Aldo Grasso per il Corriere della Sera
meloni
Trattoria Sora Giorgia. Come si fa a prendere gli elettori per la gola? Semplice, basta invitarli a casa propria, sia pur virtualmente, e offrire loro un ricco menù. Ricco si fa per dire. È quello che ha fatto quest' estate Giorgia Meloni che, sul suo profilo Facebook, ha cominciato a spadellare con alcuni video.
In uno, per esempio, la leader di Fratelli d' Italia insegna a preparare la caprese «à la Meloni»: genuina, tricolore, italiana. Non un gran sforzo, in verità, ma una buona occasione per polemizzare con il governo: i pomodori siciliani non vengono più raccolti, sono vittime dell' importazione, il formaggio è fatto con il latte in polvere Fornelli d' Italia.
ALDO GRASSO
La Sora Giorgia non s' ispira ai cuochi d' artificio (gli chef stellati che bivaccano in tv), l' impiattamento conta poco, l' approccio al cibo è grezzo e pulp, stile prosciutto e melone. Le sue stelle di riferimento grondano casalinghitudine: Wilma De Angelis (mangia come parli), Antonella Clerici (la locandiera ideale), Benedetta Parodi (il cibo a km zero, comprato cioè nel supermarket più vicino a casa).
A lei non interessa la buona cucina ma il comizio culinario (mangiare e comprare italiano), il cibo come talismano della felicità elettorale. La caprese «à la Meloni» non è «cooking show» (sia pure via social), ma una dichiarazione di voto, un atto politico.
Come diceva Totò, «a proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?».
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