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    "HO TEMUTO PER LA MIA VITA" - SI GIUSTIFICA COSÌ SANDRO FIORELLI, 59 ANNI, IL TABACCAIO DI FROSINONE CHE HA AMMAZZATO UN LADRO RUMENO DI 34 ANNI - L'UOMO DICE DI ESSERE STATO MINACCIATO CON UNA SCACCIACANI, HA SPARATO IN ARIA CON IL FUCILE REGOLARMENTE DETENUTO E POI HA PRESO LA MIRA: "MI SONO SENTITO IN PERICOLO" - ADESSO È INDAGATO PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA, MA RESTA A PIEDE LIBERO - IN PAESE STANNO TUTTI CON LUI, IL PADRE LO DIFENDE: "AVREI FATTO LA STESSA COSA"


     
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    1 - L'ARMA PUNTATA, LA REAZIONE QUEI MINUTI DI TERRORE NELLA VILLA DEL TABACCAIO

    Stefano De Angelis "Il Messaggero"

     

    il tabaccaio e la vittima il tabaccaio e la vittima

    Due colpi, uno in aria e l'altro mortale. Sono stati gli ultimi istanti della sequenza sfociata in omicidio a Santopadre, paese della Ciociaria. Qui, a poche centinaia di metri dal centro, l'altra sera un tabaccaio ha ucciso con un colpo di fucile un rumeno che, insieme ad altri due complici, si era introdotto nella sua villetta.

     

    «Avevamo capito che in casa era entrato qualcuno. Quando sono uscito nel giardino per controllare, ho visto un uomo in procinto di scappare. Ho sparato in aria, lui si è girato verso di me: impugnava una pistola, me l'ha puntata contro e a quel punto, temendo per la mia vita, ho sparato».

     

    Così il commerciante ha ricostruito quanto accaduto nel vialetto dell'abitazione. Ora l'uomo, Sandro Fiorelli, 59 anni, titolare di una tabaccheria in piazza Marconi, è indagato non per omicidio, ma per eccesso colposo di legittima difesa. È a piede libero: nei suoi confronti la Procura non ha adottato alcuna misura.

     

    sparatoria con ladro ucciso a frosinone 7 sparatoria con ladro ucciso a frosinone 7

    «È MOLTO PROVATO»

    Ieri era a casa, la stessa teatro della tragedia, con la famiglia. «È provato, il figlio più di lui» ha spiegato il suo legale, l'avvocato Sandro De Gasperis. Già perché è stato proprio il figlio, che lavora all'ospedale di Colleferro, ad avvertire rumori sospetti provenire dal piano superiore della villetta.

     

    Erano circa le 19.30 e i due erano appena rientrati dopo aver chiuso la tabaccheria. Stando alla ricostruzione fornita agli investigatori, il giovane ha gridato e messo in allarme il padre.

     

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    L'uomo si trovava in cantina, dove teneva i fucili regolarmente detenuti. È un cacciatore. A quel punto, spaventato, ne ha imbracciato uno, un calibro 12 a pallini, ed è uscito dal locale per dare un'occhiata. Mentre risaliva un vialetto verso la porta di casa, sulla base della versione resa, in un primo momento ha visto due uomini scappare dalla sua proprietà.

     

    Probabilmente, colti di sorpresa dall'arrivo di padre e figlio, erano appena usciti dall'abitazione per non farsi sorprendere. Si sono dileguati nel buio della notte e sono tuttora ricercati.

     

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    A quel punto il tabaccaio è arrivato in fretta al porticato, a due passi dall'ingresso, e ha avvertito altri rumori arrivare da una stanza. Passano pochi istanti e, secondo quanto descritto dal commerciante, è avvenuto l'incontro ravvicinato con il rumeno: anche lui voleva fuggire, come i complici.

     

    La tragedia si è consumata in pochi secondi. Per Mirel Joaca Bine, 34 anni, è stata fatale una rosa di pallini: lo hanno colpito al fianco destro, sotto l'ascella, perforandogli un polmone. È caduto con il volto riverso a terra, intorno tracce di sangue.

     

    L'ARMA

    Indossava un cappello e aveva una pistola, trovata accanto al cadavere. La stessa che il tabaccaio ha visto puntare verso di sé: «Me l'ha rivolta contro e allora per difendermi ho sparato» ha ripetuto ai carabinieri.

     

    i precedenti i precedenti

    È risultata un'arma scacciacani priva di tappo rosso ed è stata sequestrata. Sull'avambraccio destro del rumeno sono state riscontrate altre ferite, provocate sempre dai pallini. Per lui non c'è stato nulla da fare. Quando sono arrivati i sanitari del 118 era già troppo tardi.

     

    A dare l'allarme è stato lo stesso Fiorelli, ascoltato per ore nella caserma dei carabinieri di Arpino: soltanto dopo le 6 del mattino è tornato a casa con il legale. Ha ripercorso tutte le fasi e ripetuto di aver esploso il colpo per essersi sentito in pericolo.

     

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    IL SOPRALLUOGO

    Gli investigatori hanno effettuato sopralluoghi e rilievi all'interno e all'esterno della villetta per individuare tracce e indizi utili: il tutto per trovare riscontri sulla ricostruzione del tabaccaio, incensurato.

     

    Nell'abitazione sono stati sequestrati tre fucili, regolarmente posseduti e custoditi. Sono stati acquisiti anche i telefonini. Si sta verificando, inoltre, anche l'identità del rumeno che ha perso la vita: quelle generalità sono senza precedenti. Un aiuto sarebbe potuto arrivare anche del sistema di videosorveglianza della villetta, ma è emerso che non registrava: riprendeva soltanto filmati in diretta.

     

    Ora si sta cercando acquisire eventuali immagini d'interesse investigativo da altre telecamere presenti nella zona. Il sostituto procuratore ha disposto l'autopsia sul corpo del 34enne: l'incarico è stato conferito, dovrebbe essere eseguita venerdì.

     

    Per l'avvocato del tabaccaio la circostanza del ferimento sul fianco del rumeno è un riscontro sulla versione dell'uomo. «Si è messo subito a completa disposizione degli inquirenti, mostrando massima collaborazione» ha spiegato.

     

    2 - "SE MI FOSSI TROVATO NELLA SITUAZIONE DI MIO FIGLIO, AVREI FATTO LA STESSA COSA"

    Ste. De Ang. per "Il Messaggero"

     

    «Se mi fossi trovato nella situazione di mio figlio, avrei fatto la stessa cosa». Poche parole quelle del papà di Sandro Fiorelli. Ieri pomeriggio camminava lungo la strada che costeggia la villetta teatro della tragedia, per raggiungere ed entrare in un'altra abitazione poco distante.

     

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    Un breve tragitto tra poche case, tanti uliveti e vista panoramica sui monti, ma qualche minuto è bastato per difendere il figlio, provato e turbato dopo l'accaduto, e fargli sentire tutta la sua vicinanza.

     

    «Lo capisco. Già qualche tempo fa aveva subito un furto in tabaccheria. Anch'io, al suo posto, trovandomi i ladri di fronte e per giunta armati avrei fatto lo stesso» ha spiegato l'uomo, pensionato, prima di varcare la porta d'ingresso di un fabbricato a due piani.

     

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    In molti, nella zona alle porte di Santopadre, si sono chiusi nel silenzio. Pochi sguardi gettati sulla striscia di asfalto che si perde a valle tra curve e brevi rettilinei. Via Decime, contrada Valle, sembra una zona di periferia distante chilometri dall'area urbana. Ma è a poche centinaia di metri dal centro, dalla scuola, dalla piazza e dal Comune di Santopadre.

     

    Lì, l'altra sera, sono piombate le pattuglie dei carabinieri con sirene e lampeggianti. Hanno rotto la quiete di quella che sembrava essere una delle tante tranquille serate d'autunno nel piccolo centro, poco più di mille anime, situato tra il Sorano e la Val di Comino. Lì dove tutti conoscono tutti e dove un omicidio fa clamore e desta sgomento. Un intero paese scosso.

     

    il ladro ucciso a frosinone il ladro ucciso a frosinone

    A guidarlo dallo scranno più alto dell'assise comunale è Giampiero Forte, il sindaco che è anche cognato di Fiorelli. Aveva visto Sandro la stessa sera, solo qualche ora prima dell'incursione dei tre uomini nella villetta. Un paio sono poi fuggiti a bordo di un'auto di colore grigio, facendo perdere le loro tracce.

     

    «Tutta la nostra comunità è profondamente provata per questa grande tragedia che ha colpito due persone, una che non c'è più e l'altra. Siamo rimasti tutti scioccati, un trauma. Questo è un paese tranquillo. Ora è il momento del dolore, del silenzio e della riflessione. Non è quello delle strumentalizzazioni. Bisogna stare vicini alla comunità» ha spiegato il primo cittadino, visibilmente rattristato.

     

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    IL PAESE

    Ieri mattina, all'indomani della tragedia, in paese non si parlava d'altro. C'era il mercato settimanale e alcune decine di persone si trovavano tra i banchi. Nei bar, negli angoli della piazza e fuori dai pochi negozi aperti si parlava solo di quanto accaduto poche ore prima.

     

    «Siamo con Sandro - spiegano alcuni cittadini -. Ha dovuto reagire per difendersi. Non è possibile rientrare a casa dopo una giornata di lavoro e trovare i ladri». «Anch'io avrei agito allo stesso modo se mi fossi trovato al suo posto». Questo il commento di diversi pensionati.

     

    FUCILE DA CACCIA FUCILE DA CACCIA

    Un'altra signora aggiunge: «Sandro è una brava persona, un pezzo di pane e viene da una buona famiglia. È un grande lavoratore. Se ha sparato è perché non poteva evitarlo». Ieri la tabaccheria Fiorelli era chiusa. In molti ricordano il furto messo a segno alcuni mesi fa: «Di notte hanno forzato la saracinesca e hanno rubato».

     

    Altri parlano anche delle passioni dell'uomo, non solo per la caccia, ma anche per l'agricoltura. «Qui i carabinieri di Arpino passano con la gazzella almeno una volta al giorno. Ogni tanto avviene qualche furto, ma una cosa così non era mai accaduta» dicono altri. In paese a dirsi maggiormente preoccupate sono le donne anziane, in particolare quelle che vivono in zone isolate o non vicine al centro abitato. Temono di rincasare e trovare i ladri.

     

    FUCILE DA CACCIA 1 FUCILE DA CACCIA 1

    «Per questo - ha detto una commerciante - da tempo rientro soltanto insieme a mio marito, mai da sola». Un'altra ha sottolineato: «Dopo quello che è successo, ho chiesto a mio marito di non lasciarmi mai sola in casa». In molti hanno espresso solidarietà e vicinanza al tabaccaio, anche sui social. C'è chi si è anche offerto di raccogliere fondi per sostenere le spese legali del commerciante.

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