niccolo e luigi ciatti
1 - «NON SIAMO SODDISFATTI, IL KILLER È ANCORA LIBERO»
Andrea Bulleri per “il Messaggero”
«Soddisfatti? Dopo aver perso un figlio innocente, ucciso con la violenza che abbiamo visto dai filmati solo perché stava ballando, non può esistere soddisfazione».
Il padre di Niccolò Ciatti ha la voce stanca. Ha seguito ogni singola udienza del processo a Girona, insieme alla moglie Cinzia e alla figlia Sara. E ora ha paura: «Finché i magistrati non stabiliranno una pena precisa, speriamo entro giugno, il killer di Niccolò resterà libero».
RASSOUL BISSOULTANOV IN AULA PER IL PROCESSO
Luigi Ciatti, la sentenza certifica ciò che lei ha sempre sostenuto in questi anni: quel calcio contro suo figlio fu sferrato per uccidere.
«È un punto fondamentale che finalmente è stato riconosciuto. Sentir parlare di casualità, di omicidio colposo da punire con quattro anni di carcere, dopo aver visto le immagini di quel pestaggio, è qualcosa di inconcepibile».
La procura ha chiesto una condanna pesante per Bissoultanov: 24 anni.
«La legge spagnola non prevede l'ergastolo per l'omicidio. Quell'uomo un giorno uscirà dal carcere, ammesso che non fugga di nuovo prima dell'arresto. Mio figlio invece non tornerà più».
NICCOLO CIATTI
Teme che il killer di Niccolò possa scappare?
«L'ha già fatto una volta, quando la Spagna lo ha rimesso in libertà. Finché i magistrati non definiranno la pena, è libero: deve solo presentarsi alla polizia per firmare una volta a settimana».
Il secondo imputato, Movsar Magomadov, è stato assolto.
«Sapevamo che sarebbe stata dura ottenere la sua condanna. Per Madrid, non fu complice perché non poteva sapere che l'altro colpisse per uccidere. Ma fu lui, Magomadov, il primo a scaraventare a terra Niccolò. Se non l'avesse fatto, mio figlio sarebbe ancora vivo».
LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI
Per la prima volta se li è trovati davanti entrambi, ha potuto guardarli in faccia. Le hanno chiesto scusa?
«Figuriamoci. Hanno recitato perfettamente la loro parte, si sono presentati con mamma e fratellino al seguito. Hanno anche perso il fisico da lottatori che ostentavano orgogliosi cinque anni fa. Tutto per mostrarsi innocui di fronte alla giuria».
Alla prima udienza, lei gli ha gridato contro: «Assassini» .
«Mi sembra il minimo. Sfido chiunque a trovarsi a meno di due metri da chi sai aver ucciso tuo figlio e restare indifferente. In ogni caso, non li ho nemmeno sfiorati. Nei giorni successivi, la polizia spagnola ha avuto il buon gusto di farli entrare da un ingresso secondario».
Mercoledì comincerà il processo a Roma. Cosa si aspetta?
il padre di niccolo ciatti 2
«Giustizia. Se la Spagna si pronuncerà in via definitiva prima dell'Italia, il procedimento si fermerà. In ogni caso, noi continueremo a lottare. È il minimo che dobbiamo a Niccolò».
2 - GIUSTIZIA PER NICCOLÒ
Edoardo Izzo per “La Stampa”
I genitori di Niccolò Ciatti incontrano Rassoul Bissoultanov fuori dal tribunale di Girona
Per i nove giudici popolari del tribunal de jurado di Girona (Spagna) Rassoul Bissoultanov - il ceceno a giudizio per aver colpito con un calcio alla testa Niccolò Ciatti, ucciso a 21 anni sulla pista della discoteca St Trop di Lloret de Mar, l'11 agosto del 2017 - è colpevole di omicidio volontario nei confronti di una persona indifesa.
Un «assassinio», secondo la definizione di rito del diritto penale spagnolo. Il verdetto è arrivato nella quinta giornata del processo, nel quale si sono costituiti parti civili oltre ai familiari del giovane anche le discoteche e il municipio di Loret de Mar.
LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI
Dopo un giorno e una notte di camera di consiglio i nove giudici, estratti a sorte tra la cittadinanza, hanno formulato la risposta al questionario loro affidato dal giudice Adolfo Garcia Morales, della quarta sezione penale del tribunale di Girona, al termine della requisitoria con cui il pubblico ministero, Victor Pillado, aveva chiesto una condanna a 24 anni più 9 di libertà vigilata.
«Dobbiamo dare giustizia alla famiglia di Niccolò», aveva dichiarato quest' ultimo dopo le testimonianze ascoltate in aula e la visione del filmato che documenta la ferocia e l'insensatezza dell'attacco subito dal 21enne. Una aggressione rapida, violentissima, forsennata.
Il ragazzo di Scandicci si sta muovendo nella folla della discoteca, viene spintonato, aggredito alle spalle, prima un pugno, poi un calcio quando già è in terra e con il capo girato in direzione opposta. A sferrarlo è Rassoul Bissoultanov, 26 anni, ceceno, atleta di lotta libera, fermato con due connazionali, Khabibul Kabatov, 22 anni e Movsar Magomedov, 24 anni.
NICCOLO CIATTI CON GLI AMICI
Quest' ultimo a giudizio anche lui a Girona, ma ritenuto non colpevole sebbene nel video di quella maledetta serata sia stato proprio lui ad afferrare e spingere terra uno degli amici accorsi in aiuto di Niccolò. I tre - secondo le testimonianze - si sono comportati come «furie scatenate».
Sembravano aver agito con una tattica paramilitare, aveva sentenziato a suo tempo la polizia catalana. E proprio sul grado di consapevolezza da parte dell'aggressore ruotava il quesito centrale sul quale i giudici popolari sono stati chiamati ad esprimersi. «Non mi sono accorto di aver colpito alla testa. Non sapevo che un calcio alla testa potesse provocare la morte», ha sostenuto il ceceno durante l'interrogatorio in aula.
NICCOLO CIATTI
Ma l'affresco tracciato dagli agenti che hanno svolto le indagini e dai medici legali incaricati dell'autopsia racconta di un'aggressione professionale: quello che ha ucciso Niccolò è un colpo di kick boxing, sferrato con la gamba alzata lateralmente e con il piede a 45 gradi, per ottenere la maggior violenza d'impatto possibile. Niente di casuale, insomma.
Spetterà ora ai giudici togati stabilire l'esatta entità della pena: tra i 15 e i 25 anni secondo il codice penale spagnolo. Ancora qualche giorno di attesa, dunque, per il papà e la mamma di Niccolò, Luigi e Cinzia, presenti in aula alla lettura della sentenza: «Non proviamo né soddisfazione né gioia: è solo un passo verso la giustizia», ha commentato Luigi al termine della seduta, esprimendo la preoccupazione che Bissoultanov - che ha l'obbligo di firma ed è senza passaporto ma non andrà per ora in carcere - possa scappare. «Un giudice ha finalmente stabilito che Niccolò è stato ucciso volontariamente - commenta a La Stampa Filippo Verniani, storico amico di Niccolò Ciatti, che era con lui in quella vacanza -. Non possiamo però provare gioia. Per noi è colpevole anche l'altro, che ha avuto un ruolo attivo in quella vicenda».
rassoul bissoultanov foto la nazione 2
«La morte di Niccolò ha cambiato per sempre la nostra vita. Ci siamo resi conto che la vita può cambiare in un istante e resteremo per sempre con un taglio nel cuore che nessuno rimarginerà mai».
NICCOLO CIATTI LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI NICCOLO CIATTI NICCOLO CIATTI Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti