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    I GRILLINI SI OPPONGONO AL PASSO CARRABILE. A CASA DI GRILLO


     
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    A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

    VILLA DI BEPPE GRILLO SANT ILARIOVILLA DI BEPPE GRILLO SANT ILARIO

    1 - GIOVANNINI SOTTO ESAME
    M.G. - In veste di "saggio" il Quirinale gli ha concesso appena una manciata di giorni per indicare al Paese la rotta delle riforme economico-sociali. Ma altre scadenze
    molto più prosaiche incalzano il presidente dell'Istat Enrico Giovannini. Quelle che i Vigili del fuoco gli hanno consegnato il 13 febbraio scorso dopo l'ispezione nella sede centrale dell'Istituto in via Balbo, a pochi metri dal Viminale: «120 giorni per conferire ai vani scala le caratteristiche di scale a prova di fumo», «180 giorni per realizzare le protezioni, ai fini della resistenza al fuoco, delle strutture portanti della biblioteca», «120 giorni per rendere tutti i serramenti ubicati lungo i percorsi di esodo apribili a semplice spinta».

    LA VILLA DI BEPPE GRILLOLA VILLA DI BEPPE GRILLO

    A leggere il verbale, i Vigili hanno trovato parecchie cose fuori posto. La stessa biblioteca, dove sono conservati i censimenti dell'Italia post-unitaria, dovrà essere chiusa se il presidente Giovannini non troverà modo di metterla in sicurezza.
    E dovranno essere «immediatamente interdetti all'uso» tutti i «corridoi ciechi» che in caso di incendio non offrono vie di fuga: ora ci lavorano più di cento persone. L'Istituto ha deciso di trasferirle in una «sede più adeguata»: l'ex mobilificio Mobilrama sulla via Tuscolana.

    2 - TWITTER SERRA I RANGHI
    C.S. - Davide Serra, numero uno di Algebris e finanziatore di Matteo Renzi, vive a Londra da anni e su Twitter fatica a trovare una lingua madre. In un cinguettio ha inveito contro la gerontocrazia nostrana, usando una commistione di inglese e italiano: «I 60/80 enni distrutto nostro paese perdono tempo pensando loro "ass" e non hai 20mn che devono competere globalmente (giovani/privati)». E siccome qualcuno deve averne criticato almeno la grammatica, Serra si è infuriato: «Non scrivo/vivo in ITA da 20 anni. Devo pensare in 3 lingue tutti i giorni per lavorare. Se qualcuno FOCUSED grammatica ITA non mi segua pls». Che abbia bisogno di sciacquare i panni in Arno?

    3 - MELONI PRO BERSANI
    M.Br. - «Nessun governo di inciucio nazionale: a differenza di Berlusconi e del Pdl avremmo appoggiato un esecutivo Bersani su singole iniziative, da parte nostra nessuna pregiudiziale». Giorgia Meloni ci tiene a distinguersi dal Pdl e si lamenta che il suo partito, Fratelli d'Italia, non sia stato sentito da Berlusconi prima dell'incontro con Pier Luigi Bersani. «Macché lista civetta, ci differenziamo talmente tanto che quelli del Pdl ci guardano con sospetto», spiega la Meloni. Ed esclude che il Cavaliere pensi a lei come candidata del centrodestra da contrapporre a Renzi e ne abbia discusso
    in un vertice con Ignazio La Russa. «Fantapolitica», replica.

    4 - SCHIFANI VOLA BASSO
    L.A. - Renato Schifani, ex presidente del Senato, dopo anni di voli di Stato per la prima volta ha preso a Palermo un volo low cost, creando trambusto perché non c'erano posti riservati e al check in non esisteva una corsia preferenziale. I passeggeri abituati a viaggiare in aereo ormai conoscono le regole delle compagnie a basso prezzo.

    Giorgia MeloniGiorgia Meloni Renato SchifaniRenato Schifani

    E anche alcuni politici siciliani che accompagnavano il senatore si sono messi in fila, attendendo il turno per il check in. Ma il comandante del Blu-express in servizio da Palermo a Roma è rimasto sbalordito quando gli è stato riferito che Schifani insisteva per avere un posto riservato nella prima fila.

    All'ex presidente del Senato è stato spiegato che in questi voli non è prevista l'assegnazione dei posti a bordo perché vige il principio del "free seating", ovvero dalla libera scelta della poltrona: «Chi arriva prima si accomoda». E così l'ex seconda carica dello Stato è stato costretto a sedersi dove gli altri passeggeri imbarcati prima di lui gli hanno lasciato posto.

    5 - DESTRA A 5 STELLE
    P. Fa. - Schiacciato dal centralismo, lo staff di Casaleggio inizia a perdere colpi. Unica entità col diritto di "certificare" le liste Cinque Stelle, il gruppo fa sempre più difficoltà a controllare le candidature e a respingere infiltrati e riciclati. Con esiti infausti come ad Aprilia (Latina), dove alle politiche il M5S è arrivato primo col 34,5 per cento dei voti. Candidato sindaco, in vista delle elezioni di fine maggio, è stato scelto Andrea Ragusa, fino a pochi anni fa nel direttivo cittadino de La Destra di Storace. A nulla sono valse le proteste con l'invito a rimediare all'errore: «Nessuna retromarcia, si creerebbe un pericoloso precedente», la risposta giunta da Milano. E così fra gli attivisti, oltre al malumore, c'è chi mette in discussione la rigidità del sistema Casaleggio.

    GV Ridotte Maria Grazia CucinottaGV Ridotte Maria Grazia Cucinotta Giovannini Enrico Istat in collegamento videoGiovannini Enrico Istat in collegamento video

    6 - CUCINOTTA IN CROCETTA
    P.M. - Soltanto lei è riuscita a superare indenne dodici anni di torrida politica siciliana. Da Totò Cuffaro a Rosario Crocetta, passando per Raffaele Lombardo, l'unica pedina intoccabile del potere in salsa sicula è Maria Grazia Cucinotta. Per ogni presidente che arriva sulla poltrona di Palazzo d'Orleans l'attrice, regista e produttrice siciliana è e resta un amuleto.

    Il primo cimento della Cucinotta in veste di testimonial politico è stato la realizzazione di un calendario per il Parco delle Madonie. A seguire, nel periodo di governance di Cuffaro e Lombardo, alla Cucinotta sono stati commissionati spot per la tv (alcuni mai mandati in onda) e affidati contributi milionari per realizzare film in Sicilia e in Cina. Adesso il presidente Crocetta l'ha chiamata a far da testimone al Gay Pride di Palermo previsto a giugno, che si potrà svolgere grazie al patrocinio della regione.

    7 - BOERI SBARCA A MARSIGLIA
    M. S. - Si consola in Francia l'ex assessore Stefano Boeri. Dopo la rottura di un mese fa con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e lo strascico di polemiche per
    la sua cacciata, ritorna al vecchio amore mai abbandonato: l'architettura. Domenica 7 aprile ha inaugurato a Marsiglia insieme al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz "La Villa Méditerranée", un progetto visionario lungo le banchine del porto per il nuovissimo edificio da 7.000 metri quadri sede della regione Provence-Alpes-Côte d'Azur. Così se Milano non vuole Boeri paladino del rilancio della cultura, in Costa Azzurra le sue idee di architetto sono ben accette: Boeri studio ha vinto il concorso internazionale per la progettazione della sede regionale costata 20 milioni di euro.

    8 - ALEMANNO HA I SUOI ANGELUCCI
    Finanziamenti, accordi e strategie per la campagna elettorale a sindaco di Roma sono stati discussi due settimane fa da Gianni Alemanno, che si ricandida al Campidoglio, con uno dei pezzi grossi del Pdl, Denis Verdini e con l'imprenditore Giampaolo Angelucci. Lo hanno fatto durante una cena molto riservata che si è consumata nella saletta, a riparo da occhi indiscreti, del ristorante Assunta madre di Johnny Micalusi in via Giulia a Roma.

    GIampaolo AngelucciGIampaolo Angelucci Stefano Boeri Assessore culturaStefano Boeri Assessore cultura

    Giampaolo Angelucci, editore, re delle cliniche private, immobiliarista e figlio di Antonio, deputato del Pdl, è molto amico di Verdini tanto che gli ha prestato diversi milioni di euro per salvare il suo patrimonio. Su Verdini sono in corso diverse inchieste da Firenze a Roma. Giampaolo Angelucci è stato condannato dal tribunale di Bari a tre anni e sei mesi di reclusione perché riconosciuto colpevole di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, in concorso con l'ex ministro del Pdl Raffaele Fitto: è stato anche interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. Sempre i giudici hanno anche disposto la confisca di beni per oltre 6 milioni di euro al gruppo Tosinvest di Angelucci. Che adesso sembra pronto ad appoggiare, anche economicamente, la candidatura di Alemanno.L.A.

    9 - AMNESIE DA CARDINALE
    B.C. - Il governo conferisce la massima onorificenza al merito per la Sanità pubblica a Paolo Giaccone, il medico legale palermitano assassinato dalla mafia nel 1982 per non aver voluto "coprire" le vere cause di un delitto. Peccato che i figli della vittima non ne sappiano niente, e ne siano venuti a conoscenza solo dai giornali.

    La gaffe è del sottosegretario alla Salute, il radiologo palermitano Adelfio Elio Cardinale: secondo la figlia di Giaccone, Milly, il sottosegretario non avrebbe né informato i familiari del conferimento alla vittima di Cosa nostra della medaglia d'oro al merito alla memoria, né li ha invitati alla cerimonia di consegna. Alla quale la figlia di Giaccone non parteciperà: «A ritirare la medaglia andrà il preside della facoltà di Medicina di Palermo».

    10 - SERVIZI SENZA CONTROLLO
    C'è un baco nella legge del 2007 che ha riformato i servizi segreti, dal momento che, nel passaggio tra una legislatura e l'altra, non prevede alcuna proroga all'attività del Copasir, il comitato di controllo parlamentare sui servizi segreti. Una falla emersa in tutta la sua evidenza proprio nel corso delle ultime settimane quando, nel pieno dell'imbarazzante scontro diplomatico con l'India per la vicenda dei due marò, il Parlamento ha potuto solo ascoltare le informative dei ministri Terzi e Di Paola (con le inattese dimissioni del titolare della Farnesina) senza poter in alcun modo audire i rappresentanti dell'intelligence.

    DAVIDE SERRADAVIDE SERRA gianni alemannogianni alemanno

    Il Copasir non può essere composto se non si forma il governo e non si stabilisce chi farà parte dell'opposizione che dovrà esprimere il presidente. Ciò malgrado la legge preveda all'articolo 30 che «i membri del Copasir sono nominati entro venti giorni dall'inizio della legislatura dai presidenti delle Camere» e che lo stesso comitato «verifica, in modo sistematico e continuativo, che l'attività del Sistema di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione, delle leggi, nell'esclusivo interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni». Una falla che il vicepresidente uscente dello stesso Copasir, il senatore del Pdl Giuseppe Esposito, intende ora colmare con un apposito disegno di legge.L.I.

    11 - GRILLO A PASSO CARRABILE
    V. C. - Nota per decenni solo ai cultori di Fabrizio De André, che la cita in Bocca di Rosa, improvvisamente il 25 febbraio Sant'Ilario è stata scoperta dai cronisti di mezzo mondo: la nuova Arcore della politica italiana rispetto all'originale ha il vantaggio di un'ineguagliabile bellezza, ma lo svantaggio della scomodità. L'estrema frazione del Levante genovese dove risiede Grillo, infatti, è abbarbicata su un impervio poggio Liguria style.

    Per raggiungerla occorre avventurarsi lungo una strettissima salita, ma un buon numero di ville vip sono raggiungibili solo percorrendo creuze, ovvero mattonate pedonali. Nel 2011 la giunta Vincenzi ha esaudito i facoltosi residenti deliberando, in barba a una mezza dozzina di vincoli ambientali e paesaggistici, di tracciare una strada carrabile che taglierebbe in due il podere Costigliolo, ovvero le meravigliose terrazze ricche di essenze dove dal 1882 fanno pratica gli allievi dell'istituto agrario Marsano.

    L'opposizione al progetto, partita da docenti, agronomi, ambientalisti e da alcuni residenti vip come il giornalista del "Fatto" Ferruccio Sansa, figlio dell'ex sindaco Adriano, è diventata una battaglia del M5S genovese. Grillo? Non pervenuto: forse per non macchiarsi dell'odiato conflitto di interessi.

     

     

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