DAGOREPORT
crisanti
Ma lo sa la Procura di Bergamo, che l’ha nominato consulente nell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza da coronavirus, che il professor Crisanti non è né un microbiologo né un virologo, ma soltanto un parassitologo che all’Imperial collega di Londra si occupava di zanzare?
Ma lo sa la Procura di Brescia che Crisanti non ha mai visto neppure col cannocchiale un paziente né tantomeno un piano di sanità pubblica, quello strumento che ha salvato il Veneto dal fare la fine di Lombardia e Piemonte, del cui successo epidemiologico Zaia ha sempre tributato gli onori a Francesca Russo, siciliana tutta d’un pezzo che dirige il Dipartimento di Prevenzione della Regione?
luca zaia in conferenza stampa con francesca russo
Lo sa, infine, la Procura di Brescia, che il Professor Crisanti è in Veneto da pochi mesi e non ha mai fatto altro che refertare campioni a Padova nel più ampio (quasi 3 mila metri quadri di superficie) laboratorio d’Italia messogli a disposizione dalla Regione?
luca zaia
Sono le domande, condite con un filo di ironia e scetticismo, che la comunità scientifica si sta ponendo di fronte all’ennesima boutade di Crisanti che la tv e i giornali (sui quali sta molto più che in laboratorio) hanno trasformato nella superstar dei professori, il quale oggi ha definito come un cumulo di “chiacchiere” le anticipazioni di uno studio sulle cause della minor virulenza del Covid 19 condotto fra il San Matteo di Pavia, lo Spallanzani di Roma e la rete delle microbiologie venete.
francesca russo
Intanto, all’Università di Padova e nella prestigiosa e antichissima Scuola di Medicina, la rabbia sorda contro Crisanti che tratta tutti gli altri colleghi come degli sprovveduti, monta ogni giorno di più e il Rettore Rosario Rizzuto stenta ormai a contenerla.
Con la conseguenza che molti cervelli hanno preannunciato la fuga: non dall’Italia, ma da Crisanti.
CRISANTI PERITO INCHIESTA A BERGAMO SU ZONA ROSSA
maria cristina rota a palazzo chigi 1
(ANSA) - BERGAMO, 20 GIU - Sarà il virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova uno dei consulenti che faranno parte del pool incaricato dalla procura di Bergamo nell'inchiesta per epidemia colposa sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio marzo, e sulle eventuali negligenze all'ospedale di Alzano, che venne riaperto poche ore dopo l'isolamento di un primo paziente positivo al coronavirus, a fine febbraio.
"E' la prima volta che vengo chiamato a svolgere un ruolo così delicato e sono molto contento di collaborare con la procura di Bergamo - ha confermato Crisanti a Tpi.it - Ce la metterò tutta per aiutare i pm ad arrivare alla verità". Nei prossimi giorni saranno resi noti anche gli altri componenti del pool di esperti voluto dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota.
ROBERTO RIGOLI
CRISANTI: «VIRUS INDEBOLITO? SOLO CHIACCHIERE »
«Chi parla dell’infettività di questo virus non sa quello che dice, perchè l’infettività si misura sperimentalmente e sull’uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza, sono solo chiacchiere».
quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 8
Così il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova, stronca l’indagine sui risultati dei tamponi realizzata dalla Regione e presentata ieri dal collega Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie del Veneto, secondo la quale il Coronavirus si starebbe in sostanza «spegnendo».
«Siccome non è possibile fare sperimentazioni di infettività sull’uomo - aggiunge Crisanti -, nessuno sa qual è la dose infettiva di questo virus e non c’è nulla da commentare: non si può commentare con un argomento scientifico una cosa che non è Scienza».
CORONAVIRUS: RIGOLI,BASSA INFETTIVITÀ VALUTATA SU DUE FRONTI
ANDREA CRISANTI
(ANSA) - "La bassa/assente infettività èstata valutata su due fronti: il primo epidemiologico monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa carica).
Dati preliminaridi un lavoro condotto dal prof. Baldanti dimostrano che solo un`esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari confermando altri recenti dati di letteratura internazionale". Replica così Roberto Rigoli, vice presidente dell`associazione Microbiologi Clinici Italiani, agli attacchi del collega Andrea Crisanti, che aveva definito "chiacchiere" lo studio sui tamponi dal quale emergerebbe un "indebolimento" de lvirus.
CORONAVIRUS: RIGOLI,BASSA INFETTIVITÀ VALUTATA SU DUE FRONTI
OSPEDALE DI PADOVA
(ANSA) - Sul fatto che "i ragionamenti riportati dal sottoscritto sono solo chiacchiere – aggiunge Rigoli - ricordo che, in accordo con il Presidente dell`Associazione Microbiologi clinici Italiani dottor Pierangelo Clerici, con la professoressa Maria Capobianchi responsabile del laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, e con il Professor Fausto Baldanti responsabile del laboratorio di Microbiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di mettere in discussione l`interpretazione del dato proprio alla luce della discordanza tra manifestazioni cliniche, andamento epidemiologico e positività al test eseguito in PCR- RT.". "In particolare - sottolinea il virologo - la discordanza appare chiara nei pazienti clinicamente guariti con C.T. elevati(bassa carica)".
ANDREA CRISANTI
"In accordo con il Presidente Amcli e i componenti del direttivo - conclude Rigoli - ribadisco il concetto che il confronto aperto tra tutti rappresenta l`unica via per vincere la guerra verso questo nuovo agente patogeno".
crisanti ANDREA CRISANTI 1
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roberto rigoli ROBERTO RIGOLI 1