Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
anna procida - infermiera picchiata in un pronto soccorso di catellamare 1
A parte le feste movimentate da pistoleri con tessera parlamentare e le strade di Milano dove confraternite di cretini tendono cavi d’acciaio per vedere l’effetto che fa, i luoghi più pericolosi di questo inizio d’anno sono i Pronto soccorso. Oltre alla coda del Covid devono fronteggiare l’influenza invernale, che contro ogni previsione e buona creanza ha deciso di diffondersi proprio d’inverno.
E poiché gli ambulatori latitano e i dottori a domicilio sono un ingannevole ricordo d’infanzia come Babbo Natale, chiunque abbia la febbre alta si precipita al P.S. più vicino.
[…] Così ogni giorno ci scappa un guaio: ieri un’infermiera, Anna Procida, si è presa un cazzotto in faccia da un energumeno a cui aveva chiesto di non ostruire l’ingresso, e se non è finita al Pronto soccorso è soltanto perché, purtroppo per lei, c’era già.
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Quel tizio è ovviamente imperdonabile, ma della sua mascalzonata non dovrebbe rispondere da solo. Accanto a lui, sul banco degli imputati, andrebbero fatti sedere il governo parolaio di Conte, che durante i lockdown giurava che mai più la sanità pubblica si sarebbe ritrovata in questo stato, e quello piagnone della Meloni: non speri di cavarsela tenendo il prossimo Consiglio dei ministri in un Pronto soccorso a barelle unificate.
GIORGIA MELONI GIUSEPPE CONTE - ATREJU anna procida - infermiera picchiata in un pronto soccorso di catellamare