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    I GRILLINI MESSI A NOVANTA…DRAGHI – I CONTATTI TRA GRILLO E SUPERMARIO SBLOCCANO L’EMPASSE: DOPO L’OK DI SUPERMARIO AL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA (MA COS'E'?) VIA LIBERA ALLA CONSULTAZIONE-SUPERCAZZOLA SU ROUSSEAU - MA IL QUESITO IMBOCCATO AI VOTANTI (E SCRITTO IN UN ITALIANO INCERTO) BASTERA' A SUPERARE LE RESISTENZE NEL MOVIMENTO?


     
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    Federico Capurso per "la Stampa"

     

    GRILLO CRIMI DRAGHI GRILLO CRIMI DRAGHI

    I tasselli del mosaico al quale sta lavorando Mario Draghi, nell' ultimo giorno di consultazioni, dedicato ad associazioni e forze sociali, iniziano a prendere posto. Il primo segnale arriva in mattinata: viene «sospeso temporaneamente» il voto previsto su Rousseau, attraverso il quale gli iscritti M5S avrebbero dovuto decidere sull' eventuale ingresso del Movimento nel nascente esecutivo.

     

    «Se votiamo in questo momento - protestano tutti i capicommissione di Camera e Senato dopo una riunione interna - lo trasformiamo in una valutazione su Draghi e non sui temi che vogliamo portare nell' esecutivo».

     

    BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

    Rischio bocciatura, dunque, altissimo. La sospensione voluta dal fondatore M5S si trasforma così in una leva per spingere il premier incaricato a compiere un passo verso i Cinque stelle ripetendo «pubblicamente», come gli chiede Grillo, quanto di buono ha detto e promesso nel privato delle consultazioni. Non un gesto ostile, come spiega poco dopo lo stesso Grillo a Draghi in una telefonata che interrompe la liturgia delle consultazioni. Ma il Garante M5S - secondo quanto riferiscono fonti del partito - recapita un messaggio chiaro: «Abbiamo bisogno di una prova di buona volontà».

     

    Altrimenti, sarà impossibile rasserenare gli animi degli attivisti e quelli dei senatori che minacciano di astenersi sul voto di fiducia. Nel corso della telefonata, l' ex presidente della Bce rigetta l' idea di una dichiarazione pubblica in favore del Movimento, perché destabilizzerebbe gli equilibri politici, ma la prova di buona volontà viene assicurata. Si materializza più tardi, nel pomeriggio di consultazioni con le parti sociali, quando la presidente del Wwf Donatella Bianchi, al termine del suo colloquio con Draghi, dà notizia che il ministero della Transizione ecologica proposto con forza negli ultimi giorni da Grillo «ci sarà» e che «le sue competenze saranno concentrate».

    GRILLO GRILLO

     

    È questo l' annuncio che permette di sbloccare in serata il voto su Rousseau (che si terrà oggi dalle 10 alle 18) formulando un quesito che suoni più dolce alle orecchie degli attivisti: non sulla persona di Draghi, ma sul più ampio «sostegno a un governo tecnico-politico che preveda un super-ministero della Transizione ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento».

     

    Più semplice, insomma, da mandar giù. Poco dopo, parte la batteria di dichiarazioni dei big M5S utili a orientare il voto. Primo tra tutti, il capo politico Vito Crimi, che a corredo dell' annuncio della consultazione su Rousseau ricorda come Draghi abbia «sostenuto l' importanza del reddito di cittadinanza». E poi, aggiunge, «si è trovata una comune visione sul ruolo dell' intervento pubblico in economia», oltre ad aver fissato un punto di caduta «soddisfacente» sulla prescrizione.

     

    Beppe Grillo Beppe Grillo

    Segue Luigi Di Maio, che festeggia l'«ottima notizia» del super ministero e poi si lancia in una diretta sui social per parlare a chi non è convinto dell' appoggio: «Il nostro destino non è il disimpegno, dobbiamo partecipare a questo governo - dice il ministro degli Esteri -. Dobbiamo spendere noi i 240 miliardi di euro del Recovery plan, non gli altri. Io capisco i dubbi, ma domani voterò sì». Anche Giuseppe Conte dà il suo benestare: «Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì», dice uscendo da palazzo Chigi. E non è escluso - riferiscono fonti M5S - che Grillo torni a far sentire la sua voce con un nuovo video.

    grillo di maio grillo di maio

     

    D' altronde, c' è bisogno di tutta la forza di fuoco dello stato maggiore grillino, perché le resistenze continuano a essere forti, nonostante il «super ministero» ottenuto. I vertici del Movimento vorrebbero per quel ruolo il presidente dell' associazione per lo sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e dell' Istat. In modo da tenere comunque libera una o due caselle "politiche" nella futura squadra di ministri, con Di Maio e Stefano Patuanelli in pole, se Conte dovesse confermare la sua volontà di restarne fuori.

    GRILLO DI MAIO CASALEGGIO GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

     

    draghi rousseau draghi rousseau

    Ma tutto dipende dal voto degli attivisti, che ultimamente non hanno dato prova di grande partecipazione: si stima possano essere circa 10mila in meno rispetto al voto per dare il via al Conte II. E questo non aiuta. Da questo passaggio dipenderà poi la consistenza della fronda di circa 40 senatori, che continua a evocare la «scissione» e minaccia di astenersi. Si sono riuniti in videoconferenza con un evento ribattezzato "V-Day", un vaffa a Draghi, ma se passasse il voto su Rousseau i senatori contrari «si ridurrebbero a 7 o 8», ammette uno dei dissidenti. Di certo non una scissione. Tutt' al più, una diaspora.

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