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    “LA MIA NON È UNA MALATTIA TERMINALE, MA COMUNQUE È CRONICA E INCURABILE” – EDOARDO, IL TIFOSO DELLA ROMA CHE SI È FINTO IN FIN DI VITA IN UNA TELEFONATA A “TELE RADIO STEREO”, CONFESSA DI AVER MENTITO: “QUELLA CHIAMATA L’HO FATTA PERCHÉ MI FACEVA RIDERE CHE, PUR IN UNA SITUAZIONE DOLORISSIMA, IL MIO PENSIERO FOSSE SEMPRE ALLA ROMA. IO SCHERZO SEMPRE, LA LEGGEREZZA MI AIUTA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Silvia Mancinelli per www.adnkronos.com

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    "[…] Se uno sbaglio l'ho fatto è che ho definito 'terminale' la mia malattia, anche se poi mi sono corretto, per fortuna. La mia non è una malattia terminale ma comunque è cronica e incurabile. Ci convivo da anni e ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado...".

     

    A parlare all'Adnkronos è Edoardo, il tifoso giallorosso al centro delle cronache per una struggente telefonata a Tele radio stereo, nella quale chiedeva alla sua squadra di vincere la finale dell'Europa League il 22 maggio a Dublino, spiegando di aver già preso accordi per il suicidio assistito con una clinica in Svizzera. […]

     

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    "Il fine vita? E' un pensiero per me estremamente rilassante, per questo l'ho citato. Io tengo duro per i miei affetti, per mia moglie, ma con questa malattia cronica che mi distrugge la vita quotidiana, con il medico che mi ha sempre assistito e operato e mi ha detto che non c'è nulla da fare... ecco, viene da pensarci".

     

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    Per Edoardo "la riservatezza è una dote essenziale". "[…] Quella telefonata alla radio, che mai avrei pensato avrebbe suscitato tanto scalpore, l'ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma, come pure oggi. Io scherzo sempre, la leggerezza mi aiuta. […]".

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