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    GRILLO HA CHIESTO A DI MAIO DI ESPORSI CONTRO SALVINI: ''NON FAREMO UN NOME PER IL QUIRINALE SENZA IL PD''. IL CAPITONE HA PROVATO A ''STANARE'' L'ALA DEI 5 STELLE CHE RIMPIANGE L'ALLEANZA CON LA LEGA, OFFRENDO DI TROVARE INSIEME IL NOME PER IL DOPO-MATTARELLA, ESCLUDENDO I DEM. MA BEPPE VUOLE LA PROVA D'AMORE, ANZI D'ODIO, DA GIGGINO. PERCHÉ FARÀ DI TUTTO PER IMPEDIRE UN BIS GIALLO-VERDE


     
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    Emanuele Lauria per ''la Repubblica''

     

    grillo di maio grillo di maio

    «Salvini? Ci ha fatto un favore grande come una casa»: la prima domenica di estate, per i "governisti" di M5S è un brulicare di messaggi in chat. Oggetto: l'intervista a Repubblica con cui il leader della Lega prevede, o meglio auspica, l'elezione del prossimo capo dello Stato con i voti del centrodestra e di M5S. Una sortita che non raggiunge l'obiettivo sperato di dividere ufficialmente il movimento: i telefoni, dalle località di vacanza, squillano a lungo a vuoto ma in serata - con la promessa dell'anonimato - i vertici grillini convergono su due punti.

     

     In primis, respingono l'ipotesi di una conventio ad excludendum nei confronti del Pd. «I dem sono a pieno titolo nella maggioranza, assolutamente ridicolo escluderli in modo aprioristico dalla coalizione che sceglierà il nuovo Presidente », è il pensiero espresso ai suoi dal reggente Vito Crimi.

     

    MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI

    Ma i 5S, allo stesso tempo, finiscono addirittura per ringraziare Salvini che ha portato allo scoperto le manovre interne al partito di Zingaretti per indicare il successore di Mattarella: «Le parole del leader della Lega ci rafforzano - sussurra un esponente pentastellato nell'esecutivo Conte - perché mettono in risalto il fatto che nel Pd si fanno già film e spartizioni, nella convinzione che noi non abbiamo un nome da spendere per il Quirinale. E qui si sbagliano di grosso ».

     

    Anzi, afferma la stessa fonte: «La candidatura di garanzia che potrebbe ottenere il consenso più ampio ce l'hanno i 5 Stelle, non gli alleati». Insomma, i 5S frenano sulle ipotesi di navigate figure istituzionali che i dem potrebbero lanciare nella corsa per il Quirinale: da Prodi a Franceschini. «Non faremo mai un nome senza il Pd ma lo stesso nome non ce lo faremo imporre dal Pd», è il calembour di un uomo molto vicino a Di Maio che sottolinea come M5S mantenga («e manterrà ») la maggioranza relativa in Camera e Senato. In questa fase può anche essere utile, per il movimento, giocare di sponda con Salvini per depotenziare l'offerta del Pd.

     

    BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

    Ma a favore di chi? Il premier Giuseppe Conte ha acquisito consensi durante la fase calda dell'emergenza virus, ha un rinnovato feeling con Renzi (cui pare abbia promesso una legge elettorale non dannosa per Iv) ma non piace - in ottica Quirinale - a parte del Pd come dei 5S. Per non parlare dell'aperta ostilità dello stesso Salvini e di Fratelli d'Italia. Conte potrebbe continuare la sua esperienza politica fondando il suo partito o alla guida dell'ala governista del movimento, magari dopo uno strappo con la "corrente" Di Battista. In ogni caso, la parte sovranista del centrodestra - pur invocando elezioni a breve - ha già avviato il piano "B" per dire la sua nella corsa al Colle. E l'ha fatto proprio gettando l'amo ai 5 Stelle. Fratelli d'Italia rilancia le parole di Matteo Salvini.

     

    nicola zingaretti giuseppe conte nicola zingaretti giuseppe conte

     «Il leader della Lega ha fatto una mossa tattica - dice il senatore Ignazio La Russa - lasciando intendere al Pd che non deve illudersi che i giochi per il Quirinale siano fatti. I nomi? Per Fdi non sarà indifferente il profilo, al di là di chi lo proponga: sì, siamo pronti a votare anche con M5S se la candidatura per il Colle sarà credibile. D'altronde, quando si elesse Ciampi, An votò assieme ai Ds. Conte? Ho parlato di candidatura credibile, non pessima». La corsa è lunga e sottotraccia già si registrano i veti incrociati. Al punto che qualcuno, nell'ala moderata di Forza Italia, è pronto a scommettere: «Volete vedere che giungeremo a un Mattarella- bis? In presenza di contrasti, chi potrà dire di no a un Presidente amato da tutti?».

     

     

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