Niccolò Carratelli per “la Stampa”
vitali
Ha passato la giornata a rispondere al telefono, Luigi Vitali.
Avvocato pugliese, 66 anni, una vita da berlusconiano, impegnato sul fronte caldo della giustizia, guidato dal faro del "garantismo". E poi una lunga notte da responsabile, ammaliato dall' eloquio di un collega avvocato. Un incantesimo svanito all' alba. Richiama in serata, da casa, anzi dal letto: «Appena tornato mi sono sdraiato, ho un forte mal di testa».
Ci credo, senatore, dopo questa giravolta pirotecnica
«Sì, pirotecnica: ho fatto una figuraccia. Ma ho agito d' impeto, in uno slancio di generosità, convinto di fare il bene del Paese. È stata una scelta istintiva, di cui poi mi sono pentito».
Però a palazzo Chigi a parlare con Conte non è capitato per caso, no?
VITALI CONTE
«Mi hanno convinto alcuni amici comuni, sapendo come la penso su questa crisi, sui veti incrociati, sulla necessità di evitare il ritorno al voto: "Vieniti a fare una chiacchierata con il presidente", mi hanno detto. E non ci ho visto niente di male, non è che sono andato di notte, di nascosto».
E il premier cosa le ha detto?
«Mi ha assicurato di voler solo affrontare le emergenze, portare in salvo il Paese, concentrandosi sul Recovery e le cose più urgenti, rinunciando a temi divisivi, come la giustizia. Ha fatto un bel discorso, mi è sembrato sincero, mi ha proprio imbambolato, anche se non sono un principiante. Così mi sono ritrovato a dirgli che lo avrei aiutato».
L' ha ipnotizzata insomma
SILVIO BERLUSCONI E LUIGI VITALI
«Guardi, già mentre tornavo a casa ci stavo ripensando, poi è uscita la notizia sulle agenzie, sono venuti a trovarmi a casa tre colleghi della Lega e mi hanno detto che mi cercava Berlusconi. Poi è arrivata la telefonata».
Ecco, la voce della coscienza. Come l' ha presa?
«Mi ha detto: "Non ci credo, dimmi che non è vero, dove vai a ficcarti in questo ginepraio". Poi è partito con la mozione degli affetti, mi ha ricordato la mia storia, le tante battagli comuni, "siamo insieme da 25 anni"».
E lei, nel giro di tre ore, si era già dimenticato di Conte.
A proposito, l' ha più sentito?
«No, ma mi sono già scusato pubblicamente con lui. Però a Berlusconi ho espresso la mia preoccupazione, gli ho detto che non voglio le elezioni anticipate e lui mi ha rassicurato spiegando di aver già dato la disponibilità per un governo di larghe intese».
LUIGI VITALI
Poi è arrivata anche la telefonata di Salvini, giusto?
«Sì, mi ha detto "ma dove vai" e poi ha spiegato che è disposto a parlare con chiunque, purché si facciano la riforma del fisco e della giustizia. Quindi anche per lui ci sono alternative al voto. E questo mi basta per restare dove sono».
Allora tifa per un governo di unità nazionale?
«In realtà penso sia meglio che si ricomponga questa maggioranza e vada avanti Conte».
Scusi, ma ci sta ripensando di nuovo?
«No, no, io non appoggerò un eventuale Conte Ter. Mi spiego: al centrodestra non conviene ritrovarsi a gestire una situazione così complicata, è meglio l' opposizione, aspettare il 2022 o il 2023 e vincere le elezioni».
Nella sua giravolta ha pesato l' ipotesi di un posto nell' eventuale partito di Conte?
«No, nessun calcolo di questo tipo, le assicuro. Tra l' altro è la mia quinta legislatura, ci sarà il taglio dei parlamentari, bisogna essere realisti».
LUIGI VITALI LUIGI VITALI