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    GRAVINA VINCE IL PRIMO ROUND MA IL CALCIO E’ SPACCATO! APPROVATA LA RIFORMA VOLUTA DAL PRESIDENTE FIGC, SCONFITTO IL DUPLEX LOTITO-DE LAURENTIIS (LA SERIE A HA ESPRESSO OTTO VOTI CONTRARI A GRAVINA E DODICI ASTENUTI. QUINDI LA MAGGIORANZA HA OPTATO PER LA LINEA MORBIDA) – LA LEGA SERIE A, CHE PURE HA OTTENUTO UN CONSIGLIERE IN PIÙ RISPETTO AL PASSATO, IL DIRITTO DI INTESA E L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA DEI CAMPIONATI, CHIEDE DI PIÙ. MA UN ACCORDO FRA I CLUB E LA FIGC SEMBRA RAGGIUNGIBILE – MAROTTA PROVA A RICUCIRE - VIDEO


     
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    Estratti da ilnapolista.it

    LOTITO DE LAURENTIIS LOTITO DE LAURENTIIS

    Lotito e De La giornata inizia con Claudio Lotito che tiene a raccolta i club di A e finisce con il presidente della Lazio a braccetto con Aurelio De Laurentiis, al suono del non elegantissimo «Supposte per voi», in replica ai cronisti che chiedono un commento. Sorridono, ma sono gli sconfitti di giornata: non nel voto sullo statuto, scontato, ma nelle dinamiche interne al massimo campionato.

     

    gabriele gravina foto mezzelani gmt31 gabriele gravina foto mezzelani gmt31

    Il comizio mattutino del numero uno biancoceleste non dà i suoi frutti: Marotta taglia corto, Ferrero chiarisce che la Juve si asterrà. È tana libera tutti. La voglia di commentare, a fine assemblea, è relativa: persino Adriano Galliani, con più garbo, dribbla i giornalisti e fila via veloce. A concedersi, preso d’assalto, ci pensa lo stesso Marotta: «Mi dispiace si sfoci in personalismi, serve un confronto diretto – dice il presidente nerazzurro – il dibattito con la Serie A va affrontato in modo costruttivo».

     

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    STATUTO FEDERALE, SI CAMBIA (POCO) LA SERIE A CONTESTA E VUOLE DI PIÙ

    Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera” - Estratti

     

    lotito de laurentiis lotito de laurentiis

    L’assemblea ha modificato lo Statuto federale con l’83,3 per cento dei voti, una maggioranza schiacciante, ma non risolve il dilemma che sta martoriando il calcio italiano: si può governare mettendo all’angolo la serie A?

     

    Tutti sono d’accordo che non si può, ma con varie sfaccettature, che sono il nodo della questione, esasperano i rapporti e creano tensioni. A Fiumicino, nel solito albergo teatro di tante elezioni, viene approvata in scioltezza la proposta di Gabriele Gravina, il presidente federale, sostenuto dalla sua solida maggioranza: la serie A passa dal 12 per cento al 18 e avrà quattro consiglieri federali anziché tre.

     

    gabriele gravina foto mezzelani gmt51 gabriele gravina foto mezzelani gmt51

    Ma i rapporti restano tesi e i problemi irrisolti. La Confindustria del pallone non è contenta, tanto che nessuno, al momento della votazione, ha schiacciato il pulsante blu che serviva per approvare il piano di Gravina: otto, invece, hanno schiacciato quello rosso, votando contrario, 12 quello giallo che significa astensione.

     

    E qui si apre un altro fronte. Casini, il presidente della serie A, non dà peso a questa divisione: «L’importante era non votare a favore. Gli astenuti non stanno a significare che la Lega sia spaccata. Questa assemblea, alla fine, è un’occasione persa, ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno ci troviamo un consigliere in più e il diritto di veto da sfruttare. Speriamo sia l’inizio di un nuovo percorso. Ora faremo un’assemblea per capire i prossimi passi».

     

    gabriele gravina giancarlo abete gabriele gravina giancarlo abete

    Le società di serie A si riuniranno il 22 novembre per valutare se impugnare il regolamento assembleare e procedere a un braccio di ferro a colpi di carte bollate. Ma non è questa l’aria che tira. I contrari al documento di Gravina, guidati da Lotito e De Laurentiis, che sono usciti dall’assemblea silenziosi e a braccetto, sono Milan, Torino, Empoli, Verona, Monza e Genoa.

     

     

    aurelio de laurentiis gabriele gravina aurelio de laurentiis gabriele gravina

    (...) Anche Gravina, nel discorso introduttivo, è stato duro: «In questi mesi di riunioni ufficiali e non, non c’è stata traccia di fair play e sono diventato il bersaglio di infamie e dossieraggio, ma diamo tempo al tempo.

     

    Non mi riconosco in questo modo di fare e mi vergogno per coloro che agiscono così». Nei prossimi giorni, dopo un consiglio federale e aver sentito il parere delle componenti, il presidente scioglierà le riserve e deciderà se candidarsi nuovamente alle elezioni di marzo.

     

    2 - SI MUOVE LA DIPLOMAZIA PER IL DIALOGO E IL CONSENSO MA C’È ANCHE L’ATTACCO

    Monica Colombo per il “Corriere della Sera” - Estratti

    lotito gravina lotito gravina

     

    Dopo un fuoco incrociato di bozze e proposte di modifica dello statuto, che la Lega e la Figc si sono rimbalzate per settimane, fra rilievi, aggiustamenti e interventi della politica, ieri i presidenti si sono mossi con sentimento praticamente unanime. Nessuno dei venti delegati dei club presenti all’Hilton di Fiumicino ha votato a favore del documento di Gabriele Gravina che ha parzialmente recepito le richieste della Lega di A su autonomia e rappresentatività.

     

    Dopo una riunione informale che si è tenuta ieri mattina con il presidente Lorenzo Casini prima dell’assemblea straordinaria, le società si sono divise in 12 astensioni e 8 voti contrari.

     

    GABRIELE GRAVINA - FIGC GABRIELE GRAVINA - FIGC

    La Lega che pur ha ottenuto un consigliere in più rispetto al passato, il diritto di intesa e l’autonomia organizzativa dei campionati, chiede di più. Ma un punto di intesa fra i club e la federazione sembra raggiungibile. Ieri il presidente federale Gravina ha dichiarato di perseguire obiettivi comuni a quelli dei club: «Urbano Cairo ha detto che bisogna aumentare le risorse per il calcio: anche io mi batto per questo, ma non ho nessuno al fianco. Tax credit? Sono sei anni che ne parlo. Stadi? Chiesto di sburocratizzare. Abbiamo chiesto l’1% sulle scommesse.

     

    gabriele gravina foto mezzelani gmt32 gabriele gravina foto mezzelani gmt32

    Ci stiamo battendo per questo, perché non sento una voce? Il potere non porta alla soluzione dei problemi. Io credo che la politica italiana deve pensare a questi problemi». Una riflessione condivisa da alcuni presidenti, per esempio da Urbano Cairo numero uno del Torino che ha sempre avuto un atteggiamento costruttivo, aperto alle riforme del calcio, e non certo chiuso a un dialogo verso la parte federale. Anche di recente ha ripetuto quanto la situazione del calcio italiano sia molto delicata e resti in attesa di interventi legislativi sui medesimi temi a cui ha fatto cenno il presidente federale.

    GABRIELE GRAVINA GIUSEPPE MAROTTA GABRIELE GRAVINA GIUSEPPE MAROTTA

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