Estratto da repubblica.it
paola egonu
Paola Egonu “ha sofferto”, come ha detto il suo amico intimo Daniele Santarelli. E alla fine ha ceduto. L’opposto ha rinunciato al torneo di qualificazione olimpica che parte il 16 settembre in Polonia. "Tra le convocate non c'è Paola Egonu” recita il comunicato della federazione.
“L'atleta azzurra, pur ribadendo il proprio attaccamento alla maglia dell'Italia, ha concordato con il commissario tecnico (Mazzanti, ndr) e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo”. Senza di lei la nazionale si ritroverà il 9 settembre a Cavalese per preparare il torneo in programma a Lodz dal 16 al 24 settembre. Primo match, Italia-Corea del sud.
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I tentativi di accettare il nuovo ruolo all’interno della nazionale ci sono stati, “sono a disposizione, se dovrò tifare tiferò, se dovrò giocare giocherò: sono contenta qualsiasi cosa serva alla squadra” diceva Paola dopo la vittoria sulla Bosnia a Torino. Ma alla fine non ha funzionato niente, e nell’Italia passata dal primo al quarto posto in Europa, lasciando medaglie e riempiendosi di dubbi, la prima a fare un passo indietro è stata proprio lei.
mazzanti egonu
“Noi non obblighiamo nessuno a venire in nazionale” aveva commentato il presidente federale Giuseppe Manfredi, un minuto dopo la disfatta con l’Olanda. Una situazione surreale, in cui i cocci della spedizione europea non erano stati ancora raccolti mentre già si parlava di convocazioni preolimpiche. “Io faccio il presidente, Mazzanti fa il tecnico, l’atleta fa l’atleta: sicuramente lei (Egonu, ndr) dirà se ha voglia di venire, se sta bene, se ha qualche problema. Se vuol venire fa parte del gruppo, assolutamente, per quel che mi riguarda”.
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