RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - SALVINI SUI VACCINI: «LA GRAN BRETAGNA PARTE PRIMA DI NOI, QUALCOSA NON VA»
"In Gran Bretagna cominciano a vaccinare dalla prossima settimana, ci dicevano che l'uscita dall'Europa li avrebbe portati alla rovina, partono due mesi prima di noi. O hanno qualcosa di sbagliato a Londra o non funziona qualcosa da noi". L'intervento del leader della Lega Matteo Salvini, nell'Aula di Palazzo Madama dopo le comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, sulle nuove misure per fronteggiare l'emergenza Covid.
2 - LONDRA PRIMI CON IL VACCINO «GRAZIE ALLA BREXIT». MA L’EUROPA INVITA ALLA CAUTELA
Luigi Ippolito per www.corriere.it
La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo a cominciare a vaccinare la propria popolazione contro il coronavirus, a partire già dalla settimana prossima. Questo perché l’ente britannico per i farmaci ha dato il via libera al vaccino americano prodotto dalla Pfizer, che ha dimostrato una efficacia fino al 95 per cento. Londra si è già assicurata 40 milioni di dosi, mentre negli Stati Uniti l’approvazione non arriverà prima della metà di dicembre e per il via libera europeo si dovrà aspettare probabilmente fino alla fine di questo mese.
Da Bruxelles viene però ribadita la necessità di attendere le valutazioni dell’Ema. «Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che abbiamo e pertanto volevo garantirvi che le nostre valutazioni si baseranno soltanto sulla sicurezza, sulla qualità e sull’efficacia del vaccino»: così Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) durante la videoconferenza dei ministri della Salute dell’Unione europea.
«Sappiamo che ci sono molte preoccupazioni tra i cittadini europei e a tal fine prevediamo un incontro l’11 di dicembre per ascoltare i timori dei cittadini», ha concluso la direttrice. Prudenza è stata chiesta anche dal ministro della Salute italiano Roberto Speranza, che ha spiegato: «Al momento l’Ema non ha rilasciato alcuna approvazione formale ... Parlo ancora con cautela perché chiediamo che l’Ema effettui tutti i controlli».
quartier generale pfizer a new york
Ma i regolatori britannici hanno ribadito di avere «assoluta fiducia» nel vaccino della Pfizer, sostenendo che l’analisi di oltre mille pagine di dati porta a concludere che ci sia un “soverchiante beneficio” e che gli effetti collaterali siano «molto leggeri» e che durano al massimo una giornata. La disputa scientifica si sta trasformando però rapidamente in una contesa politica che ruota ancora una volta attorno alla Brexit.
Il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, ha affermato che Londra è stata in grado di accelerare l’approvazione del vaccino grazie al fatto di essere uscita dall’Unione europea: «A motivo della Brexit – ha detto il ministro – siamo stati capaci di prendere una decisione basata sul regolatore britannico, invece di dover andare al passo con gli europei, che si stanno muovendo un po’ più lentamente».
La sede di Pfizer a Puurs in Belgio
In realtà la Gran Bretagna, fino al 31 dicembre, ossia fino alla fine del periodo di transizione che è seguito alla Brexit formale del 31 gennaio scorso, è ancora dentro gli organismi europei e si è avvalsa di una clausola di emergenza che fa parte delle direttive Ue esistenti. Ma il senso politico è chiaro: fuori dalle pastoie europee, fa sapere Londra, siamo in grado di fare molto meglio.
In Gran Bretagna si comincerà a somministrare il vaccino, che richiede due dosi successive, a partire dalle case di riposo per anziani. Poi sarà la volta degli operatori sanitari e degli ultra ottantenni, seguiti dalle altre fasce di età a scaglioni. L’obiettivo è vaccinare tutti gli ultra cinquantenni, oltre alle persone a rischio, nel giro di pochi mesi.
Il governo di Londra ha mobilitato l’esercito per assicurare la rapida distribuzione del vaccino, che presenta notevoli problemi logistici perché deve essere conservato a 70 gradi sotto zero. I militari allestiranno dieci siti di vaccinazione di massa negli stadi da calcio e nei centri congressi delle città per gestire la prima ondata. Oltre agli edifici pubblici saranno poi coinvolte le farmacie e i medici di base: ogni grande città avrà un centro di vaccinazione di massa e altri mille siti più piccoli verranno allestiti in tutta l’Inghilterra. Le prime iniezioni potrebbero avvenire già nella mattinata di lunedì.
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