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Lettera di Carmen Llera Moravia a Dagospia
Ho visto Nostalgia di Mario Martone e una certa identificazione poteva esserci. Nel romanzo di Rea, Felice Lasco torna a Napoli, rione Sanità, per assistere l'anziana madre dopo 45 anni di assenza. Scopriremo che è fuggito quindicenne per motivi loschi.
Arriva parlando un’altra lingua e osserva la sua città con occhi attenti e meravigliati, man mano che passano i giorni tornano i ricordi, riconosce i luoghi, le abitudini, gli accenti.
Ha nostalgia della giovinezza, si immerge nella nuova vita e si rende conto che nulla è cambiato.
CARMEN LLERA MORAVIA
Muore la madre ma lui decide di restare e di far venire la moglie egiziana. Sappiamo come andrà a finire. Anch'io ho lasciato il mio paese d'origine 45 anni fa ma è stata una scelta. Amavo l'Italia e la sua cultura, avevo un contratto di lavoro con l'Università di Palermo, poi Roma. Non ho mai avuto nostalgia della mia città, tantomeno della mia giovinezza. In realtà non conosco la nostalgia, so vivere solo il presente. Non so se sia un bene. Ci penso perchè poco dopo ho visto Lettera a Franco di Amenabar (Mientras dure la guerra)
Mi sono trovata immersa nel mio passato, come dicono i francesi " le passé te rattrape toujours".
Forse.
PIERFRANCESCO FAVINO IN NOSTALGIA DI MARIO MARTONE
Ecco Miguel de Unamuno, rettore dell'Università di Salamanca, intellettuale basco repubblicano, figura fondamentale nella mia formazione. Siamo nel 1936 e il generale Francisco Franco risalendo dalla sua postazione in Marocco conquista lentamente la Spagna. All'inizio sembra un uomo mite, timido, un cristiano amante della sua famiglia, " un poveretto" che diventerà in poco tempo El Generalissimo.
Un fascista ossessionato dalla congiura giudaico-massonica, dopo tre anni di guerra civile (basterebbe guardare il Guernica di Picasso per capirne l'orrore ) resterà al potere fino al 1975. La reazione di Unamuno fu immediata, destituito dalla sua carica morì lo stesso anno d'infarto. Sono nata e vissuta sotto il franchismo per 22 anni
Due film che mi hanno fatto riflettere sulla vita, sulla responsabilità dei nostri atti, sulla morte. Da vedere, solo in sala
Carmen Llera Moravia
LETTERA A FRANCO DI ALEJANDRO AMENABAR