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    DAL “CORRIERE” AL “FATTO”, I GIORNALONI DANNO LA NOTIZIA DELL’AGGUATO AD ALBERTO DANDOLO  IL CRONISTA DI  “DAGOSPIA” E “OGGI” È STATO AGGREDITO NELLA SUA CASA DI MILANO DA DUE PERSONE CHE LO HANNO RIEMPITO DI CALCI E PUGNI, FERITO ALLA MANO CON UN COLTELLO E MINACCIATO: “TI DEVI FARE I CAZZI TUOI, LA DEVI SMETTERE DI ROMPERE I COGLIONI” – LA SOLIDARIETÀ DEL PRESIDENTE DELLA FNSI VITTORIO DI TRAPANI E IL RACCONTO DEL DIRETTORE DI “OGGI”, CARLO VERDELLI: “HO SENTITO DANDOLO ED ERA ANCORA SOTTO CHOC.  QUELLO CHE È SUCCESSO È UN SEGNO GRAVISSIMO PER CHIUNQUE FA QUESTO MESTIERE…”


     
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    MILANO, IL GIORNALISTA DI COSTUME ALBERTO DANDOLO «AGGREDITO E PICCHIATO A SANGUE DA DUE TEPPISTI»

    Da www.corriere.it

     

    alberto dandolo 33 alberto dandolo 33

    Alberto Dandolo, giornalista di Dagospia e del settimanale «Oggi», ha raccontato di essere stato aggredito da due sconosciuti nella sua abitazione a Milano. A parlare dell'aggressione è stato il sito Dagospia. Dandolo, secondo quanto riportato online, sarebbe stato «aggredito e picchiato a sangue da due teppisti sconosciuti», che gli avrebbero intimato: «Devi farti i fatti tuoi».

     

    «Siamo abituati a pressioni, minacce, querele, diffide. Ora siamo alla violenza fisica - si legge su Dagospia - ma continueremo a fare il nostro lavoro e a denunciare, finché ci sarà possibile, chi ce lo impedisce». Viene pubblicata un'immagine della mano ferita del giornalista.

    alberto dandolo dito fasciato dopo aggressione alberto dandolo dito fasciato dopo aggressione

     

    E su X è giunta anche la reazione del direttore di «Oggi», Carlo Verdelli: «Chi ha picchiato a sangue Alberto Dandolo, giornalista mite e informato di Oggi e Dagospia? Per conto di quale mandante? E a chi "non dovrebbe più rompere i c......i"? Anche la linea della violenza fisica è superata. È gravissimo, spero sia chiaro a chiunque». «L'aggressione subita da Alberto Dandolo è gravissima: un salto di qualità nel clima d'odio. Mi auguro che vengano individuati presto gli aggressori e i mandanti»: è quanto scrive sui social anche il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani.

     

    2. AGGUATO IN CASA CONTRO DANDOLO DI DAGO: “DEV I FARTI I CAZZI TUOI”

    Th. Mack. per “il Fatto Quotidiano”

     

    Una brutale aggressione a un giornalista, con tanto di coltello, picchiato a sangue a Milano. Il cronista del sito Dagospia e del settimanale Oggi Alberto Dandolo ieri è stato ferito da due persone che si sono presentate di mattina presso la sua abitazione e lo hanno riempito di calci e pugni, ferito alla mano con l’arma da taglio e minacciato urlandogli: “Ti devi fare i cazzi tuoi, la devi smettere di rompere i coglioni”.

    alberto dandolo 33 alberto dandolo 33

     

    Le notizie sono ancora frammentarie, la dinamica ancora poco chiara ma le condizioni del giornalista napoletano, dopo un breve ricovero al pronto soccorso, non sono gravi e avrebbe già sporto denuncia contro ignoti. Esiste un filmato delle ferite che gli sono state inferte in cui si vede la mano del cronista che sanguina copiosamente.

    Tutte da comprendere le ragioni dell’agguato, mentre l’unico dettaglio emerso sugli aggressori, supportati anche da una terza persona che faceva loro da palo, è l’accento “del centro Italia”. Immediate le reazioni di solidarietà da parte dei direttori delle due testate, cui si aggiunge quella del Fatto.

     

    “Siamo abituati a pressioni, minacce, querele, diffide. Ora siamo allaviolenzafisica–scrive Da gospia – Ma continueremo a fare il nostro lavoro e a denunciare, finché ci sarà possibile, chi ce lo impedisce”. All’appello-denuncia aderisce Carlo Verdelli, direttore di Oggi, che in tweet ha chiesto “chi ha picchiatoa sangue il mite e informato giornalista di Oggi e Dagospia? Per conto di quale mandante? E a chi “non dovrebbe più rompere i coglioni”? Anche la linea della violenza fisica è superata. È gravissimo, spero sia chiaro a chiunque”.

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    Al Fatto Verdelli riferisce di aver sentito l’ultima volta Dandolo intorno alle 16 e di averlo trovato “ancora sotto choc”. “Al momento – conclude Verdelli - posso solo dire che mi auguro come tutti che la magistratura e le forze dell'ordine facciano delle indagini approfondite per capire chi ha fatto questo. A una persona che lavora come giornalista e che non ha scritto niente di grave. È un segno gravissimo per chiunque fa questo mestiere”.

     

     

     

     

     

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