GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO
1 - CUCÙ
Sebastiano Messina per “la Repubblica”
Beppe Grillo è tornato a Roma. Prima di cenare con Giuseppe Conte - l'ex massaro che ha educatamente reso omaggio all'ex padrone - ha appeso alla finestra un cartello: «Interviste solo in abbonamento». Non si rende conto di somigliare sempre di più al marziano Kunt di Flaiano, che prima fu accolto come una star galattica ma poi sprofondò nella palude del cinismo. Finì che i romani gli gridavano «A marziano!» aspettando che si girasse per fargli una pernacchia.
giuseppe conte beppe grillo
2 - GRILLO CALA SU ROMA MA MOLTI CINQUESTELLE NON LO VOGLIONO PIÙ
Pietro De Leo per “Libero quotidiano”
Ah, i bei tempi. Quando la calata di Beppe Grillo a Roma, per dirimere le scaramucce dell'asilo pentastellato o celebrare successi elettorali, era una specie di evento sacrale che dava il "la" alla processione laica all'hotel Forum. Dove facevano capolino i capigruppo, le punte dei diamante del "direttorio".
GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA
Da Vito Crimi a Roberta Lombardi, e ancora Di Maio, Fico, Di Battista. Una liturgia in ossequio all'essenza dell'elevato. Che però oggi si perde nella nebbia, assieme ai protagonisti che sono del tutto o quasi fuori dalla vita politica, e in qualche caso hanno lasciato il Movimento. E l'arrivo di Grillo nella Capitale, in questa calda settimana d'ottobre si riassume nell'invito, ironico, rivolto ai giornalisti: «Interviste solo in abbonamento».
ETTORE LICHERI
Al blog, ovviamente. Beppe espone un cartello in merito, dalla finestra della sua camera d'hotel, appena arrivato l'altra sera. Ore in cui gli antichi fasti si riassumono in una cena a quattr' occhi con Giuseppe Conte, che oggi detiene le chiavi del Movimento e vi presta il volto, in via oramai esclusiva. Il tutto, dopo una campagna elettorale che ha visto un Grillo più che defilato, scelta non gradita al gotha di oggi.
BEPPE GRILLO CON I PARLAMENTARI GRILLINI
Uniche iniziative, per vincere il braccio di ferro con l'attuale presidente sul limite al doppio mandato, che ha tenuto fuori parte rilevante dell'inner circle contiano della scorsa legislatura. E allora, l'Assemblea degli eletti di cui Grillo ha fatto conoscenza, in un incontro che si è svolto ieri mattina alla biblioteca del Senato in Piazza della Minerva, non si trasforma che in un residuo stanco di una ritualità una volta rigogliosa.
L'APPUNTAMENTO
E serpeggia, sì, una certa freddezza nella truppa di eletti al primo o al secondo giro, molti dei quali sono persino arrivati all'appuntamento dopo di lui, a riprova dell'entusiasmo tramontato. Smentisce i mal di pancia Ettore Licheri, già capogruppo in Senato nella scorsa legislatura e vicinissimo a Conte. E l'Elevato, a quanto filtra, si siede sul nuovo corso ed abbraccia l'ex premier davanti alla squadra parlamentare: «È in grandissima forma! Sta tirando fuori il nostro orgoglio».
MARIOLINA CASTELLONE BEPPE GRILLO
E aggiunge: «Siamo più uniti che mai e non c'è alcuno spazio per correnti o correntine», assicura il Garante. Archiviati i ricordi dei duelli rusticani sullo statuto e l'inquadramento normativo della leadership. E difende, Grillo, la sua bandiera del tetto ai mandati, regola "identitaria", avrebbe rivendicato, che ha consentito agli esordienti di fare ingresso in Parlamento. Lapalissiano, considerando i tanti che sono rimasti fuori dalle liste.
IL TIMBRO
L'incontro dura un paio d'ore, l'Elevato esce, e rompendo brevemente la sua cortina di silenzio addirittura afferma: «Spero che il governo duri a lungo». Fonti parlamentari, dopo poco, ne faranno l'esegesi parlando con la Lapresse: «Se il governo dura il Movimento può crescere sempre di più».
VITTORIA BALDINO
Conte apporrà sull'incontro un timbro di miele: «È andato bene, è stato un bel confronto, un'occasione per compattare la squadra», spiega partecipando al Salone della Giustizia 2022.«Abbiamo un clima molto buono, di grande serietà e responsabilità perché avvertiamo forte il mandato ricevuto dai cittadini per una opposizione intransigente, implacabile».
La deputata Vittoria Baldino, dopo l'assemblea, dirà che Grillo ha dato «una visione del Paese fino al 2050, quella che dovrebbero avere tutti i partiti». Il copione del visionario, insomma, che Grillo ha interpretato e rivendicato con enfasi, nel corso degli anni. Lui intanto fa un salto nella sede del Movimento, in via di Campo Marzio, e poi lascia la Capitale. Con uno strascico "d'agenda", che però ha tanto significato politico. Trapela che nel 2023 darà il via ad un nuovo tour nei teatri. Nulla è casuale, in questa giornata che sa tanto di epilogo.
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