PM MILANO INDAGA SU ALTRI APPALTI AL MIT, 'IMPRESE FAVORITE'
Ennio De Vellis
(ANSA) - La Procura di Milano, nell'inchiesta su casi di presunta corruzione, turbative d'aste e traffico di influenze illecite che ieri ha portato ai domiciliari il generale, ora sospeso, dei carabinieri Oreste Liporace e l'imprenditore Ennio De Vellis, sta indagando su altri appalti che sarebbero stati affidati a quest'ultimo, attraverso relazioni con funzionari e dirigenti del Ministero delle Infrastrutture, rispetto a quelli già emersi con l'esecuzione dell'ordinanza cautelare.
Dagli atti dell'indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e coordinata dal pm Paolo Storari, è emerso uno stretto rapporto tra De Vellis e Lorenzo Quinzi, capo dipartimento del Mit, tra gli indagati.
lorenzo quinzi
In "appena tre mesi di monitoraggio", come segnalano gli inquirenti, sono venuti a galla, attraverso intercettazioni e videoregistrazioni, almeno cinque affidamenti diretti alle imprese della logistica riconducibili a De Vellis: il servizio di "trasloco" di 750 dipendenti dal ministero, la "messa in sicurezza" per il "pericolo di caduta" calcinacci dai balconi del Mit, facchinaggio, "disinfestazione vespe", "ripristino e restauro dell'orologio del Mit".
Poi, però, "dalla consultazione del sito ministeriale" risulta anche che in un "breve arco temporale", tra l'1 e il 5 dicembre scorso, una delle società di De Vellis, la Deveris costruzioni srl, ha avuto almeno altri due affidamenti: "lavori somma urgenza asfalto sede via Caraci" e "lavori somma urgenza infiltrazioni acqua".
Ennio De Vellis
Dieci le società, come ricostruito nelle carte, in cui l'imprenditore ricopre cariche o detiene quote, con volumi d'affari da milioni di euro, mentre altre due sono "gestite dai figli". Intanto, la Gdf inizierà ad analizzare i documenti raccolti ieri nelle perquisizioni, anche al Mit, e poi i dispositivi, come tablet e telefoni. Mentre gli interrogatori di Liporace e De Vellis si terranno la prossima settimana, davanti al gip Domenico Santoro, con data che sarà fissata entro oggi.
Dagli atti risulta che in relazione all'affidamento "diretto del servizio di facchinaggio per le sedi centrali" del Mit, aggiudicato alla De Vellis servizi globali srl lo scorso 19 gennaio, un collaboratore di Quinzi avrebbe consegnato "una busta gialla" all'imprenditore vicino al Ministero, il 19 ottobre. "Ti preparo i documenti e te li metto in una busta", gli diceva, intercettato, qualche giorno prima. Poi, De Vellis il giorno dell'incontro lo invitava a scendere per la consegna: "Io qua sotto sto (...) scendi tu".
lorenzo quinzi
I "servizi di osservazione" degli investigatori avrebbero "documentato il passaggio di una tipica busta porta documenti". Come annotano gli inquirenti, "la determina dirigenziale" con cui è stato assegnato quell'affidamento "risulta essere stata firmata dal Capo Dipartimento Calogero Mauceri (come da indicazioni di Quinzi)".
Quinzi, intercettato mentre parlava con una funzionaria, diceva: "Se tu la porti al Capo Dipartimento, te la firma (...) tra l'altro è amico di De Vellis (...) deve firmare lui! Perché lui c'ha un affidamento per capitoli, con la direttiva del Ministro, però non l'ha ancora affidati a me". E se avesse avuto delle "perplessità", spiegava ancora Quinzi alla funzionaria, "gli dici 'guarda eh ... va fatto eccetera, eccetera, lo devi firmare subito'".
Per quanto riguarda, invece, la posizione di Liporace, che avrebbe pilotato appalti di una caserma a Velletri a favore degli imprenditori Fabbro (i due fratelli che hanno collaborato alle indagini coi loro verbali), oltre alle presunte "utilità" già emerse ieri, si indaga anche su nove bonifici per un totale di 18mila euro, con causali "vacanze", "disposti a favore del generale", tra il 2018 e il 2021.
2- IL GENERALE E I REGALI DAL RE DEI TRASLOCHI INCHIESTA SUGLI APPALTI ANCHE DEGLI 007
Estratto dell’articolo Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Lorenzo Quinzi 1
[…] l’indagine del pm Paolo Storari (al quale i colleghi Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi diedero da sviluppare le chat del telefono dei Fabbro arrestati nel 2022 per tangenti sulle mense di Comuni milanesi) ora ha il problema dei troppi illeciti percepiti o dalla videoregistrazione montata dal Ros nell’ufficio di Lorenzo Quinzi, neocapo del «Dipartimento per gli Affari generali e digitalizzazione» del Mit-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti retto dal leghista Matteo Salvini, o dalle microspie piazzate nell’auto di De Vellis.
Appena il 24 maggio scorso, ad esempio, l’imprenditore parcheggia l’auto sotto l’ingresso principale del ministero, estrae e conta una mazzetta di banconote da 100 euro, al telefono fa scendere un uomo (che non è Quinzi), e i due parlano vicino all’auto tra rumori che non fanno comprendere il contenuto.
ennio de vellis
Quinzi invece deve l’essere indagato per turbativa d’asta anche a ciò che diceva di De Vellis nel proprio ufficio videointercettato al ministero, credendo bastasse lasciare (un po’ come gli indagati dell’indagine genovese su Toti) i telefonini spenti nel cassetto: «Su quella ditta gli abbiamo già dato un sacco di roba! C’abbiamo la somma urgenza di là, la somma urgenza di qua (...) il capo è sempre uno!»: quel De Vellis al quale a volte Quinzi chiedeva «se fosse possibile, potrei andare 3-4 giorni a Sestriere?», in un residence dell’imprenditore che subito si sperticava «come no, certo!».
A Quinzi esprime ieri «totale fiducia» il ministro Salvini: «È un leale e serio servitore dello Stato, al massimo ha il difetto di essere fin troppo pignolo. L’ho incontrato, sono sicuro potrà dimostrare rapidamente la correttezza delle sue scelte».
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Scelte che invece, stando agli elementi riassunti nella perquisizione ieri al Mit, per i pm sono state ad esempio «fraudolentemente concordate nel marzo 2024» da Quinzi con il manager Domenico Cerroni di FerServizi— Ferrovie dello Stato per «redigere un “bando sartoriale” in modo che la controllata Fs Sistemi Urbani spa si aggiudicasse il bando» per l’affitto al ministero di un immobile romano da 7,5 milioni l’anno.
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