DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 – L'EUROPA ACCELERA SUL VACCINO: SE SICURO, DOSI GIÀ A NOVEMBRE ?
Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Prima gli Stati Uniti che hanno annunciato un possibile vaccino anti Covid-19 entro fine ottobre e ieri l'Unione Europea che, seppure con una certa cautela, ha fatto sapere che potrebbe arrivare sul mercato a novembre la prima disponibilità del vaccino noto come Oxford, sviluppato da AstraZeneca. Tutto ovviamente dipende dall'esito dei test. Segnando però un punto importante nella gara che vede Cina, Russia e Stati Uniti confrontarsi.
studi per il vaccino del coronavirus
La Commissione ha firmato un contratto con l'azienda biofarmaceutica che consente agli Stati membri di comprare 300 milioni di dosi con l'opzione di altre cento. Bruxelles sta lavorando secondo una logica di «piattaforma», ha spiegato ieri un alto funzionario Ue. L'obiettivo è diversificare le diverse tecnologie alla base dei vaccini. «Quello di AstraZeneca è chiamato un adenovaccino - ha proseguito il funzionario -. Abbiamo un altro vaccino di questo tipo, con Johnson & Johnson, con cui firmeremo un contratto presto. Poi abbiamo Sanofi che usa una tecnologia più tradizionale».
A fine agosto la Commissione ha anche aderito al partenariato Covax, con un contributo di 400 milioni sotto forma di garanzie, per lo sviluppo di vaccini contro il coronavirus che siano accessibile a chiunque ne abbia bisogno, a prezzi contenuti e non solo in Europa. E la prossima settimana la Commissione e l'Oms dovrebbero lanciare una nuova mobilitazione di risorse a favore dell'acceleratore Act dell'Oms, per l'accesso equo al vaccino.
Tutti gli Stati membri sono in prima linea, come ha ricordato ancora ieri il ministro alla Salute, Roberto Speranza: « Stiamo investendo molto sul vaccino perché lo riteniamo la soluzione vera a cui l'Italia, l'Europa e tutti i Paesi del mondo stanno lavorando. Abbiamo costruito un'alleanza, in modo particolare con Germania, Francia e Olanda, per rafforzare la proposta europea in campo di vaccini e siamo convinti che tutti i tentativi che sta facendo il mondo scientifico possano, in un tempo che ci auguriamo sia il più breve possibile, portare dei risultati».
Trovare un vaccino e una cura al Covid è cruciale per far uscire il mondo dall'incertezza e far ripartire l'economia, come ha anche sottolineato nei giorni scorsi l'ex presidente della Bce, Mario Draghi. La sfida è tra chi arriverà prima fra i gruppi farmaceutici Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, CureVac e Sanofi che con Gsk ha avviato ieri la sperimentazione clinica di fase 1/2(lo stabilimento italiano di Anagni sarà il primo in Ue ad avviare la produzione) e i competitor cinesi e russi.
andrew lloyd webber vaccino coronavirus
2 – GLI USA: DA NOI SARÀ PRONTO DUE GIORNI PRIMA DEL VOTO IL VIROLOGO FAUCI SCETTICO «PERÒ NON È IMPOSSIBILE»
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Stephen Hahn, il capo della Fda, l'agenzia federale che controlla cibo e farmaci, nega interferenze politiche: autorizzerà un vaccino solo se si dimostrerà sicuro ed efficace almeno al 50 per cento (quelli antinfluenzali hanno un'efficacia che varia dal 40 al 60 per cento).
Ma la lettera con la quale la Cdc di Atlanta, l'agenzia federale per la tutela della salute, ha chiesto agli uffici per la sanità pubblica di tutti gli Stati e le città Usa di prepararsi a ricevere, conservare e distribuire vaccini già alla fine di ottobre, sta suscitando sospetti, oltre che speranze.
Anche perché è corredata da un invito a tutti gli enti a essere pienamente operativi entro il primo novembre: cioè due giorni prima del voto per la Casa Bianca. Siamo davanti a progressi della sperimentazione che consentono di accorciare i tempi e di distribuire un vaccino prima del previsto? O è solo una mossa politica per convincere gli americani, alla vigilia del voto, che la guerra al coronavirus è ormai vinta? Sarà questa la October surprise delle elezioni 2020?
A metà luglio tre dei sei vaccini approvati dal progetto (Operation Warp Speed) lanciato dal governo per accelerare la ricerca di cure per il coronavirus sono entrati nella terza e ultima fase di sperimentazione. Una fase che non dovrebbe concludersi prima della fine di dicembre, secondo quanto detto fin qui da quasi tutti gli esperti.
Ma ora Anthony Fauci, il virologo della Casa Bianca spesso in conflitto con Trump, dice che, se i test procederanno in modo molto positivo, l'authority da lui presieduta può autorizzare la conclusione anticipata della sperimentazione. Nell'Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive c'è, infatti, un comitato scientifico che può legalmente prendere questa decisione se convinto che un vaccino è efficace e sicuro. Fauci considera un simile scenario improbabile, ma non lo esclude.
elisa granato si fa iniettare la prima dose di vaccino contro il coronavirus 1
Certo, il fatto che la Cdc inviti a prepararsi a distribuire il vaccino non significa che l'operazione partirà davvero a fine ottobre. Proprio lanciando, mesi fa, Operation Warp Speed con l'obiettivo di distribuire 300 milioni di dosi di vaccino negli Stati Uniti entro gennaio 2021, il governo si è accorto che, oltre a quelle mediche, industriali e logistiche, vanno superate anche difficoltà burocratiche e regolamentari.
Ora la Cdc invita tutte le amministrazioni locali a rimuovere questi ostacoli e a organizzare strutture logistiche che non possono essere improvvisate visto che i vaccini da distribuire, conservare e somministrare andranno stoccati a temperature bassissime e per periodi lunghi: a ogni cittadino dovrebbero essere somministrate almeno due dosi, a distanza di varie settimane. Certo, sul piano politico il sospetto che l'accelerazione serva a mandare anche un messaggio agli elettori è lecito: la gestione governativa della pandemia è stata molto carente se non, addirittura disastrosa.
Trump ha abbandonato ogni strategia di contenimento via lockdown: ora punta tutto sul vaccino. Quello di Pfizer (uno dei tre approvati dal governo e già in produzione, insieme a quelli di Moderna e AstraZeneca) è molto avanti nella terza fase della sperimentazione (23 mila persone stanno ricevendo in questi giorni la seconda dose). L'azienda conta di completarla per fine ottobre. Se le autorizzazioni arriveranno in fretta, le prime dosi potrebbero essere distribuite nei giorni successivi. E un leader che punta molto sulla comunicazione ed è abituato a interpretare la realtà a suo vantaggio sarà sicuramente tentato di fare un annuncio in stile mission accomplished.
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