Ben Dandridge-Lemco per “The Fader”

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E’ vero che a New Orleans trovi musica ad ogni angolo, fra locali, festival e parate, ma oltre alle tube e alle trombe, c’è un altro suono che prevale: la musica bounce, branca dell’hip hop nata negli anni ’80, caratterizzata da campionamenti, rapidi beat e ipersessualità. E’ qui che nasce il twerking.

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Ogni venerdì e sabato sera le feste bounce si fanno sui bus. Si sente arrivare da lontano, pompata dalle casse, gira per la città, si ferma agli incroci più importanti, gli invitati scendono e ballano. E’ un’industria crescita dopo l’uragano Katrina. Non c’era più una piazza in cui ballare, i locali si erano sgretolati, i quartieri dove si tenevano i “block party” distrutti. Restavano solo i trasporti.

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I bus, spesso pulmini per la scuola riciclati, montano l’impianto audio più potente che si possa immaginare e sono un paradiso sicuro per i giovani. Le compagnie abbondano. La “Prime Time” stima che negli ultimi dieci anni l’affare è cresciuto del 30%. Affitta il mezzo a 100 dollari l’ora per compleanni, promozioni, ma soprattutto per le feste bounce.

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Dopo l’uragano, 200.000 residenti furono sistemati in altre città, Houston, Dallas, Atlanta, e così si portarono dietro la loro musica. Nei locali delle nuove città si ingaggiavano performer di bounce per le comunità sfollate, e quel genere si espanse ben oltre New Orleans. Una volta rientrati a casa, la scena bounce è stata ricostruita. Freedia e altri rapper gay e trans hanno creato la categoria ‘sissy bounce’, termine che gli artisti rigettano fermamente.

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Il bus parte ricordando ai suoi passeggeri che non si sta mai seduti, si balla. Le donne infatti usano i sedili per poggiare le mani e sbattere le chiappe e le sbarre per fare pole dance. Ogni bus fa una media di 25 feste a settimana. Ormai è parte dell’industria del turismo di Nola.

Nemmeno le celebrità resistono. Solange Knowles per il matrimonio ha affittato un bus ‘Club Mayweather’, Beyoncé ci ha girato il video di “Sorry”, Drake  Diplo hanno campionato artisti bounce portandoli al mainstream.

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