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CHE FINE HA FATTO GRETA SPREAFICO? - LA 53ENNE DI ERBA, STESSO PAESINO IN PROVINCIA DI COMO DOVE...
Estratto dell’articolo di Alice D’este per il “Corriere della Sera”
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Le chiavi della macchina di Greta che, ad un mese dal primo sopralluogo, spuntano da una borsa, all’interno della sua casa di Porto Tolle (Rovigo); una maglietta nera da donna gettata nell’umido e una sim rinvenuta in una scatola. Tutti «tamponati» in autunno da Ezio Denti, l’investigatore della famiglia di Greta che — ha spiegato — ha poi consegnato ai carabinieri i reperti per la ricerca del Dna.
Ma anche un giallo legato a quel testamento che Greta aveva scritto nel 2018 (lasciando tutto alla mamma) e poi successivamente nel 2021 (lasciando tutto all’ex fidanzato Gabriele Lietti) e che ora (forse) avrebbe voluto modificare di nuovo.
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Sarebbero questi i nuovi elementi che hanno convinto gli inquirenti a riaprire il giallo sulla sparizione di Greta Spreafico, la cantante, originaria di Erba (Como) di cui, da due anni, non si sa più nulla. Nel registro degli indagati, dal 31 maggio, c’è infatti il nome di un uomo, sospettato di avere ucciso e occultato il corpo della rocker.
La cantante, mesi prima, aveva lasciato la sua grande villa per presunti dissidi con la madre e i fratelli per trasferirsi assieme al fidanzato Gabriele Lietti. Quando, però, il rapporto con quest’ultimo si era interrotto (Greta aveva raccontato ad alcuni amici che la rottura era avvenuta in marzo), si era trasferita ad abitare da sola.
Gabriele Lietti
«Mia sorella non avrebbe mai lasciato il testamento così com’era ora che con Gabriele si erano lasciati». I dubbi della famiglia di Greta Spreafico sono noti da sempre e sono gli stessi che i familiari hanno presentato in tutte le loro memorie con le quali hanno cercato di indicare una nuova strada per l’indagine in questi due anni.
«Ci sono tante cose che non tornano, una su tutte il messaggio di Gabriele a poche ore dalla scomparsa di mia sorella. Scrisse ad un amico che la ospitava per sapere se Greta avesse lasciato lì documenti, di che documenti stava parlando?» dice Spreafico.
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A fine aprile 2022, Greta avrebbe dovuto vendere a un cugino la casa del nonno di Porto Tolle, a circa 80 mila euro. L’atto notarile era pianificato per il 6 giugno. L’ultima notizia riconducibile alla 53enne è quella di una telecamera di sorveglianza, intorno alle 5 della notte del 4 giugno del 2022, della cittadina sotto il varco «accesso Barricata» in località Bonelli che immortala il passaggio della sua Kia Picanto. […]
Nel frattempo, la Procura di Rovigo ha indagato l’ultima persona con cui sarebbe stata la sera della sparizione: il giardiniere Andrea Tosi, 58 anni, per poi, però, ad ottobre del 2023, archiviare, per carenza di prove. […]
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Lo scorso autunno, intanto, la svolta: l’investigatore Ezio Denti ha chiesto alla Procura di accedere alla casa di Porto Tolle. «All’interno di una borsa, appoggiata sul pavimento, abbiamo trovato le chiavi della sua auto — spiega Denti —, molto consumate, dunque non si trattava di quelle di scorta.
Chiavi che, un mese prima, in occasione del primo accesso nell’abitazione effettuato dagli investigatori, non ci sarebbero state». Non solo. Dalla spazzatura sarebbe emersa anche una maglietta nera da donna, gettata nell’umido. All’interno di una scatola, è spuntata anche una seconda sim.
Sarebbe stato proprio il dna emerso dal nuovo materiale repertato, assieme ad altre dichiarazioni incongruenti rilasciate da chi era molto vicino a Greta a convincere la Procura a formulare l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. […]