PALTRINIERI 1
Francesco Persili per Dagospia
Giochi da ragazzi. Dopo quello di Basile e Rossetti, arriva l’oro di un altro meraviglioso 21enne, Gregorio Paltrinieri, che scrive la storia nei 1500 stile libero completati in 14’34’’57. Alle sue spalle l’americano Jaeger e il nostro Gabriele Detti, altro 21enne, che conquista il secondo bronzo dopo quello dei 400 stile libero. Memorabile l’impresa di “Greg-oro” Paltrinieri, 8 anni dopo il trionfo di Federica Pellegrini a Pechino.
Il maratoneta del nuoto la mette giù dura fin dalla prima vasca. Tiene un ritmo insostenibile per i rivali, viaggia a lungo su tempi da record del mondo. Ad ogni virata incrementa il vantaggio sugli avversari. Una sinfonia sempre in battere. Bracciata dopo bracciata, sbaraglia la concorrenza e si issa nell’Olimpo dello sport. Dopo aver toccato, inizia lo show: prima l’esultanza alla Luca Toni con la mano che rotea intorno all’orecchio e poi l'abbraccio a Detti sempre con quel sorriso sbarazzino che spalanca in faccia al mondo sul podio mentre risuonano le note dell’inno di Mameli.
PALTRINIERI DETTI
“E’ stata molto più dura di quello che mi aspettassi non tanto dal punto di vista fisico ma mentale: c’erano molte aspettative su di me”, confessa Paltrinieri ai microfoni Rai al termine della gara: “Sono ancora più contento d’aver vinto. Mi sono tolto un peso da dieci chili dall'anima e ora sono più rilassato”.
PALTRINIERI
Il nuotatore di Carpi arrivava ai Giochi da favorito. Campione del mondo ed europeo in carica, primatista del mondo in vasca corta, Paltrinieri è un predestinato. A 4 mesi l’hanno buttato in acqua, a 7 anni ha vinto la prima medaglia. Nel 2011, a 16 anni si è imposto con la vittoria al Trofeo Sette Colli (15’04’’90, la quarta migliore prestazione italiana di sempre).
L’anno dopo è quinto ai Giochi di Londra e campione europeo a Debrecen. Titolo che conferma due anni dopo a Berlino quando diventa il primo atleta europeo a scendere sotto il muro dei 14’40. Nello stesso anno si laurea campione del mondo in vasca corta a Doha. Nel 2015 vince la medaglia d’oro ai mondiali di Kazan (con la misteriosa fuga del rivale Sun Yang), e polverizza il record del mondo agli Europei in vasca corta di Netanya.
“Tutti si aspettavano questa medaglia ma un oro non è mai scontato”, ricorda il dominatore dei 1500 stile libero: “L’ho sempre voluta questa medaglia così come so di valere il record del mondo che prima o poi riuscirò a centrare”, aggiunge Paltrinieri abbracciato a bordo vasca dal suo tecnico Morini e da “Gimbo” Tamberi, campione del mondo indoor di salto in alto, costretto da un infortunio a saltare i Giochi di Rio: “Ho i brividi per te”.
PALTRINIERI 4
“E’qualcosa di speciale”, assicura Gabriele Detti, amico e compagno di allenamenti di Paltrinieri al Centro Federale di Ostia: “Sono contentissimo per me e per Greg". Il nuotatore livornese arriva a dedicare la medaglia al tecnico e all’amico Paltrinieri. Un’amicizia più forte di tutto, anche della rivalità sportiva. La sintesi migliore per la notte magica del nuoto, e dello sport azzurro, la trova il neo-campione olimpico Paltrinieri: “E’ stato figo”.
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Italian sniper. Occhio di falco e sangue freddo, il 21enne Gabriele Rossetti non sbaglia un colpo e regala all’Italia l’oro dello skeet, specialità del tiro a volo. Una gara perfetta. Un piattello alla volta, il tiratore toscano si è dimostrato un cecchino infallibile e nella finale per il primo posto ha battuto lo svedese Marcus Svensson che ha fallito l’ultimo colpo. "Credevo di poter vincere l'oro, sono stato attento a ogni dettaglio", le prime parole dell'azzurro ai microfoni Rai: "Non ho mai forzato, ho lasciato andare la mia fucilata, è andata bene".
Di padre in figlio. Rossetti è figlio d’arte: il padre Bruno ha vinto il bronzo a Barcellona ’92 e oggi allena i francesi che Gabriele ha battuto per entrare nella finale a 6: “Alleno gli avversari di mio figlio ma il mio cuore batte sempre per lui”, confessa Bruno Rossetti che parla di rivincita. Ai Giochi di Barcellona, infatti, perse l’oro all’ultimo piattello mentre oggi il colpo finale fa sorridere il figlio Gabriele.
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L’abbraccio del tiratore delle Fiamme Oro dopo la vittoria alle colleghe medagliate Diana Bacosi e Chiara Cainero è l’immagine che certifica il dominio azzurro nel tiro a volo. E’ la quinta medaglia in questi Giochi (dopo il primo e secondo posto di Bacosi e Cainero e gli argenti di Pellielo e Innocenti): siamo ormai una superpotenza in questa disciplina. Ieri è toccato alle mamme, oggi al figlio (d'arte), la gioia di Gabriele Rossetti è incontenibile: "Siamo una grande squadra. L'Italia è la numero uno. Non ci batte nessuno”.
DETTI
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