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    I LADRI DI BICICLETTE HANNO I GIORNI CONTATI - SUL WEB CI SONO DIVERSI SITI E APPLICAZIONI PER SEGNALARE E RITROVARE I MEZZI RUBATI, CON TANTO DI CONSIGLI PER EVITARE DI SUBIRE FURTI - IL PASSO PIÙ IMPORTANTE DA FARE È DI REGISTRARE LE PROPRIE DUE RUOTE NEL REGISTRO ITALIANO BICI, UNA PIATTAFORMA A CUI HANNO ACCESSO ANCHE LE FORZE DELL'ORDINE, CHE PERMETTE DI IDENTIFICARE IL PROPRIETARIO DEL MEZZO, SEGNALARE UN FURTO O UN RITROVAMENTO - I CONSIGLI PER EVITARE DI FARSI RUBARE LA BICI...


     
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    Massimo Sanvito per “Libero quotidiano”

     

    FURTO BICICLETTA FURTO BICICLETTA

    Galeotto, un annuncio su Facebook. In vetrina, online, c'è una bicicletta. Prezzo: 350 euro. Assomiglia così tanto a quella del figlio, rubata dalla rastrelliera della scuola, a Meda, in Brianza, che non ci sono troppi dubbi. È proprio la stessa. Così il papà, detective per caso, chiama i Carabinieri per raccontare loro tutto. Si accordano per tendere la trappola al ladro: si fingono interessati all'acquisto e fissano un appuntamento nel parcheggio di un supermercato.

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    Si presenta un ragazzino di 14 anni, che risulterà avere già precedenti per rapina, e i militari dell'Arma, in borghese, escono allo scoperto. Lo denunciano per ricettazione e la bici torna al legittimo proprietario. Il cerchio si chiude in fretta e nel migliore dei modi. Ma come si fa a scovare i furfanti che rubano bici per rivenderle, nascondendosi tra le pieghe dei siti e dei social?

     

    NOVECENTO FURTI AL GIORNO

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    Innanzitutto, partiamo dai numeri. Qualche dato significativo. In Italia, ogni due minuti, sparisce una bicicletta. Statistiche Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) alla mano, a fronte di 14 milioni di italiani che si spostano almeno una volta alla settimana su due ruote senza motore, ci sono 320.000 furti all'anno, poco meno di 900 al giorno.

     

    Nella Milano green delle piste ciclabili realizzate dalla sinistra in ogni dove scompaiono nel nulla circa 300 bici al giorno. Cifre esagerate che fanno impallidire. Dall'indagine Fiab emergono poi due dati significativi. L'orario che prediligono i ladri di biciclette per colpire è tra le 12 e le 18. E i giorni preferiti? Mercoledì e venerdì. Difficile trovare un senso ma occhi ben aperti per evitare sorprese.

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    In ogni caso, c'è margine per recuperare. Il passo più importante da fare è preventivo, ovvero iscrivere la propria bici nel Registro italiano bici, una piattaforma a cui hanno accesso anche le forze dell'ordine, che permette di identificare il proprietario del mezzo, segnalare un furto o un ritrovamento. Le segnalazioni sono fondamentali perché immediata scatta la pubblicazione sulla pagina Facebook del Registro e il monitoraggio sui siti di vendita di bici usate dove spesso e volentieri si muovono i ricettatori.

     

    mappa la tua citta mappa la tua citta

    C'è anche il portale Mappa la Tua Città, un vero e proprio osservatorio permanente sul fenomeno dei furti di biciclette e dei ritrovamenti di quelle abbandonate. E poi Rubbici.it, un sito internet composto da due sezioni principali, una per le bici rubate e l'altra per le bici sospette. Può contare su una sezione di ricerca per città e per modello. Basta lasciare i propri dati per poter essere rintracciati in caso di notizie positive.

     

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    Non solo: perché Rubbici.it ha anche una sezione dedicata ai suggerimenti utili per prevenire i furti. Si va dall'utilizzo di antifurti di ultima generazione che consentono di localizzare la bicicletta tramite sensori posti all'interno del telaio o della forcella ai luoghi più papabili per i ritrovamenti, le stazioni dei Carabinieri, i commissariati di Polizia e i mercatini dell'usato che spesso diventano del rubato.

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    APP DEDICATE

     La tecnologia, in questi casi, fa tutto e forse anche di più. Ed ecco spuntare come funghi le app pensate per ritrovare le due ruote sparite. BiCicope, per esempio, contempla un dispositivo gps, da inserire nel manubrio, e di una app con autonomia di tre anni. In pratica, è un social network che funziona così: se la bici rubata passa vicino a uno degli utenti iscritti il suo smartphone dà l'allarme in automatico. Il prezzo del sistema? Trenta euro.

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    Poi c'è Save my bike, progettata dagli studenti della facoltà di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. Di cosa si tratta? Di un vero e proprio antifurto satellitare per biciclette che funziona attraverso un'app e un sito web: a ogni telaio viene fatto corrispondere un codice previa registrazione, in modo che l'utente possa monitorare in tempo reale gli spostamenti della bici attraverso alcuni sensori basati sulle radiofrequenze. GoodGo, invece, consente di caricare la foto della propria due ruote per renderla riconoscibile a tutti gli iscritti. Perché prevenire, alla fine, è sempre meglio che curare.

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