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    AFRICAN GIGOLÒ – SEMPRE PIÙ RICHIEDENTI ASILO E MIGRANTI CERCANO LAVORO COME ESCORT PER SFRUTTARE I LORO “BIG BAMBOO” – LA CONFESSIONE DEL 'PROSTITUTO' ITALIANO PREOCCUPATO PER IL SUO FUTURO: “MI CHIAMANO E MI CHIEDONO CONSIGLI, VOGLIONO GUADAGNARE TANTO FATICANDO POCO. SONO CONVINTI CHE ALLE DONNE BASTI UN PENE ERETTO, MEGLIO SE NERO, PERCHÉ ‘WHEN YOU TRY BLACK, YOU NEVER GO BACK’”


     
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    Azzurra Noemi Barbuto per “Libero Quotidiano”

     

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    La professione più gettonata ed ambita dagli extracomunitari è quella dell' escort.

    Del resto, l' unico attrezzo di cui sono muniti, oltre al telefonino, è il fallo, e tanto vale sfruttare quello dato che mancano istruzione, conoscenza della lingua italiana, formazione professionale di qualsiasi tipo, esperienza, scolarizzazione di base, documenti, insieme di condizioni che rende impossibili l' inserimento lavorativo e quindi anche l' integrazione nel tessuto sociale e culturale.

     

    BIG BAMBOO BIG BAMBOO

    Non possiamo dare torto a Laura Boldrini quando sostiene con convinzione granitica che i migranti che ci invadono dall' Africa siano risorse. Lo sono per i mercati illeciti, come quello della droga, rappresentando manovalanza disponibilissima e a bassissimo costo, e lo sono anche per uomini e donne in cerca di compagnia a pagamento, dunque per il florido mercato del sesso.

     

    CONCORRENZA

    A svelarci questo retroscena nonché l' interesse crescente degli africani nei confronti del mestiere più antico del mondo è il milanese Luca Borromeo, 40 anni, escort di lusso, il quale ogni dì riceve telefonate da aspiranti gigolò che parlano un italiano stentato e che dichiarano di essere giunti qui dal continente nero.

    PASSIONE BIG BAMBOO PASSIONE BIG BAMBOO

     

    Quanto guadagni? Quanto chiedi? Cosa fai? Sono queste le domande che i giovanotti pongono a Luca. «Accade sempre più spesso che questi uomini mi contattino per farmi sapere che desiderano lavorare come attori hard e gigolò.

     

    "Sono in Italia, trovami donne che paghino", dicono, come se io facessi il caporale, sebbene non nella raccolta dei pomodori, o fossi l' organizzatore di una monta delle vacche. Affermano di voler guadagnare tanti soldi faticando poco nonché condurre la cosiddetta "bella vita". Hanno tra i 20 ed i 35 anni e un modo di porsi sfacciato e maleducato», racconta Borromeo.

     

    il nero di whatsapp il nero di whatsapp

    «When you try the black, you never come back», ossia «quando provi il nero non torni più indietro», ha esclamato ridendo uno dei novelli prostituti che proprio ieri ha chiamato Luca in cerca di suggerimenti e che si prepara a sottrargli avventrici, convinto che il fascino dell' uomo dalla pelle scura sia ineguagliabile e irresistibile.

     

    Invano Borromeo cerca di spiegare a questi ambiziosi fanciulli che le signore che si rivolgono a lui non sono alla ricerca solo di divertimento, ma anche e soprattutto di qualcuno che le ascolti, con il quale intrattenere una conversazione e trascorrere una piacevole serata il cui epilogo non è sempre il rotolamento tra le lenzuola.

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    «Sono convinti che al gentil sesso basti un pene eretto», osserva Luca, che non si sente minacciato da questa concorrenza di dilettanti allo sbaraglio, a cui «mancano le competenze».

     

    «Ci sono individui di entrambi i generi che gradiscono l' uomo nero, certo. Alcuni miei clienti, sia maschi che femmine, mi hanno chiesto di presentare loro africani, ma mi sono guardato bene dal farlo sia perché si potrebbe configurare il reato si sfruttamento della prostituzione sia perché non so da dove vengano questi soggetti né chi siano», rivela Luca.

     

    IMMIGRATO NUDO GAMBIA IMMIGRATO NUDO GAMBIA

    SOGNO EUROPEO

    «Gli immigrati ritengono che in Italia ci siano tante donne bianche da montare e ingravidare. Lo scopo finale e dichiarato è trovare dame che li mantengano», sottolinea l' escort.

     

    Si tratta di un esercito di giovani alti e robusti, che, stufi di battere la fiacca sotto il caldo sole africano, hanno deciso di inseguire il sogno europeo, quello - fintamente patinato - che hanno scoperto navigando su internet e smanettando quei telefonini da cui non si distaccano mai.

     

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    Così hanno colto l' occasione offerta dall' apertura del corridoio libico, per raggiungere l' unico Paese al mondo che accoglie chiunque senza la necessità di mostrare documenti, di avere un lavoro, di osservare le basilari regole del diritto, uno Stato così magnanimo che non solo apre le braccia ai clandestini, ma li mantiene: vitto, alloggio, spese sanitarie, legali, attività ricreative, gettone giornaliero.

     

    Per ottenere tutto questo è sufficiente dichiarare che si scappa via da guerre, persecuzioni, violenze di ogni tipo, anche quando non è affatto vero.

     

    A ROVESCIO

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    È un abuso di diritto, dunque un illecito, che gli italiani consento e sopportano da anni. Guai a ribellarsi: si viene perseguiti legalmente, come è accaduto al nostro ministro dell' Interno. È un mondo a rovescio quello in cui abitiamo: chi vuole fare rispettare la legge viene perseguito dalla legge stessa; chi, invece, viola qualsiasi norma e utilizza le regole a proprio abuso e consumo, viene innalzato a eroe o martire.

     

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    Ma cosa fanno i clandestini una volta toccato il suolo italiano? Innanzitutto, diventano richiedenti asilo e quindi la presunzione che «siano dei poveretti che non avevano alcuna voglia di partire ma lo hanno dovuto fare per non morire» dà origine a una serie di vantaggi e benefici che, secondo il diritto internazionale, dovrebbero essere uguali a quelli di cui godono i cittadini dello Stato che li ospita ma di cui - spesso e volentieri - i cittadini dello Stato che li ospita non godono.

     

    Di questa presunzione gli immigrati sono imbevuti: manifestano, si ribellano se non gradiscono i pasti che gli vengono consegnati al tavolo in albergo, se si annoiano danno fuoco alle strutture in cui abitano, di tutto e di più.

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    Insomma, azioni che non ti aspetteresti mai da chi ha conosciuto la fame nera che più nera non si può, o da chi ha vissuto sulla sua pelle i conflitti armati. Ma qualche cosa bisognerà pur fare per vivere.

     

    Quando passeggiare, farsi le canne, chiedere l' elemosina a ogni angolo, spacciare, vendere merce contraffatta, stuprare, bere birre a gogò, diventano attività tediose, ecco che si fanno progetti più concreti: diventare puttano d' alto bordo.

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