Marco Antonellis per Italia Oggi
giuseppe conte al telefono
Ufficialmente nel Pd non c' è nessuno che pensa di sostituire Conte. Addirittura al Nazareno neanche di rimpasto vogliono sentir parlare. Sono solo preoccupati delle conseguenze sociali che una mancata ripresa economica potrebbe portare ad ottobre sul paese (e non è affatto cosa da poco). Ecco perché da giorni il segretario Zingaretti parla di clima di collaborazione fra tutti. Non per un nuovo governo, ma per sminare problemi futuri a questo esecutivo, si dice. Finora hanno detto sì a questa proposta di Zingaretti, Luigi Di Maio, Conte e Silvio Berlusconi. E c' è anche il monito del Capo dello Stato Mattarella dei giorni scorsi. «Per fortuna che il Pd doveva essere egemonizzato dai 5Stelle. Ora parla anche coi moderati di Berlusconi ed è sempre forza più centrale di questo governo», dicono soddisfatti dal Nazareno.
conte mattarella
Un messaggio nemmeno tanto velato al leader di Italia Viva Matteo Renzi, da sempre considerato interlocutore naturale dei «silvioforzisti». Ma le cose, off the record, non stanno esattamente come i vertici del Nazareno vogliono far credere. L' aria che tira è quella del rimpasto «entro l' estate» ma soltanto perché, almeno al momento, appare troppo complicato sostituire il Premier: «Rischiamo che l' operazione 'chirurgica' fallisca e ci ritroveremmo in piena crisi di governo con le elezioni anticipate alle porte: sarebbe il regalo migliore per Matteo Salvini e Giorgia Meloni, regaleremmo il paese al centrodestra».
giuseppe conte al telefono
Ecco perchè in questi ultimi giorni tra i vertici Dem e 5Stelle si sta accarezzando l' idea del rimpasto: semplice, facile, indolore. E soprattutto si allontanerebbe lo spettro delle elezioni anticipate che potrebbero arrivare in caso di crisi di governo per spodestare «Giuseppi». Insomma, si vorrebbe cambiare Premier (Franceschini è il successore naturale) pur mantenendo la stessa maggioranza ma forse ci si accontenterà di un rimpasto. Pesa anche il fattore Quirinale: difficile fare operazioni del genere con un Presidente notaio, rivelano fonti Pd. «Ci fosse stato un Presidente interventista l' operazione si sarebbe fatta in due minuti».
nicola zingaretti dario franceschini
Perché le preoccupazioni in merito ad un eventuale voto anticipato sono molte. Dalle simulazioni planate in questi giorni sulla scrivania dei maggioranti Pd, andare allo scontro con Salvini & Company sarebbe come fare un frontale contro un Tir: più del 90% dei collegi uninominali andrebbe al centrodestra. Ecco perché il Pd si sta affrettando a cambiare la legge elettorale in senso proporzionale ed ecco spiegato il senso delle parole di Dario Franceschini (il più furbo di tutti) quando perora la causa dell' alleanza strutturale con i 5Stelle: solo così, da alleati, potrebbero limitare i danni nell' uninominale contro la corazzata di Centrodestra. E solo così, strutturalmente alleato ai grillini, potrebbe aspirare al soglio di Palazzo Chigi.
dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5 conte mattarella