MICHELA ALLEGRI per il Messaggero
manuel bortuzzo
Potrebbero ottenere un nuovo sconto di pena: il terzo. La Cassazione ha disposto un processo d'appello bis per valutare se sia contestabile o meno l'aggravante della premeditazione a carico di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano che, nel febbraio 2019, a Roma, hanno sparato al giovane nuotatore, ora concorrente del Grande fratello vip, Manuel Bortuzzo, rimasto paralizzato a 19 anni.
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Se la contestazione dovesse cadere, Marinelli e Bazzano, 27 e 26 anni, rei confessi e con precedenti per rapina e spaccio, otterrebbero un'ulteriore riduzione di pena, dopo quella ottenuta per avere scelto il rito abbreviato e dopo quella già disposta dai giudici di appello. In secondo grado la condanna era scesa da 16 anni a 14 anni e 8 mesi di reclusione: all'epoca era caduta l'accusa di tentato omicidio a carico anche dell'ex fidanzata di Manuel, Martina Rossi. La ragazza, la notte del raid, era accanto al nuotatore mentre lui stava prendendo un pacchetto di sigarette a un distributore automatico in Via Menandro, adiacente a piazza Eschilo, periferia sud della Capitale, nel quartiere Axa.
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All'interno del pub O' Connell Irish Pub c'era appena stata una rissa e la sparatoria, per l'accusa, era stata spedizione punitiva. Manuel era stato colpito per errore. E la giovane non era stata raggiunta dal proiettile per un soffio. Ieri la decisione è stata presa dalla I sezione penale della Cassazione dopo 5 ore di camera di consiglio. Gli ermellini hanno accolto la richiesta della Procura generale e dei difensori degli imputati. Per i giudici di primo e di secondo grado si era trattato di un raid premeditato: i due imputati avevano sparato con l'intenzione di uccidere.
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Avevano scambiato Bortuzzo per uno dei ragazzi con i quali avevano appena avuto un violento diverbio in discoteca. Il proiettile aveva raggiunto il giovane al petto, aveva trapassato il polmone e danneggiato una vertebra. La lesione al midollo aveva fatto finire lo sportivo sulla sedia a rotelle, interropendo il sogno del nuoto da professionista e delle Olimpiadi. Quella della notte del 3 febbraio 2019, secondo gli inquirenti, era stata una vendetta messa in atto contro la persona sbagliata.
Marinelli aveva premuto il grilletto mentre era in sella al motorino guidato da Bazzano. Un blitz durato pochi istanti, dopo che i due erano usciti dal pub ed erano andati a recuperare la pistola che avevano nascosto in un campo poco distante. I giudici di primo grado avevano sottolineato che gli spari erano un'azione «ritorsiva e dimostrativa»: gli imputati puntavano a sancire il proprio controllo sulla piazza. Dopo aver colpito Bortuzzo, erano fuggiti. Erano stati arrestati il 6 febbraio successivo.
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LE MOTIVAZIONI Per ricostruire la decisione di ieri sarà necessario attendere circa un mese e leggere le motivazioni della sentenza della Suprema Corte. Intanto Manuel è riuscito a reinventare la sua vita e ha conquistato il pubblico del piccolo schermo. È una delle star del Grande fratello vip e mira ad entrare in finale. Il giovane non ha mai abbandonato la piscina e ha continuato ad allenarsi con costanza. Ha anche ha scritto un libro sulla sua storia, Rinascere, l'anno in cui ho ricominciato a vincere, diventato un film coprodotto dalla Rai con la regia di Umberto Marino.
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«È stato facile dire che ero io il ragazzo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ma non ero io nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, io stavo facendo la mia vita come ogni altro ragazzo. Erano loro che hanno sbagliato vita e io non c'entravo niente», queste le parole di Manuel, che spera tra dieci anni di tornare a camminare.
«La decisione della Cassazione si inserisce in un consolidato orientamento in tema di premeditazione. Aspettiamo le motivazioni per affrontare il nuovo appello», ha dichiarato dopo la sentenza l'avvocato Alessandro De Federicis, difensore di Marinelli e Bazzano.
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