Estratto da www.open.online
silicon valley lsd
Elon Musk assume chetamina. Mentre l’inventore di Google Sergey Brin a volte si rilassa assumendo funghi allucinogeni. E Steve Jobs? Dal 1972 al 1974 ha fatto uso di Lsd. Il Wall Street Journal oggi racconta il sentimento della Silicon Valley per le droghe[…]
O almeno è questo che sostiene Karl Goldfield, ex consulente vendite e marketing di San Francisco. Che in via informale si offre per consigli e consulenze sull’argomento. «È la strada più rapida per aprire la mente e vedere le cose chiaramente», sostiene. […]
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I NOMI ECCELLENTI
Il trend in corso da anni sta dilagando nella Silicon Valley, dove regna la convinzione che gli psichedelici in microdosaggio possono espandere la mente e gli orizzonti e produrre migliori risultati lavorativi. […] Il visionario Steve Jobs ammise di aver usato Lsd, definendo la droga «una delle due o tre cose più importanti» che aveva fatto nella sua vita.
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[…] Molti, spiega il quotidiano, si avvicinano agli psichedelici a caccia di una maggiore chiarezza mentale o per affrontare problemi di salute. Finendo poi per usarli alle feste e ai rave che si tengono nella Silicon Valley.
Le feste della Silicon Valley
Dove questo tipo di droghe ha ormai assunto un ruolo simile all’alcol ai cocktail party. Gli inviti alle sempre più frequenti feste psichedeliche sono inviati tramite la piattaforma Signal così da essere difficilmente condivisibili, ed ad alcuni dei party viene anche chiesto di firmare accordi di riservatezza. […]
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La ketamina, ad esempio, è prescritta dai medici per curare la depressione o i disturbi post traumatici da stress. Nelle aziende che stanno sviluppando cure con gli psichedelici stanno scommettendo un numero crescente di investitori. Secondo alcune stime il valore del mercato degli psichedelici – che include le società che fanno ricerca e i test per legalizzarle – dovrebbe raggiungere gli 11,8 miliardi nel 2029, in rialzo rispetto ai 4,9 miliardi del 2022.
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L’abuso
E mentre non si sa come prendano l’argomento gli azionisti delle aziende quotate a Wall Street, il problema è che l’uso può scivolare facilmente nell’abuso. «Non è garantito che possiate essere quei pochi che da soli riescono a trarne beneficio» ha detto Alex Penrod, professore di tossicodipendenze ad Austin, in Texas. Penrod è favorevole all’uso degli allucinogeni ma solo con l’aiuto di terapisti esperti.
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Ritiene invece preoccupante che ci sia chi confonde l’uso ricreativo con quello medico: «Può diventare pericoloso fidarsi troppo di sé e ripetersi che poiché queste sostanze hanno qualche beneficio faranno grande attenzione al loro consumo». Quando assumono sostanze potenti senza professionisti esperti, «alcune persone possono cadere in un comportamento autodistruttivo», dice Edward Sullivan, amministratore delegato di Velocity Coaching, un’azienda presso cui si formano fondatori di startup e dirigenti d’azienda.
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