Barbara Costa per Dagospia
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“Non dormo mai nuda, sempre con i boxer. Altrimenti mi svolazza da una parte all’altra. Noi donne coi testicoli abbiamo bisogno di stare comode la notte”. Parola di Eva Robin’s, che non c’ha solo i testicoli ma meravigliosamente tutto il pacco completo. Sempre avuto, sempre portato, mai celato, che lei è nata Roberto ed è nata maschio. Eva è la madre italiana di tutte le trans, mamma perché è venuta prima, lei ha aperto la trans strada, sì, ma pure perché, belle come lei, trans e no, ma dove le trovi?
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Io non c’ero ma me lo giurano: negli anni 80, quando Eva è apparsa per la prima volta in tv, gli uomini sono i-m-p-a-z-z-i-t-i. Se ne morivano, appresso a lei, come se ne muoiono oggi, che Eva compie 65 anni. E Eva lo dice, che lei ama uomini e donne, che le relazioni le più durature le ha avute con le donne, che sono le donne che ha fatto più soffrire perché è con le donne “che non sono coinvolta al 100 per 100”. Sono gli uomini, per cui Eva va e dà di matto, per cui “finisco in analisi”, per i quali “perdo il centro di me stessa”, “sono ustioni d’amore, mi fanno scivolare, li vivo male, l’uomo è il mio punto debole”.
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Negli anni 80 Eva Robin’s veniva presentata al pubblico quale ermafrodita, ma quando mai? Un ermafrodita è persona avente in sé sia genitali femminili che genitali maschili. Eva è una trans col suo percorso personalissimo e inviolabile, il suo corpo eccezionale è frutto di ormoni femmina. Eva ha perso la verginità in pubertà con un uomo “un archeologo, lui mi ha iniziata, non ne ho ricordi sgradevoli, nessuna violenza”.
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La signora Robin’s nelle interviste è molto loquace, si apre parecchio, parecchie ne racconta, “non mi sono mai separata mentalmente dal mio pene”, “di testa sono un uomo”, “la prima volta che il pene mi è diventato duro, pensavo fosse una malattia”, “vengo anche con un abbraccio”, “ho studiato in collegio dalle suore: ne ho beccate due che limonavano”, e uno dei suoi amori più grandi è stato “un politico, sposato, di rilievo, e non era democristiano”, consumavano all’estero, e poi, insomma, lei il “taglio” non l’ha mai fatto, le storie che girano sul contrario sono nate “per le foto su una rivista, scandalistica, dove sono nuda tranne uno slip di pelo, scambiato per una p*ssera vera”.
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C’è un argomento che Eva glissa: il suo passato nel porno. A volte negato, sorvolato, infiocchettato, Eva sovente sottolinea che lei ha esordito nello spettacolo a fine anni 70, come cantante, con il nome di Cassandra: tutto vero, ha inciso un singolo, è andata in tournée come corista di Amanda Lear. Però, siamo sinceri: l’esordio di Eva davanti a una telecamera, su un set, non è nell’horror "Tenebre" di Dario Argento, bensì in "La Cerimonia dei Sensi", un porno!
Film diretto da Antonio D’Agostino, porno dove nei crediti Eva si firma col suo cognome anagrafico: Coatti. Eva fa scene intense e scene dove è sostituita da controfigure: in generale sono sequenze soft, una la vede in penetrazione attiva, un’altra è un threesome. In verità è assai complicato stabilire dove qui sta la Eva reale e dove no. "La Cerimonia dei Sensi" è un film porno che in fase di montaggio è stato manipolato al massimo, con censure e aggiunte decise dai produttori, tanto che il regista lo ha disconosciuto.
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Se è verissimo che a Eva Robin’s sono state offerte cifre incredibili per girare porno all sex, senza trama “cinque film in dieci giorni” ma consecutivi di copule di ogni genere e modo, soldi e copule che lei ha rifiutato, non ha però rifiutato di girare un altro pornetto per Antonio D’Agostino, "Eva Man", si trova anche col titolo "Due sessi in uno", e lo stesso qui, le scene di Eva sono in parte sue e in parte contro-figurate, in parte esplicite e in parte no. Il pene di Eva si vede, in azione, e lei fa un blow-job. Di questo porno esiste un sequel per il mercato porno spagnolo, "La pitoconejo".
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Se la filmografia porno di Eva include un altro porno, "Mascara", dove non è vero che c’è lei, non ci sono prove che le sue formidabili grazie siano state porno impiegate altrove. Non vi fidate della sua presenza sui siti porno classic, e no: i video che la promuovono protagonista sono falsi, o sono montaggi rimasticati, con momenti soft porno di lei ogni volta quelli, con extra di lei che non porna, o, se porna, non è lei, ma altri corpi spacciati per il suo.
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Ha detto Eva Robin’s: “In amore la testa, meglio perderla in due, altrimenti è un’esecuzione”. E c’ha ragione. E poi: “La gente pensa io faccia bagordi fino all’alba, ma io all’alba mi sveglio per portare fuori il cane”. Su quello che pensa la gente… pare incredibile, ma a Eva Robin’s hanno rotto le scatole quando in tv le affidarono la conduzione di un preserale, su Italia Uno, "Primadonna", regia di Gianni Boncompagni, e dove stava il problema? Tra le sue gambe!
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Lei si presentava in tv stupenda, in tailleur e professionalissima, alle sette di sera senza volgarità, e associazioni cattoliche e delle casalinghe (le stesse a cui rodeva che Moana Pozzi fosse invitata in tv casta vestita e intervistata) si sono messe a strepitare, la loro etica, la loro morale, che “una come Eva Robin’s”, non poteva stare in tv, in fascia protetta, e no, ma che, stiamo scherzando, ci sono i bambini!!!!! Ma signore, per una volta, zero ipocrisie: lo scoglio non sta nelle creature, ma nei pruriti dei vostri mariti, che più sapete attizzare, se mai lo avete saputo fare. E comunque mai come Eva.
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