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    I CONTI DI GIORGETTI NON TORNANO – LA LINEA DEL MINISTRO DELL'ECONOMIA È TUTTA UNA CONTRADDIZIONE (LOGICA E FINANZIARIA) – RIVENDICA “UN APPROCCIO PRUDENTE E RESPONSABILE” MA POI ASSECONDA LE SPARATE IRREALISTICHE DELLA MAGGIORANZA. AMMETTE CHE PER LA COPERTURA DELLE PENSIONI LA SITUAZIONE È “CATASTROFICA” MA POI ASSICURA CHE “QUOTA 41” TANTO CARA A SALVINI “NON È ESCLUSA" (MA CON QUALI SOLDI?) – PROMETTE AIUTI AI PIÙ “VULNERABILI” MA CONFERMA I BONUS A PIOGGIA. E SUL PNRR…


     
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    Estratto dell’articolo di Valerio Valentini per “Il Foglio”

     

    giancarlo giorgetti giancarlo giorgetti

    A limitarsi a quel che ha detto, verrebbe da condividere quasi tutto. Quasi, ma ci torniamo, perché sulle pensioni il cortocircuito logico, prima ancora che finanziario, è clamoroso. Il problema di Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia che rivendica "un approccio prudente e responsabile", che si pone in continuità col suo predecessore, che stigmatizza i malvezzi degli stessi governi populisti di cui ha fatto parte ("stimiamo un moltiplicatore basso? Eh, si è visto com' è andata, coi moltiplicatori miracolosi", ha sbuffato, in riferimento, però, a quando lui era sottosegretario di Giuseppe Conte), insomma il problema del Giorgetti, che ieri ha illustrato la Nadef alle Camere, è quanta della sua cautela sia compatibile coi piani del governo.

     

    giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti

    E su almeno tre punti - pensioni, Pnrr e sussidi - i conti non tornano. Sulle pensioni, la semplice lettura delle tabelle della Nadef suggeriva previsioni fosche. Ma era un suggerimento sbagliato. Perché le previsioni sono catastrofiche. "Per dare un'idea degli oneri che complessivamente gravano sulla spesa per pensioni per effetto del meccanismo di indicizzazione all'inflazione - ha spiegato ieri Giorgetti - le stime del conto economico a legislazione vigente scontano un incremento di 5,4 miliardi per il 2022, cui segue un incremento di 21,3 miliardi nel 2023, 18,5 miliardi nel 2024 e 7,4 miliardi nel 2025".[...]

     

    PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

     

     

     

    La Nadef indica che al 2025 l'Italia spenderà il 16,5 per cento del suo pil in spesa previdenziale: la cifra più alta dell'area Ocse (quindi del mondo) con la Francia, seconda, oltre un punto di pil in meno, e una media europea del 9,9 per cento. Lungi dall'avallare azzardi come Quota 41 - che andrebbe ad aggravare la spesa pensionistica con quasi 6 miliardi all'anno in più, fin dalla sua introduzione - un ministro dell'Economia che voglia essere conseguente col suo "draghismo" dovrebbe suggerire misure che vadano nella direzione opposta: quella, cioè, di ridurre la spesa previdenziale.

     

    paolo gentiloni giancarlo giorgetti paolo gentiloni giancarlo giorgetti

    Quanto al Pnrr, il messaggio lanciato ieri da Giorgetti andrebbe invece decrittato a favore di FdI. Specie a quegli esponenti che consideravano come cosa fatta il dirottamento dei fondi di investimento europei e dei fondi strutturali residui nel bilancio 2014-2020 sul caro energia. "Tale possibilità presuppone una modifica dei regolamenti europei che consenta maggiori margini in termini di ammissibilità delle misure e una ricognizione delle effettive disponibilità dei programmi operativi, soprattutto nazionali", ha ammonito Giorgetti.

     

    Ribadendo l'ovvio: e cioè che, anziché vagheggiare spericolate riscritture in corso del Pnrr, e "prima di avanzare nuove richieste sugli investimenti", il governo farebbe bene a migliorare e agevolare le normative che consentirebbero di realizzare davvero progetti del Piano.

     

    GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI

    Sapendo, poi, che per la crisi energetica le richieste andranno avanzate durante la discussione del RePowerEu: "Questo ci permetterebbe non di rivedere o rinnegare il Piano, ma di renderlo implementabile", ha spiegato il ministro. Che evidentemente, però, nel liquidare con un ironico "eh, sì, sarebbe bellissimo" l'ipotesi di un price cap nazionale, dimostra di non credere al progetto prospettato da Giorgia Meloni: quello per cui basterebbero appena 4 miliardi per realizzare un decoupling su scala nazionale fino ad aprile.

     

    valditara locatelli salvini giorgetti calderoli valditara locatelli salvini giorgetti calderoli

    "Sulle disuguaglianze avrete sorprese da questo governo, rispetto a quelli precedenti", ha detto poi Giorgetti, rivolgendosi ai parlamentari di Sinistra italiana. "Le limitate risorse a disposizione saranno indirizzate verso i soggetti più vulnerabili". E viene voglia di credergli. Solo che non si capisce perché allora, esattamente come "quelli precedenti", questo governo perseveri nella logica dei bonus a pioggia. [...]

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