Estratto da Tommaso Fregatti per www.ilsecoloxix.it
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Una chat segreta tra le pieghe del sistema di messaggistica Telegram, dove scambiarsi filmati e fotografie a sfondo pedopornografico. Immagini e video scioccanti, dal contenuto sconvolgente. E in cui si vedono - svelano gli investigatori dell’Arma che hanno condotto l’indagine - non solo ragazzi e ragazze in pose hard ma anche bambini costretti a compiere atti sessuali. File che venivano poi condivisi sul canale e addirittura commentati da un manipolo di maniaci insospettabili.
Nell’elenco degli iscritti alla chat segreta, infatti, in cui i carabinieri del nucleo investigativo di Genova si sono imbattuti indagando nel mondo della pedopornografia, c’era un po’ di tutto. Dal professionista all’impiegato, passando dal pensionato e dallo studente.
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Una ventina di nomi che sono finiti sotto la lente degli investigatori e che ora rischiano grosso, quantomeno di finire a processo con l’accusa pesantissima di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico ma anche di pornografia minorile per chi, materialmente, ha girato questi filmati. […]
Le indagini dei militari dell’Arma di Forte San Giuliano, diretti dal colonnello Michele Lastella, sono scattate proprio dopo la denuncia di un genitore di uno di questi ragazzi coinvolti nei filmati. Denuncia che è stata presentata proprio a Genova. E che ha portato a scoprire una sorta di vaso di Pandora che rischia, ora, di interessare diverse Procure in tutta Italia, tra cui ovviamente quella del capoluogo ligure. A Genova i militari segnaleranno le persone iscritte a questo canale dopo averle identificate.
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Ovviamente i militari diversificheranno le varie posizioni e condotte, facendo una sorta di distinzione - come da codice penale - tra chi produceva i video per la chat e chi li diffondeva. Chi indaga, inoltre, sta cercando di identificare tutte le vittime presenti nei video. E capire se si tratta di filmati girati a Genova, in Liguria oppure in altre regioni d’Italia o addirittura all’estero. Un lavoro certosino e difficile, che sarà realizzato soprattutto con la collaborazione di esperti informatici dell’Arma. La chat è stata ovviamente chiusa e sequestrata, così come tutto il materiale al suo interno. […]
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L’allarme per queste chat - sia su Telegram che su Whatsapp - era scattato nelle scorse settimane a Genova, anche a livello scolastico. Alcuni presidi di scuole secondarie, infatti, avevano scritto diverse mail in cui segnalavano ai genitori di fare attenzione alla presenza sugli smartphone dei loro figli di una chat chiamata “Arrivare a mille”, con 1.000 palloncini colorati come logo, in cui secondo i dirigenti scolastici «venivano trasmessi tra i vari contenuti anche materiale pornografico e pedopornografico». […]