joan baez a trafalgar square
David Lister per “The Independent”
Viviamo in un’era più che mai ossessionata dagli anniversari e per tutto il 2017 celebreremo l’estate dell’amore, a 50 anni da quando sbocciò. Precisione, realtà e memoria non sono state virtù propriamente hippie perciò dobbiamo chiederci quanto di quello che è stato tramandato sia veramente accaduto.
Sono esistiti i raduni, i Beatles di “Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (ora consacrato in versioni molto costose), Pink Floyd e gruppi psichedelici che suonavano tutta la notte, e il requisito dei capelli lunghi, sebbene indicasse un bisogno profondo di conformismo. Ma era una minoranza ad indulgere su queste colorite fantasie.
haight ashbury in 1967
Gli storici ricordano che in Gran Bretagna gli uomini non giravano in kaftano, le donne non avevano accesso alla pillola, la nazione sosteneva una sanguinosa guerra coloniale, e nel 1967 la gente ascoltava più ‘Please Release Me’ di Engelbert Humperdinck che i Beatles, infatti andò in vetta alla classifica e lasciò dietro “Penny Lane/Strawberry Fields”.
guerra in vietnam
Forse dovrebbe esserci un anniversario per commemorare i trionfi dei ‘mediani’ contro le avversità. Ci rifiutiamo di accettare che la Summer Of Love fu solo un periodo dorato in cui gli hippie vagavano, molto lentamente, per diffondere pace e amore, con una canna in mano e un fiore fra i capelli, e il sesso era libero. La vediamo non come fu davvero, ma attraverso il prisma di oggi, soprattutto per crogiolarci nel contrasto fra un passato armonioso e positivo e un presente di ansia, paura e disillusione.
englebert humperdink
E’ George Martin stesso, nel suo libro “Summer of Love” del 1994, a ricordarci che aria tirava all’epoca: «I B 52 americani lanciavano 800 tonnellate di bombe al giorno in Vietnam, Le guardie rosse di Mao tenevano per la gola la Cina, in Biafra il popolo veniva massacrato o moriva di fame, ma dove ero seduto io, agli studi Abbey Road, migliaia di persone si concedevano pace e amore. Si facevano crescere i capelli, inventavano il sesso, contemplavano la rivoluzione e l’ombelico. Avevano erba, acidi, ottimismo ed entusiasmo, soldi e giovinezza. Avevano la musica».
summer of love 50
Concordo. Anche sul fatto che avessero soldi, soprattutto a Londra. Non so come un piccolo gruppo della nazione, concentrato quasi solo in un’area, sia passato alla storia come fenomeno universale. L’epicentro fu a San Francisco, quartiere di Haight-Ashbury, ma è stato ampiamente mitizzato, è diventato un archetipo come pistoleri e cowboy per il selvaggio west.
balli al golden gate park
La controcultura ha certamente avuto un impatto significativo sulla cultura di oggi, risuona ancora nell’arte visiva, nelle lezioni di yoga, nell’attitudine verso le droghe, nella rivoluzione del personal computer, nella moda e nella musica. Qualche sogno è diventato realtà, ma il movimento politico e ideologico è evaporato come uno spinello. La filosofia di pace e amore non offriva soluzione ai conflitti mondiali né un approccio politico alternativo dei governi democratici.
flower power ad hyde park
L’amore libero era glamour, serviva a scioccare i genitori, ma il mondo continuava ad essere governato da leader maschi, e offrì agli uomini la possibilità illimitata di divertirsi con le ragazze. La mitologia del ’67 è uguale a quella di tutti i meravigliosi anni ’60, che non furono definiti da anarchia, rivoluzione, amore libero. Queste cose esistevano, ma all’angolo, poi furono pubblicizzate, esagerate, perpetuate.
tour delle famiglie mediobirghesi a san francisco
Il ritratto di una nazione giovane con ragazzi che facevano i compiti, rispettosi dei genitori, è meno attraente e la storia sociale ha scelto di ignorarlo. Da individui tentiamo di dipingere al meglio il passato, aggiustando la memoria, finché non ci convinciamo che ciò che ricordiamo è vero. Ma raramente ho visto questo meccanismo in modo così massiccio e disonesto, allargato ad una nazione intera.
the who 1967
Abbiamo messo quel 1967 in un arcobaleno, come i nostri nonni hanno fatto prima di noi con altre estati indimenticabili. Il mito dell’estate dell’amore è una coperta che ci avvolge nel calore dei ricordi condivisi. L’accuratezza della memoria è immateriale. La nostra psiche collettiva ci vuole avventurosi, sperimentali, rivoluzionari, romantici e liberi, in un’estate senza fine. L’alternativa è troppo feroce da contemplare.
straight theater a haight street janis joplin a lyon street il quartiere haight ashbury hells angels a san francisco hendrix a panhandle park eric clapton a union street grateful dead house human be in 1967 protesta contro il vietnam 1967 jefferson airplane 1967 il fotografo jim marshall ratha yatra festival a san francisco san francisco 1967 summer of love san francisco