Patricia Tagliaferri per www.ilgiornale.it
ROBERTO SERGIO
I Metallica battono Pif. Almeno sui dati di ascolto in radio, visto che Virgin Radio, l'emittente rock di Mediaset, nel primo semestre del 2017 ha superato Radio 2, dove impazza il conduttore siciliano con la sua trasmissione.
E proprio in seguito alla pubblicazione dei dati di ascolto, che hanno premiato praticamente tutte le emettenti, con l'exploit di Rtl 102.5, tranne quelle Rai che hanno perso posizioni e ascoltatori nonostante la direzione artistica di Carlo Conti, scoppia una grana in Rai che dà luogo ad un dibattito surreale tra il direttore di Radio Rai Roberto Sergio, soddisfatto per i risultati ottenuti nonostante il flop, e il Cdr (il comitato di redazione dei giornalisti) ovviamente preoccupato.
Virgin Radio
I dati non sembrano impensierire Sergio. Per il direttore il risultato premia un'offerta di qualità e i tanti contenuti in onda, oltre che «l'affidabilità, l'autorevolezza e il linguaggio» dei tre canali. Le sue dichiarazioni sorprendono il deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza: «I dati di ascolto della radio sono molto preoccupanti per il servizio pubblico. Sorprende che il direttore di Radio Rai li accolga addirittura con soddisfazione. I tre storici canali radiofonici Rai perdono in un anno oltre mezzo milione di ascoltatori, mentre tutti i principali concorrenti privati aumentano il proprio pubblico». Anzaldi chiede anche quando la questione radiofonica verrà finalmente affrontata dal consiglio di amministrazione.
suraci rtl 102 5
Anche il Cdr del Giornale Radio Rai è intervenuto per sollecitare un piano di rilancio della radiofonia, con investimenti infrastrutturali tecnologici e di risorse. I giornalisti naturalmente sono preoccupati per i dati di ascolto della radio del servizio pubblico, che registra una perdita complessiva di 575mila ascoltatori rispetto all'anno precedente, con un calo in particolare di 243mila utenti su Radio 1, e sorpresi dalla reazione ottimistica del direttore, il cui comunicato viene definito «surreale». Il Cdr invece parla di «caso unico tra le principali emittenti nazionali e in controtendenza con il trend generale di crescita nel medium radiofonico». Una situazione dalla quale si esce solo attraverso un piano di rilancio, già sollecitato dal sindacato ma finora sempre disatteso.