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    FIGLIO MIO NON TI CONOSCO... O FORSE Sì – IL FIGLIO DI DOREEN LOFTHOUSE, LA PROPRIETARIA DELLA FISHERMAN’S CHE LO AVREBBE "DISEDERATO", E’ RIMASTO SENZA LIQUIDITA’, COME RACCONTATO DA TUTTI I GIORNALI, MA NON SENZA SOLDI – NON SOLO E’ SOCIO E AMMINISTRATORE DELL’AZIENDA DI CARAMELLE CHE VALE 110 MILIONI DI STERLINE, MA GESTISCE ANCHE LA FONDAZIONE CHE HA RICEVUTO I 41 MILIONI DI EREDITA’…


     
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    Mario Gerevini per il Corriere.it

     

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    Un figlio negletto, lasciato senza il becco di una sterlina dalla terribile madre Doreen Lofthouse, miss Fisherman’s, che lo ha escluso dal testamento? La vera storia di Duncan Lofthouse, in realtà, è quella di un uomo che «siede» felice su 110 milioni di euro. Dunque è vero o no ciò che dal Sun alla Bbc in giù è stato detto e scritto sul testamento della Signora delle caramelle balsamiche?

     

    Innanzitutto è vero che Duncan è stato lasciato a secco della liquidità (41 milioni di sterline pari a 49 milioni di euro) accumulata dall’anziana madre, un’ex commessa che ha costruito un piccolo impero, morta a marzo a 91 anni: ha lasciato quasi tutto alla Lofthouse Foundation, un ente benefico dedicato a progetti sociali nella cittadina di Fleetwood, sul mare a nord di Manchester.

     

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    È vero anche, e lo dicono le carte che abbiamo visionato, che finché l’austera signora ha fatto parte del consiglio di amministrazione (due componenti: lei, fino all’ultimo, e suo figlio) della «Lofthouse of Fletwood Limited», la società delle caramelle, lo stipendio annuale era di 2.500 euro a testa. Ed è indiscutibile, perché lo testimoniano i documenti contabili, che Doreen teneva talmente stretti i cordoni della borsa che da tempo immemorabile la società non distribuiva i dividendi.

     

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    Detto questo, vediamo cosa resta in mano al «povero» Duncan. Le Fisherman’s, vendute in 100 Paesi, hanno garantito nel 2020 62 milioni di euro di ricavi e 3,6 milioni di utile, tenuto in azienda. Morta la madre è rimasto da solo in consiglio di amministrazione ma pochi giorni fa l’ha rimpiazzata con sua moglie Linda (a cui la suocera ha lasciato in eredità i gioielli): adesso i coniugi gestiscono l’azienda delle caramelle che secondo recenti perizie citate in documenti societari vale circa 110 milioni di euro.

     

    Duncan è anche socio: secondo le più recenti comunicazioni ha il 33%, un altro 33% apparteneva alla madre (non ci sono conferme che sia finito al figlio) mentre il restante 34% è in mano alla Fondazione Lofthouse, quella a cui la signora Doreen ha lasciato i 41 milioni. E Duncan è un trustee della fondazione, ovvero uno dei tre gestori incaricati di perseguire gli obiettivi fissati nello statuto che dice: «Lo scopo della fondazione è la promozione di iniziative caritatevoli a beneficio degli abitanti della città di Fleetwood».

     

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    In sostanza, dunque, la madre gli ha dato in mano l’azienda con 110 milioni di «dote» e la fondazione con 40 milioni di patrimonio. Non male per un «diseredato». Potrebbe tranquillamente decidere di prelevare un dividendo straordinario da decine di milioni e ritirarsi, in fin dei conti a novembre fa 70 anni.

     

    Ma se buon sangue non mente non lo farà mai: ha da poco chiuso l’acquisto di 1.500 tonnellate di zucchero a 505 euro a tonnellata e ora c’è da chiudere l’affare delle 6.150 tonnellate di sorbitolo, che costa più del doppio, per «tirare» dicembre 2022. Però, senza più la mamma a sorvegliare, i 2.500 euro di stipendio annuo potrebbero essere rinforzati.

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