SALVINI DI MAIO FLINSTONES
Marco Antonellis per Dagospia
Le solite gole profonde di palazzo raccontano che tra i vertici di Lega e 5 Stelle in queste ultime ore, per tentare di far calmare le acque e di rimettere nei giusti binari una situazione politico-istituzionale che rischierebbe altrimenti di sfuggire di mano, sia stato siglato un vero e proprio patto a due: il Movimento capitanato da Luigi Di Maio sosterrà a spada tratta il decreto legge su sicurezza e immigrazione voluto dalla Lega e in cambio Matteo Salvini darà una mano a Giggino nella delicatissima partita che lo vede protagonista contro il ministro dell'economia Giovanni Tria per riuscire ad andare oltre il muro del 2% di deficit, limite imprescindibile per riuscire a dare agli italiani il reddito di cittadinanza e provvedimento sul quale Luigi Di Maio si gioca la faccia oltre che il futuro politico proprio e del Movimento 5 Stelle.
matteo salvini luigi di maio
In entrambi i casi però (immigrazione e reddito di cittadinanza) i due Vicepremier rischiano di scontrarsi frontalmente con l'inquilino del Quirinale e di farsi molto male. Anche perché, oltre ai tanti fronti aperti nelle ultime settimane, ce n'è un altro che rischia di aprirsi fragorosamente nei prossimi giorni: è quello riguardante il Dagl, il delicatissimo e fondamentale Dipartimento per gli Affari Legislativi di Palazzo Chigi.
Il Dipartimento ha poteri di non poco conto, sovrintendendo a tutta l'iniziativa legislativa e all'attività normativa del governo, verificando poi la conformità del tutto alle disposizioni costituzionali, europee e allo stesso programma di governo e, tra le altre cose, si occupa anche di verificare la sussistenza dei presupposti per il ricorso alla decretazione d'urgenza.
conte salvini di maio
Insomma, ce n'è quanto basta di questi tempi per far "esplodere" l'ennesimo putiferio. Anche perchè tra i vertici di Lega e 5Stelle il malumore è arrivato al limite: per loro il Premier Conte si affiderebbe troppo agli uffici e ai consigli del Dipartimento senza prestare la dovuta attenzione alle necessità dei due Vicepremier. Insomma, la grande battaglia dei gialloverdi contro i burocrati, siano del Mef o di Palazzo Chigi, è soltanto all'inizio.