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BILL CLINTON, 'CAPISCO GRAZIA AD HUNTER MA È STATA GESTITA MALE'
BARACK OBAMA - JOE BIDEN - BILL CLINTON
(ANSA) - L'ex presidente Bill Clinton ha concesso una timida difesa di Joe Biden per la grazia al figlio Hunter. Lo riporta il New York Times.
"Sarebbe stato meglio che non avesse detto che non lo avrebbe fatto. Indebolisce il suo caso", ha detto durante un evento a Manhattan precisando tuttavia di essere d'accordo con il presidente che "per Hunter le conseguenze sarebbero state più dure rispetto ad un cittadino comune".
Clinton ha affrontato la stessa situazione, anni fa, quando ha graziato il fratello Roger per accuse di cocaina, sebbene all'epoca lui avesse già scontato la sua pena in carcere.
DA FAUCI A LIZ CHENEY BIDEN ORA VALUTA ALTRE GRAZIE PREVENTIVE
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Dopo la grazia di Joe Biden a suo figlio Hunter, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che arriveranno altri perdoni presidenziali.
C’è tempo fino al 20 gennaio e la Casa Bianca sta valutando se concedere la «grazia preventiva» ad alcuni personaggi che potrebbero diventare bersaglio di indagini e incriminazioni con l’amministrazione Trump.
Nella lista potrebbero esserci l’immunologo Anthony Fauci, criticato dai repubblicani per la gestione della pandemia; l’ex capo di stato maggiore congiunto delle forze armate Mark Milley che definì Trump «fascista» secondo l’ultimo libro di Bob Woodward […]; l’ex deputata repubblicana Liz Cheney («Dovrebbe finire in carcere» ha detto di lei Trump) e altri membri della Commissione della Camera che indagò sull’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, incluso il senatore della California Adam Schiff che guidò anche l’accusa nel primo impeachment.
La grazia preventiva sarebbe una mossa senza precedenti e controversa e non è detto che Biden decida in tal senso. Secondo il sito Politico , che ha dato la notizia per primo, ne hanno dibattuto alcuni suoi consiglieri, incluso il consigliere legale della Casa Bianca Ed Siskel e il capo dello staff Jeff Zients, per ora senza coinvolgere direttamente il presidente. Non è detto neanche che gli eventuali beneficiari lo accetterebbero. Schiff ha già detto che non è interessato: «Spingerei il presidente a non farlo. Sembrerebbe una mossa difensiva, non è necessario», ha detto a Newsweek .
Il dibattito su questo tema è stato accelerato dalla nomina a capo dell’Fbi di Kash Patel.
Nei giorni scorsi il deputato Brendan Boyle della Pennsylvania, il democratico di più alto rango nella Commissione Bilancio della Camera, ha avvertito in una dichiarazione scritta che «nel suo libro Patel ha pubblicato una lista di nemici, persone che lui e Trump vogliono indagare e perseguire: persone che si sono opposte alle bugie, agli abusi di potere e ai tentativi di rovesciare l’esito delle elezioni del 2020.
Includono forze dell’ordine, personale militare... patrioti che non dovrebbero vivere nella paura di una rivalsa politica per aver fatto ciò che è giusto. Perciò chiedo al presidente Biden di emanare un perdono generale per chiunque venga preso di mira ingiustamente da questi piani vendicativi». Anche il senatore democratico del Massachusetts Ed Markey propone la grazia preventiva: per il procuratore speciale Jack Smith e la procuratrice di New York Letitia James che hanno perseguito Trump. Fox News ipotizza invece che Biden perdonerà suo fratello James, coinvolto in affari con Hunter […]
adam schiffmark esper donald trump mark milley MARK MILLEY
donald trump e hillary clintonBILL CLINTON SI APPISOLA DURANTE IL DISCORSO DI BIDENclinton obama trump caganer
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