Benedetta Moro per www.meteo.corriere.it
boeing RIENTRATO PER DANNI DA GRANDINE
Nel torinese e nel mantovano sono piombati chicchi di grandine grossi come mele, del diametro di sei centimetri. Nella zona del Garda, a causa di una tromba d’aria, una scuola media e un hotel sono rimasti senza tetto. Un tornado, in Veneto, si è abbattuto sull’altipiano di Asiago.
Disagi anche in val d’Ossola (Piemonte) per un’alluvione e all’aeroporto di Milano Malpensa, dove un Boeing dell’Emirates è rientrato d’emergenza a causa di una grandinata che ha danneggiato vetri e fusoliera.
Il maltempo ieri si è scatenato di nuovo sul Nord Italia ed entro il weekend si sposterà al Sud. Colpa, come la scorsa settimana, «dell’interazione tra aria fredda del Nord Europa e calda dell’anticiclone africano», spiega il tecnico meteorologo Mattia Gussoni di IlMeteo.it, che aggiunge: «La corrente fredda della scorsa settimana si era esaurita, era rimasta solo la bassa pressione, tanto che sabato e domenica ha fatto anche molto caldo. La situazione è nuovamente cambiata nel momento in cui è arrivato un nuovo nucleo instabile in quota, come oggi». Ma a choccare, questa volta, è stato soprattutto il fenomeno della grandine gigante.
GRANDINE GROSSA COME MELE
CHICCHI DI GRANDINE COME MELE
Episodi vengono segnalati in diverse località del Nord italia e specie in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Nel Comune di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, martedì si è registrata una grandinata violentissima. «Addirittura — sottolinea il sindaco Achille Prignaca, che ha un’azienda agricola — così grande non si era mai vista: è stato un evento eccezionale».
AMBULANZA DEVASTATA DALLA GRANDINE
Nel Bresciano, a Gambara, un’ambulanza è stata letteralmente travolta dal tetto divelto dal vento e quindi bersagliata dalla grandine. Come a Roero, nel Cuneese, di cui si riferisce la foto qui sopra, dove l’altra sera notevoli accumuli di ghiaccio hanno riempito le strade. Solo qualche giorno fa, il 9 luglio, a Rozzano, nel Milanese, si era verificato un altro episodio analogo, con chicchi giganti (vedi il video qui sotto).
ANCHE L’AGRICOLTURA NE RISENTE
Ma anche l’agricoltura ne ha risentito, con perdite milionarie. Sempre nelle stesse aree , ad esempio, «tra Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo sono stati colpiti 1.200 ettari coltivati», fa sapere la Coldiretti: «Solo nei prossimi giorni sarà possibile una stima dei danni che comunque non saranno inferiori ai 2 milioni di euro. Molto dipenderà anche dalle perdite subìte da colture ad alto valore aggiunto come vigneti e pomodoro».
STRADE COPERTE DALLA GRANDINE
L’associazione dei coltivatori ha realizzato un’analisi sui dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), in riferimento all’allerta della Protezione civile al Nord per il maltempo mentre al Centro e nel meridione il caldo favorisce il divampare degli incendi.
L’ANALISI DI COLDIRETTI
Emerge così che l’attuale clima ha provocato dall’inizio dell’estate più di 17 bufere al giorno tra bombe d’acqua, raffiche di vento, trombe, d’aria, tempeste di fulmini e violente grandinate, per un totale di 383 eventi estremi lungo la Penisola. E con la temperatura superiore di 2,18 gradi alla media storica l’estate 2021 si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la quarta più calda in Italia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al mese di giugno 2021.
grandine a rozzano spacca i vetri delle auto 5
Nubifragi e grandine si sono abbattuti a macchia di leopardo sulle regioni del Nord in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolta di frutta, verdura e cereali, mentre ci si avvicina alla vendemmia. «La grandine è l’evento più pericoloso per le campagne perché distrugge in pochi minuti il lavoro di un intero anno provocando danni irreversibili – conclude la Coldiretti –. L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti».
LE CAUSE DEL FENOMENO
Ma come spiegare questi fenomeni? Sulla grandine sempre più grossa e frequente, in particolare, interviene ancora Gussoni, che annuncia inoltre una tregua di questi eventi avversi nell’ultima decade di luglio, in cui l’Italia dovrà invece affrontare l’ondata di caldo più importante dell’estate. «Qualcosa a livello climatico è cambiato e per questo motivo ci troviamo ad affrontare la furia della natura — evidenzia il tecnico meteorologo —. Il dato certo è che negli ultimi anni chicchi enormi sono caduti sempre più spesso: a Pescara (2019), Napoli (2015), fino a diverse aree della Pianura Padana giusto la scorsa settimana, solo per citare alcuni esempi. La causa delle intense grandinate va ricercata nella formazione di immensi temporali alti fino a 10/12 km, le famigerate supercelle».
CORRENTI FREDDE DAL NORD CHE SI SCONTRANO CON ANTICICLONE AFRICANO
LA FORMAZIONE DELLE SUPERCELLE
Ma come si formano? «Serve molto “carburante” o energia (CAPE) nei bassi strati dell’atmosfera (umidità) e forti contrasti tra masse d’aria diverse — continua —. Ebbene da un recente studio che ha preso in esame i dati sull’evoluzione climatica nel sud Europa, inglobando quindi anche il bacino del Mediterraneo, è emerso che, dal 1979 ad oggi è aumentata l’energia in gioco (CAPE), e in particolare sulla superficie del Mediterraneo. Le cause di questo aumento vanno ricercate nella sempre più costante presenza dell’anticiclone africano che determina un aumento delle temperature medie e di conseguenza anche una maggior evaporazione dell’acqua del mare, che poi si traduce in carburante per eventi meteo estremi. Il tutto provoca un aumento delle precipitazioni convettive, un aumento del numero di ore con temporali, e un aumento del numero di ore con temporali violenti (grandine grossa). Insomma, ecco servito uno degli effetti del cambiamento climatico in atto. Due lati della stessa medaglia: all’aumentare del caldo, aumenta il rischio di temporali violenti»
BOEING RIENTRA A MALPENSA PER I DANNI
BOEING RIENTRA A MALPENSA PER I DANNI DALLA GRANDINE
Il decollo da Malpensa del volo EK205 è avvenuto alle 16.22. Ma dopo avere sorvolato per oltre un’ora la provincia di Varese travolta da grandine e maltempo, il Boeing 777-300ER della compagnia Emirates diretto a New York è dovuto rientrare effettuando un atterraggio di emergenza nell’aeroporto dal quale era partito. La fusoliera e i finestrini del velivolo, inclusi quelli dei piloti, sono stati infatti pesantemente danneggiati dalla grandine che si è abbattuta sull’area.
BOEING RIENTRA A MALPENSA PER I DANNI DALLA GRANDINE
Secondo quanto riportato dal sito Malpensa24.it, la torre di controllo, prima di dare il via libera al rientro, ha chiesto ai piloti di “scaricare 10 tonnellate di carburante essendo sopra il peso massimo per l’atterraggio. Dovendo andare fino a New York, i serbatoi erano pieni”.
Il rientro è stato chiesto mentre l’aereo stava sorvolando il lago d’Orta e, tornando in aeroporto, ha tentato due atterraggi. Il primo, scrive Varesenews, “è stato sulla 17L, la pista sinistra presa da Nord“, ma si è trattato di un atterraggio mancato. Poi il velivolo è riuscito a toccare terra verso le 18 “sulla 35L, la pista sinistra presa da Sud”, dopo avere a lungo sorvolato l’aerea, passando anche sopra Vigevano e Abbiategrasso “per tre volte”.