ayesha tan jones protesta in passerella contro gucci
DAI MAGLIONI “BLACKFACE” AL TURBANTE CHE HA FATTO INCAZZARE I SIKH, ALESSANDRO MICHELE ULTIMAMENTE NON NE IMBROCCA UNA (DAGOSPIA DEL 3 GIUGNO 2019)
la sfilata di gucci con le camicie di forza
Abiti bianchi che strizzano l'occhio alle camicie di forza. E sulla passerella di Gucci scoppia la bufera. Non è passata inosservata la sfilata per la spring-summer 2020 della maison fiorentina che si è aperta con alcuni modelli con indosso camicioni molto simili a quelli usati negli ospedali psichiatrici. Un'immagine forte, choc, che oltre ad aver spinto diversi utenti a chiedersi se le camicie di forza facessero parte delle nuova collezione, ha sollevato un polverone.
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Durante lo spettacolo, la modella Ayesha Tan-Jones ha alzato le mani mentre era in passerella per mostrare il messaggio «la salute mentale non è moda». «Come artista e modella ho vissuto le mie lotte con la salute mentale, così come familiari e persone care, che sono state colpite da depressione, ansia, disturbo bipolare e schizofrenia. E' doloroso e insensibile per una grande casa di moda come Gucci utilizzare queste immagini come concetto per un momento di moda fugace», ha scritto la modella sul suo profilo Instagram.
il turbante blu di gucci accusato di cultural appropriation dai sikh il maglione blackface di gucci mark cropp aka devast8 il maglione blackface di gucci 1 alessandro michele e dario argento alessandro michele Ferrotipo di Blackface il maglione blackface di gucci 1 harry styles, stevie nicks e alessandro michele