Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera - Roma”
molestie
Apprezzamenti al confine con la decenza. Avance al limite dell'oscenità. Pressante e seriale un docente di storia e filosofia del Tasso - la scuola in cui hanno studiato da Paolo Gentiloni a Ignazio Visco, per capire - è sotto inchiesta per aver molestato le sue studentesse con messaggi insistenti e apertamente erotici.
Tre ragazze, due delle quali minorenni, hanno denunciato l'episodio alla magistratura. I genitori si sono consultati fra loro. I vertici scolastici sono nell' imbarazzo: lo scandalo potrebbe pregiudicare la reputazione dell' istituto.
Sfumature diverse ma la versione delle ragazze coincide: lui, un uomo di mezza età, brillante, preparato, con pubblicazioni al suo attivo, invia messaggi hard alle sue allieve nel tempo libero. A volte un commento boccaccesco, altre una proposta a sfondo sessuale, tutto decisamente fuori dal perimetro di un comune (per quanto inopportuno) flirt. Le ragazze che, in qualche caso, hanno risposto al messaggio manifestando sbalordimento, hanno confidato disagio, paura e imbarazzo.
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Quell' uomo decide le loro sorti. Promossa? Bocciata? In che modo questi inviti potrebbero pesare? Cosa lo autorizza a simili comportamenti? La denuncia di una di loro, nei giorni scorsi, ha impresso un'accelerazione a tutta la vicenda. Il tappo è saltato. Altre si sono fatte avanti. La convinzione è che il professore sia seriale e che utilizzi ambiguamente il proprio ruolo. È in ballo il percorso formativo delle studentesse ma soprattutto quello emotivo.
Ci sono giovani che potrebbero aver subito i suoi comportamenti senza denunciare. É ragionevole pensare, anzi, che lui conti proprio su questo. Se vuoi la promozione, allora silenzio. Un ricatto perfezionato in altri ambienti (vedi quello dello show business) che, dopotutto, può aver funzionato anche in un liceo.
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Se l'insegnante punta a gratificarsi facendo rimbalzare le sue oscenità in chat allora è verosimile che le sue strategie siano state affinate nel tempo. Non si possono escludere altre vittime ma, se così fosse, la scuola verrebbe travolta. Possibile che nessuno abbia vigilato?
L'inchiesta procede con grande prudenza. Dopo aver ascoltato le studentesse e una volta acquisito lo screenshot delle chat, il pubblico ministero Francesca Passaniti ha iscritto il professore sul registro degli indagati con l'accusa di molestia. Un atto di garanzia che potrebbe preludere all'avviso di garanzia nei suoi confronti.
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L'insegnante potrebbe anche essere ascoltato a breve: ha il numero di cellulare delle sue allieve ma questa non è un'anomalia nella scuola al tempo dell' iPhone. Potrebbe descrivere le ragazze come complici, parlare di atteggiamenti condivisi, ma la serialità dei suoi comportamenti è tutta da spiegare.
Proverà a dire che, in concreto, non è accaduto nulla, che non ha mai messo le mani addosso alle sue allieve ma, intanto, le sue parole serviranno a pesare meglio il tentativo di manipolazione nei confronti delle studentesse. In queste circostanze diventa complicato immaginare iniziative da parte della scuola. Molto dipenderà dai risultati investigativi.
Nell'anno che ha cambiato la percezione dell'abuso sessuale la domanda è: che accade se l'insegnante utilizza il proprio ruolo per interferire con le emozioni delle sue allieve? Nei mesi scorsi era affiorato il caso di manipolazione seriale fra le studentesse della scuola di karate di Brescia.
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Un insegnante di 43 anni che abusava delle sue allieve, tutte minorenni. Una di loro appena dodicenne. In quel caso si era arrivati alla violenza sessuale. L'inchiesta aveva fotografato la sofferenza delle ragazze. Solo alcune di loro, con l'aiuto di una terapia, erano riuscite ad ammettere di essere vittime del loro istruttore. Ma questa è una storia che potrebbe segnare in profondità il destino del Tasso. Artisti, intellettuali, politici e uomini delle istituzioni: gli ex allievi del liceo sono rimasti affezionati alla sua storia.