Massimo Malpica per “il Giornale”
TENSIONI ALLA SAPIENZA
L'autunno caldo, si sa, inizia all'università. E ieri per inaugurare l'annunciata stagione di proteste a ruota dell'insediamento del governo Meloni, alla Sapienza di Roma è andato in scena il primo atto. Un'azione dei collettivi di Scienze politiche per «cacciare i fascisti dall'università» finita con duri scontri tra studenti e forze dell'ordine.
L'occasione l'ha data la conferenza «Il Capitalismo - Il profilo nascosto del sistema», organizzata da Azione universitaria, associazione studentesca di Fratelli d'Italia, che prevedeva l'intervento del parlamentare FdI Fabio Roscani e del giornalista Daniele Capezzone. Appuntamento non gradito dai collettivi di sinistra della Sapienza, con in prima fila Cambiare rotta, sigla che ha firmato anche lo striscione di «benvenuto» contro La Russa al Colosseo, col nome del presidente del Senato scritto a testa in giù.
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«Non lasciamo nessuno spazio a passerelle politiche di parlamentari e associazioni studentesche fasciste», avevano messo in chiaro, annunciando un presidio per ieri mattina nel cortile di Scienze Politiche. E quando il convegno, regolarmente autorizzato, stava per iniziare, un gruppo di partecipanti al sit-in ha puntato l'ingresso dell'edificio. I manifestanti sostengono che volevano solo appendere uno striscione, ma per la questura il gruppo intendeva arrivare nell'aula e interrompere la conferenza.
Inevitabile, a quel punto, lo scontro con la polizia che presidiava l'edificio. Sono volate manganellate in risposta agli spintoni e un ragazzo dei collettivi, che avrebbe usato l'asta di una bandiera come arma contro gli agenti, è stato fermato e identificato. Cambiare rotta ha parlato del via a «una nuova stagione di repressione» raccontando di un «assalto della celere» al presidio, mentre secondo l'ateneo l'intervento della polizia è scattato «per garantire la sicurezza collettiva», considerata «la particolare veemenza» del gruppetto, «intenzionato a entrare in aula per interrompere il convegno».
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Calmate le acque in facoltà, la maretta si è subito trasferita alla politica. «Solidarietà a chi lotta», scrive l'ex sindaco di Napoli e portavoce di Unione popolare Luigi De Magistris, schierandosi subito con gli studenti. Come pure il sindacato: la Flc Cgil chiede infatti già conto al governo della «inaccettabile reazione della polizia» contro giovani che «protestavano pacificamente». E la senatrice del Pd Cecilia D'Elia è preoccupata e indignata per «un clima di repressione e intolleranza che non è accettabile».
«Non è possibile che un gruppo di ragazzi fermato dalla polizia mentre provava a fare irruzione con intenti violenti passi da vittima grazie a un sistema giornalistico fazioso e di parte», replica Daniele Mioni dell'esecutivo nazionale di Azione universitaria, mentre Capezzone, respinta l'accusa di essere «fascista», invita tutti «a fare un'ipotesi: cosa sarebbe successo se un manipolo di facinorosi studenti di destra avesse provato a impedire di partecipare a un convegno a un pensatore di sinistra? Già da ore avremmo raccolte firme e mobilitazioni contro lo squadrismo?».
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