI FESTEGGIA IL COMPLEANNO CON UNA VIDEOCHIAMATA
In Lombardia «abbiamo più che raddoppiato i ventilatori. Siamo partiti con 725 respiratori all’inizio della crisi e siamo arrivato a oltre 1600, quindi li abbiamo più che raddoppiati. Li abbiamo dati a tutti, ma è chiaro che è stato una sforzo immane ed è stata la prova del fatto che tanta gente avesse bisogno di un ventilatore, non è che lo concedessimo come uno sfizio. Lo facevamo perché se no la gente moriva», ha poi concluso il governatore lombardo, commentando quanto detto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, «qui mai dovuto scegliere su chi ricoverare».
2 – CORONAVIRUS, FONTI REGIONE LOMBARDIA: INCOMPRENSIBILE ENNESIMA POLEMICA GORI
CRISTINA PARODI E GIORGIO GORI ATTILIO FONTANA IN VIDEOCONFERENZA
(LaPresse) - "Regione Lombardia ha ridotto gli accessi nelle Rsa già dal 23 febbraio, imponendo criteri severi e consentendo poi ai gestori di adottare precauzioni più rigide". È quanto sottolineano fonti della Regione. "È quindi incomprensibile - aggiungono - l'ennesima polemica del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che il 28 febbraio invitava i propri cittadini a uscire di casa e incentivava l'utilizzo di sovraffollati mezzi pubblici con tanto di biglietti scontati al grido 'Bergamo non si ferma'".
3 – L’ACCUSA DI GORI: “LE RSA AVEVANO CHIESTO DI CHIUDERE GLI ACCESSI, LA REGIONE HA DETTO NO”
giorgio gori
attilio fontana si mette la mascherina
"Nelle Rsa quello che è successo, è successo prima, quando è stato consentito ai familiari, ai parenti di entrare per visitare i propri cari fino a marzo avanzato. Quando i gestori della provincia del Bergamasco hanno chiesto di poter chiudere l'accesso ai familiari, gli è stato detto di no perché questa era la disposizione della Regione Lombardia". È quanto ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori a "Che tempo che fa" su Rai2, rispondendo alla domanda sulle possibili cause dell' elevatissimo numero di decessi nelle residenze per anziani. "Lì certamente - ha aggiunto - c'è stata una fonte di contagio così come credo ancora di più siano stati gli stessi medici e infermieri che hanno continuato ad occuparsi di questi pazienti così fragili senza avere alcuna protezione. Uno studio dei sindacati dell'altro giorno - ha ricordato Gori - stima in 1100 il numero dei decessi nelle Rsa della provincia di Bergamo quasi il 25% della popolazione ospitata". Polemica della Lega: «Si occupi dei bergamaschi, non di attaccare la Regione senza un contraddittorio».