Andrea Giacobino per https://andreagiacobino.com
TAMAGNINI
Il prossimo 2 giugno dieci italiani che contano festeggeranno la loro Repubblica non nel paese del tricolore, ma alla corte di Vladimir Putin. Saranno infatti ospiti del tradizionale Forum di San Pietroburgo, la “vetrina” che il numero uno russo ha da anni usato per mostrare la propria forza nel consolidare relazioni economiche e politiche.
micciche
Il caso vuole che tutti gli italiani parleranno, nell’evento che si apre l’1 giugno e termina il 3, proprio il 2, a cominciare da Maurizio Tamagnini, il banchiere d’affari amministratore delegato del Fondo Strategico italiano che interverrà in una sessione dedicata all’impatto dei fondi sovrani sulla crescita economica delle nazioni. Sarà poi il turno di Luigi Ferraris, amministratore delegato di Terna, relatore in una sessione dedicata alle tematiche dell’energia.
Antonio Fallico1
Ma il piatto forte del tricolore in Russia è servito nella “Business roundtable” del 2 giugno, moderata dal giornalista russo Alexei Bobrovsky di Russia 24 Tv, intitolata “Russia-Italy: a new standard in economic cooperation and development”. Il programma spiega che “in this area italian and russian companies, which have many years’ experience of partnership and mutual trust, can set an example”.
tronchetti e putin philippe donnet
Il panelista-top è Carlo Calenda, ministro dello sviluppo economico. Ma poi ci sono due manager importanti di Intesa Sanpaolo: l’ancora influente Antonio Fallico che guida da anni Intesa in Russia e Gaetano Miccichè, presidente di Banca Imi. Figurano poi Paolo Clerici (presidente e amministratore delegato del gruppo di shipping Coeclerici), Alessandro Decio (amministratore delegato di Sace), l’ambasciatore in Russia Cesare Maria Ragaglini, Francesco Starace (amministratore delegato di Enel) e Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli.
Alexei Mordashov
A completare il tavolo un francese molto influente in Italia: Philippe Donnet, amministratore delegato di Assicurazioni Generali. Curiosa l’assenza di manager Eni, gruppo italiani molto presente in Russia. Ma a San Pietroburgo i mattatori saranno oligarchi come Alexei Mordashov e Oleg Deripaska, fino agli zar dell’energia, Alexei Miller e il potentissimo Igor Sechin.