Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci e Marco Mensurati per “la Repubblica”
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Bianco è il colore della neve e della purezza. Ma niente di candido è avvenuto sulle piste che hanno assegnato gli ultimi posti utili per i Giochi invernali di Pechino. Almeno tre gare internazionali - Dubai, Kolasin e Malbun - sarebbero state truccate per permettere a Paesi dove mai è caduto un fiocco di neve di qualificare un proprio sciatore. Ampliando così la rosa delle nazioni partecipanti, redistribuendo i fondi ai comitati olimpici nazionali e, potenzialmente, aumentando gli introiti dei diritti televisivi.
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Su quelle piste sono scesi atleti di buon livello che improvvisamente si sono dimenticati come si scia, e si sono visti dilettanti ottenere punteggi che neanche Alberto Tomba ai tempi d'oro. Tra imbrogli, pagamenti non dovuti e minacce di morte al cancelletto di partenza. Se ancora non fosse chiaro, un enorme scandalo si sta abbattendo sulle Olimpiadi a meno di dieci giorni dal loro inizio.
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E promette guai a tanti. Il misterioso comunicato Cio Il 24 gennaio scorso il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) divulga una nota con cui comunica a sorpresa di aver aumentato di quattro, da 153 a 157, il numero degli sciatori ammessi a Pechino. «La richiesta ci è arrivata dalla Federazione mondiale di sci (Fis) - spiega il Cio - perché alcuni eventi di qualificazione sono attualmente in corso di revisione». Quali eventi siano sub judice , e perché, non viene specificato.
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Si dice però che «dei quattro posti in più, due spettano all'Austria, uno alla Germania, uno alla Francia». Repubblica , grazie a documenti esclusivi e testimonianze dirette, è in grado di rivelare quale spinosa faccenda si celi dietro l'asettico comunicato del Cio e come, nel silenzio delle Federazioni dello sci alpino e dei comitati olimpici nazionali, stia terremotando la vigilia dei Giochi.
La gara indoor di Dubai
I tre eventi sospetti si sono tenuti nell'impianto indoor a Dubai (17-20 novembre), sul tracciato di Kolasin in Montenegro (22-23 dicembre) e sui pendii di Malbun nello stato del Liechtenstein (12-13 gennaio). Partiamo da Dubai.
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La competizione è una Entry League, di livello assai inferiore rispetto a quelle della coppa del mondo che vengono trasmesse in tv. Sono fatte apposta per dare la possibilità agli atleti che hanno meno esperienza di fare una gara internazionale più alla loro portata e racimolare qualche punto. Qui va fatta una premessa: per come è calcolato il ranking nello slalom e nel gigante, più uno ha un punteggio alto, più è scarso. Si può andare alle Olimpiadi solo con un ranking inferiore a 160 e ogni nazione con uno sciatore sotto questa soglia ha diritto a un pass.
Per esigenze di uniformità tra le gare disputate in giro per il mondo, inoltre, il computo del punteggio finale è ponderato con le performance dei quattro partecipanti migliori. Fine della premessa, torniamo allo Ski Dubai, il più grande impianto al chiuso del pianeta, dove trova posto una pista di 80 metri di larghezza e 400 di lunghezza. Nei giorni della gara emiratina, a cui partecipano 23 atleti, i quattro più forti scendono col freno a mano tirato. Hanno performance di molto inferiori al loro livello abituale.
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Tra di loro, iscritto dalla Federazione italiana (Fisi), c'è anche Federico Vietti, classe 1996: ha un ranking di 49.48, ma in pista ottiene 77.6, 79,3, 74,9, 73,1. Un periodo storto, si potrebbe pensare. Le stesse defaillance a cronometro le vediamo però anche negli altri tre top level: i bielorussi Terzic e Lokmic, l'albanese Tola. Per effetto di risultati così scadenti, si qualificano alle Olimpiadi l'indiano Arif Mohd Khan, il kirghizo Maksim Gordeev e il saudita Salman Alhowaish, primo della sua nazione a guadagnarsi il pass per i Giochi invernali.
Il report riservato
«Nessuno di costoro è stato in grado di ripetere la performance di Dubai nei successivi appuntamenti», si legge in uno dei report inviati alla Federazione internazionale, al Cio e alla nostra Fisi, che hanno fatto aprire l'inchiesta interna. Vi si sottolinea come Gordeev, dopo la gara negli Emirati, ha rinunciato alle tre seguenti in calendario e come Alhowaish abbia fatto in vita sua nove discese ufficiali, tutte in questa stagione.
Ma il report, che compara con tabelle e statistiche i tempi ottenuti nelle qualificazioni, va oltre e individua in Montenegro e in Liechtenstein altre due situazioni che hanno regalato pass olimpici.