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    NON DIRE CHE NON “TEL AVIV” DETTO – IL QUOTIDIANO ISRAELIANO PROGRESSISTA “HAARETZ” SI SCAGLIA CONTRO SALVINI, CHE SARÀ RICEVUTO DA NETANYAHU: “NON HA SENSO DEFINIRE LA LE PEN PERSONA NON GRATA E RICEVERE LUI” – POI GLI DANNO DEL FASCISTA E CONCLUDONO: “L’ACCOGLIENZA A SALVINI È UNO SPUTO IN FACCIA AGLI EBREI UCCISI DAI NAZISTI”


     
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    Sergio Rame per www.ilgiornale.it

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    Salvini dovrebbe essere persona non grata in Israele". In vista dell'arrivo di Matteo Salvini in Israele dove, la prossima settimana, sarà ricevuto dal primo ministro Benyamin Netanyahu, il quotidiano Haaretz ha pubblicato un durissimo editoriale contro il leader del Carroccio.

     

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    "Nessuno si aspetta che Netanyahu tagli i rapporti con l'Italia", mette le mani avanti Sefy Hendler. Che poi passa all'attacco: "La diplomazia, anche con Netanyahu che legittima figure come l'ungherese Viktor Orban, dispone di strumenti per affrontare chiari ed immediati pericoli come Salvini. Non ha senso definire Marine Le Pen persona non grata a Gerusalemme (nel 2006), ricevendo poi Salvini nella residenza del presidente, l'ufficio del primo ministro e lo Yad Vashem".

     

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    Nell'editoriale pubblicato oggi, il quotidiano ha ricordato il tweet di Salvini "Tanti nemici molto onore" nel giorno della nascita di Benito Mussolini e la proposta di un censimento dei rom. Da qui l'idea di metterlo al bando accusandolo di non far nulla per nascondere "la sua nostalgia del fascismo". "La Gerusalemme di Netanyahu - si legge ancora - è diventata una fabbrica di certificati di perdono per i nazionalisti di tutto il mondo, che in cambio dell'appoggio all'attuale politica israeliana ricevono indulgenze per lo loro scandalose affermazioni su ogni altra questione". Mentre Israele, in quanto fondata da sopravvissuti dell'Olocausto, dovrebbe essere "una voce speciale nella famiglia delle nazioni".

    primo levi primo levi

     

    In chiusura Hendler cita Primo Levi: "Ogni tempo ha il suo fascismo". E, è la sentenza finale, l'accoglienza a Salvini "è uno sputo in faccia" agli oltre 8mila ebrei uccisi dai nazisti in Italia.

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